Un tintinnio di monete e un fruscio di banconote riempì la sua stanza e lui iniziò a contare i soldi che aveva depositato nel barattolo per più di un anno, in previsione di quel giorno. Ora era giunto il momento: la sua band preferita, i Beatles, avrebbe fatto un concerto vicino a Milano, a venti minuti da casa sua, e la radio l’aveva appena annunciato; il biglietto più economico costava 750 lire e lui era il fortunato proprietario di 812 lire. Un sorriso  gli illuminò il viso e si lasciò andare a urla di gioia e ad un balletto improvvisato, da solo nella stanza, urtando con le ginocchia la scrivania.
“Giacomo, che stai combinando?” gli urlò sua madre dalla cucina, perplessa dal rumore e dalle urla che venivano dalla camera del figlio.
Il ragazzo si fermò immediatamente, come tornato alla realtà, prese il denaro necessario per il concerto e andò in cucina.
“Indovina, mamma?” chiese, nascondendo dietro alla schiena la mano piena di monete e banconote.
“Non lo so, dimmi. Ma veloce, che devo preparare la cena” gli rispose, cercando di capire cosa facesse illuminare così gli occhi del figlio.
“Hanno annunciato che il 24 giugno i Beatles saranno a Milano e avevi detto che, se avessi avuto i soldi, avrei potuto andarci. Ho i soldi” concluse, sorridendo entusiasta. Era il giorno più bello della sua vita.
“Hai il nostro permesso; puoi andare” concesse la donna, sorridendo un poco: aveva visto le piccole economie che aveva fatto il figlio in attesa del concerto ed era contenta per lui. Certo, un concerto del genere a Milano poteva essere pericoloso ma si fidava di Giacomo.
Mentre pensava questo, suo figlio era schizzato fuori di casa per andare da Michele, il figlio dei vicini, per annunciargli la bella notizia.
Alle grida entusiaste dei due,che si sentivano fino alla sua cucina, Mariella scoppiò a ridere e continuò a tagliare le zucchine.