Di album, insicurezze e riappacificazioni

“Ehi teme! Potresti anche degnarti di darmi una mano con tutti questi scatoloni.”

Era da due ore che stava trasportando gli scatoloni e le valige da casa sua a casa del teme, e quel bastardo non aveva alzato nemmeno un dito, si limitava a stare fermo in un angolo a braccia conserte a guardalo mentre arrancava tra uno scatolone e l'altro.

“Non ti ho detto io di portarti tutta questa roba, quindi adesso arrangiati.”

A quelle parole un sopracciglio di Naruto inizia a muoversi in maniera inquietante, era da qualche giorno che il moro era piuttosto nervoso e lui si era ripromesso di fare il possibile per non litigare, ma era risaputo che lui e Sasuke non erano in grado di non azzuffarsi. E così raddrizzandosi, dopo aver appoggiato l'ennesimo scatolone per terra, non riusci a trattenersi.

“Bè se fosse stato per me non ci sarebbe stato neanche questo trasloco, potevamo benissimo stare nel mio nuovo appartamento. Non capisco perchè ti ostini a voler stare in questa casa.”

Naruto capisce di aver detto la cosa più sbagliata che potesse dire, quando il compagno si allontana dal muro cui poggiava la schiena, gli si avvicina fino a essere ad un soffio dal suo viso e lo squadra con sguardo glaciale.

“Ci sono un sacco di cose che non capisci.”

Lentamente lascia la stanza per andare al piano inferiore.

“E questo che significa? A cosa è riferito? Sasuke sto parlando con te. Ma che ti succede in questi giorni?”

Ovviamente nessuna risposta. Il biondo dopo aver sospirato e scrollato le spalle in segno di rassegnazione, rimane fermo a fissare la porta da cui è uscito il moro.

Naruto era piuttosto preoccupato, erano passati un paio di mesi dalla sera in cui avevano chiarito, ed era vero quello che gli aveva detto: Sasuke non si era più aperto in quel modo, ma le cose andavano comunque bene. Tuttavia era da quattro giorni che il moro era intrattabile, ok è Sasuke, si diceva Naruto, ma era davvero intrattabile anche per i suoi standard.

Continuava a ripensare a quella sera, ma non trovava niente di sbagliato.

Inizio flash-back

Avevano cenato insieme a casa del moro, dopo una stressante giornata di lavoro e discussioni con il consiglio .

“Sono riuscito a convincere il consiglio ad alleggerire la sorveglianza.”

Lo sguardo del moro va ad incontrare interessato e un po' sorpreso quello del biondo.

“Ehi teme, cos'è quello sguardo? Te l'avevo detto che ce l'avrei fatta. Ho impiegato un mese e mezzo per riuscirci ma meglio tardi che mai.”

“E quindi avrò maggiore libertà?”

Naruto gli sorrise e Sasuke non potè non pensare a quanto fosse bello, anche con tutti i capelli arruffati, più del solito si intende, segno di quanto fosse stanco.

“Oh sì! Non avrai più anbu alla porta e tutto intorno a casa e niente sigilli per tenerti relegato qui. ”

Sasuke percepiva che se da un lato Naruto era contento per lui, dall'altro era ansioso, probabilmente temeva che lui se ne potesse andare di nuovo. Era proprio vero quello che gli aveva detto quel giorno, non riusciva a fidarsi di lui come un tempo e se da un lato questa cosa non la sopportava, dall'altro sapeva che non poteva biasimarlo per questo. Si sforzò di essere carino e gli prese la mano, poggiata sul tavolo, per tranquillizzarlo e Naruto la strinse forte.

“E tutto questo a patto che?”

Naruto sospirò in imbarazzo.

“A patto che tu possa uscire per le strade del villaggio solo accompagnato da me e da Sakura-chan e che – sempre più in imbarazzo il biondo si alzò per sparecchiare la tavola- e che tu viva sotto la mia sorveglianza continua. Insomma, bè..ecco..noi dovremmo..”

“Vivere insieme. Respira Dobe, non è così difficile da dire.”

Naruto si girò di scatto con il suo solito broncio, che agli occhi del moro è davvero adorabile, e questo gli ricorda quanto si stia rammollendo.

“Devi sempre essere così stronzo?!”

Sasuke si alza e va ad abbracciare Naruto che è ancora appoggiato contro il lavello, l'abbraccio è abbastanza lento da permettergli di guardalo negli occhi. Sì, si sta proprio rammollendo.

“Fa parte di me lo sai. E come hai giustificato questa tua idea al consiglio?”

“Bè ecco gli ho detto che l'unico modo per comprendere se eri gestibile era darti maggiore libertà e provare a reintegrarti nel villaggio”

Sasuke alza un sopracciglio scocciato.

“Gestibile?!”

Naruto si muove nervoso nell'abbraccio ma senza scioglierlo.

“Senti ho dovuto inventarmi qualcosa, non potevo mica dirgli. Sapete vorrei che potesse essere più libero perchè è il mio ragazzo, lo amo tanto e per una volta vorrei avere una vita normale con lui.”

Sasuke resta in silenzio a fissare il compagno e questo lo fa imbarazzare ancora di più.

“Bè che c'è? Perchè mi guardi co..”

Naruto non riesce a finire la frase, perchè Sasuke lo interrompe con un bacio prima lento e poi sempre più profondo e appassionato. All'inizio Naruto è un po' esitante ma poi si lascia andare alle emozioni, fino a quando una gamba del moro si infila tra le sue e struscia sulla proprio intimità. A quel punto Naruto riprende contatto con la realtà e con delicatezza, continuando a dargli piccoli baci, lo allontana premendogli sul petto.

“Oggi è stata una giornata stancante e domani non mi aspetta una giornata migliore. - un altro bacio a stampo- è meglio che vada. - Sasuke si ritrae – Notte, Sas'ke.”

“Notte.”

“Ci vediamo domani.”

Fine flash-back

Era da quella sera che era così irritabile, ma non capiva perchè, a lui sembrava fosse andata bene. Forse non voleva che vivessero insieme? Non gli era parso che quando glielo aveva detto l'idea lo disturbasse, anzi.

Una cosa su Sasuke la sapeva: bisogna chiarire subito in modo che non abbia il tempo per farsi chissà quali viaggi mentali. Quindi per l'ennesima volta sarà lui ad andare per primo a fare la pace, ormai lo faceva anche quando aveva ragione. Una volta non ci sarebbe riuscito, ma ora quella vocina interna che, purtroppo, spesso gli ricordava che l'avrebbe potuto perdere lo spingeva ad essere più accomodante su certe cose.

Così si avvia verso il piano inferiore a cercare la persona che da qualche anno a questa parte lo fa dannare, lo trova coricato sul divano, rivolto verso lo schienale.

Si siede sul bordo del divano.

“Ehi?”

Nessuna risposta, allora lo fa spostare un po' per coricarsi vicino a lui e lo abbraccia facendo aderire la schiena di lui al suo petto e gli da un piccolo bacio sul collo.

“Mi dispiace. Non avrei dovuto dire quella cosa, ma non sempre è facile capirti. Insomma so che stare in questo posto non ti fa impazzire e quindi ogni tanto mi domando se valga la pena ancorarsi così tanto al passato, ma è una tua scelta e ti prometto che non tirerò più fuori l'argomento.”

Sasuke non si volta ma stringe la mano che il biondo ha appoggiato sul suo stomaco per abbracciarlo.

“Il passato è tutto ciò che mi ricorda che c'era un me stesso prima che tradissi tutto quello a cui tenevo.”

Naruto proprio non capisce perchè deve continuare a punirsi in questo modo, ma ha promesso che non affronterà più l'argomento e quindi lascia stare.

“Se vuoi oggi pomeriggio ti aiuto a sistemare le tue cose.”

“Mmm. Oggi pomeriggio non posso. Arriva Gaara in visita.”

Il tono pieno di felicità con cui Naruto pronuncia queste parole non può che irritarlo.

“Fammi alzare per favore.”

Il tono che usa, così freddo, lascia interdetto Naruto: un attimo prima erano tranquilli sul divano a fare la pace e un attimo dopo ritira di nuovo fuori tutta quell'ostilità.

Il biondo sbuffa, si mette a sedere, imitato dal moro, si afferra la radice del naso con il pollice e il medio.

“Sasuke per favore mi spieghi che sta succedendo? È dall'altra sera che ti arrabbi ogni secondo. È perchè sono venuto a vivere qui? Ho fatto qualcosa di sbagliato? - silenzio- Ti sto chiedendo per favore di dirmi che succede.”

“Vado a preparare il pranzo.”

Mentre Sasuke va in cucina, Naruto lascia andare la testa sullo schienale del divano e guarda il soffitto.

No, così non va, pensa, di sicuro Sasuke ha qualcosa ma da lì a capire o peggio ancora a farsi dire cosa ce ne passa.

Il resto della mattinata passa in silenzio fino a quando Naruto prende uno scatolone e ne tira fuori un album fotografico, mettendosi a guardarlo sul tavolo della cucina mentre Sasuke è indaffarato a riordinare la stanza.

“In questa foto sembri contento.”

L'attenzione del moro è caduta su una foto che ritrae Naruto con Sakura, Hinata imbarazzatissima, Ino, Shikamaru e Sai seduti sull'erba in un bellissimo prato. Naruto riguardandola non può fare a meno di sorridere.

“Oh sì. Qui era in uno dei pochi momenti di tranquillità tra una missione e l'altra. Abbiamo deciso di fare un picnic e di passare la giornata insieme, dato che poi sarei partito per una missione a Suna.”

Naruto gira la pagina dell'album per far vedere le altre foto a Sasuke, visto che sembra essersi calmato, ma se ne pente nel momento in cui si rende conto che si era completamente dimenticato di quella foto che ritrae Gaara mentre lo abbraccia da dietro, unendo le braccia sul suo petto e lui che ricambia portando le mani a coprire le sue.

Sasuke resta immobile per un lasso di tempo che a Naruto sembra infinito e poi parla con il tono più neutro che il biondo abbia mai sentito.

“E questa?”

“Bè ecco..- si schiarisce la voce- non è niente.”

“Io non credo”

Sasuke continua a fissarlo e si rende conto che a questo punto è inutile mentirgli, ha già capito e peggiorerebbe solo la situazione.

“E va bene. Siamo stati insieme.”

“Quando e per quanto?

“Un anno e mezzo fa e per sei mesi.”

“Perchè vi siete lasciati?”

“Ma cos'è un interrogatorio?”

“Naruto”

Forse era il caso si assecondarlo, altrimenti poteva sembrare che gli volesse nascondere qualcosa.

“Diceva che secondo lui ero innamorato di te.”

“Quindi è stato lui a lasciarti.”

“Sì, ma che importa? L'importante è che avesse ragione- l'atteggiamento del moro lo stava davvero irritando, insomma cosa pretendeva che stesse sempre a disperarsi per lui?- e poi scusami tanto ma mi riesce difficile credere che tu abbia passato da quella notte tutto il tempo a struggerti nel mio ricordo.”

Lo sguardo che riceve in cambio è glaciale, sono giorni, giorni che lo guarda così e non ne può più.

“Smettila di guardarmi così e fai la persona adulta, se c'è un problema, perchè c'è un problema da qualche giorno, parlamene.”

Sasuke si ostina a chiudersi nel suo silenzio.

“Bene, ora ho da fare. Devo andare a lavoro.”

“Bè allora vattene!”

Naruto a quelle parole spalanca gli occhi e li sente bruciare, a causa dei ricordi che gli suscitano, ma non lo darà assolutamente a vedere.

“Bene. Sta sera non torno a cena. Ho promesso a Gaara un giro per il villaggio.”

Quell'incontro diplomatico è eterno, non vede l'ora che finisca per poter uscire con il suo amico, proprio come facevano una volta.

Finalmente dopo due ore di odiose chiacchiere politiche l'incontro termina e si siede nel suo ufficio da solo con Gaara.

“Oh finalmente non ne potevo più. Quel consiglio mi farà impazzire prima o poi. Bè raccontami un po': come va a Suna?”

“Tutto abbastanza tranquillo a dire il vero! Siamo stati molto impegnati nella ricostruzione, ma ora è un periodo molto tranquillo. Anche se, secondo me, sei tu a dovermi raccontare qualcosa.”

Gaara sposta lo sguardo dalla grande vetrata che dà su Konoha a Naruto che, inevitabilmente, si sente sempre leggere dentro da quegli occhi acquamarina. Si porta una mano a scompigliarsi i capelli, come del resto fa sempre quando è in imbarazzo.

“Ti è già arrivata la notizia?”

“Dalla riduzione di pena all'Uchiha? Sì!”

“Già, ho pensato che fosse meglio così.”

“Devo dedurre che sia colpa sua se hai quello sguardo?”

Fa un piccolo passo per avvicinarsi al biondo, dopo tanto tempo continua ad attrarlo come una calamita.

“Quale sguardo?”

“Quello triste e insicuro che avevi ogni volta che pensavi a lui un anno e mezzo fa. Immagino che dato il trattamento che sta ricevendo abbiate chiarito, e se avete chiarito state insieme. Ergo avete litigato.”

Naruto abbassa lo sguardo.

“Ha qualcosa, sono giorni che litighiamo per ogni cosa e non vuole dirmi perchè è così irritabile. Ho paura che stia facendo di nuovo marcia indietro e questa volta non lo sopporterei e siamo appena andati a vivere insieme, magari non mi vuole intorno, magari ha cambiato idea, oggi mi ha detto di andarmene con lo stesso tono che usava quando cercavo di riportarlo a casa..io..io”

Un fiume di parole inarrestabili che sgorga dalla sua bocca, mentre con uno sguardo confuso si passa esasperato una mano tra i capelli e gli occhi iniziano a pizzicare.

Gaara gli si avvicina e gli scompiglia i capelli e pensa che deve essere una caratteristica di Naruto rendere le persone come lui e l'Uchiha dei rammolliti.

“Ehi! Ascoltami bene! Uchiha è tante cose, ma di sicuro non stupido e sarebbe da stupidi lascirarsi scappare una persona fantastica come te, io lo so.”

“Grazie! - finalmente torna a sorridere- Bè allora che dici andiamo a cena?”

Due ore più tardi sono davanti il cancello del quartiere degli Uchiha, quartiere che ormai viene attraversato solo da Naruto,Sasuke e Sakura. E mentre Naruto abbraccia Gaara e lo ringrazia della chiacchierata arrivano anche Sakura e Sasuke che evidentemente non è contento della scena che si trova davanti, dato che fulmina prima Gaara e poi Naruto, e prosegue per la sua strada sbattendo il cancello.

Naruto prima rimane interdetto e poi sente una rabbia grandissima montargli dentro.

“Ma che sta succedendo?”

“Non ne è ho la più pallida idea, Sakura! Perchè eravate in giro?”

“Mi ha chiamato dicendo che non c'eri e che non poteva uscire da solo, ma che aveva bisogno di fare due passi. Mi sembrava molto nervoso ed evidentemente avevo ragione.”

“Nervoso? Lui è nervoso? Sono io che vengo trattato come una pezza da piedi da giorni, lui non ha il diritto di essere nervoso.”

Detto questo ignora Sakura che gli dice di calmarsi e segue il moro, sbattendo ancora più forte, se possibile, il cancello. Entra in casa e lo trova in camera loro intento a prepararsi per la notte.

“Adesso tu mi dici che diavolo sta succedendo! Perchè non ci capisco niente! Sono giorni che sei di questo umore. Parlami e dimmi che succede, maledizione. Io non posso stare sempre così”

Si stava sforzando di non urlare per non far degenerare la situazione. Ma il moro semplicemente lo aveva guardato e poi aveva continuato a mettersi la maglia nera del pigiama.

“Se qui stai tanto male, tornatene da Gaara, non mi sembra che prima ti dispiacesse.”

Naruto resta completamente allibito.

“Io non mi merito questo trattamento Sasuke. E il tuo comportamento non può dipendere solo da una gelosia immotivata nei confronti di Gaara o almeno spero. Quindi se non vuoi che ora io imbocchi quella porta e me ne vada dimmi cosa non va. Non dici niente vero? Bene. È perchè sono venuto a vivere qui? È da quella sera che sei strano. Se ti dà fastidio la mia presenza posso trovare una soluzione alternativa.”

Sasuke vedendo Naruto in quello stato pensa che forse può provare a spiegargli cosa gli passa per la testa, infondo è Naruto se non ci prova con lui con chi?

“Non è questo!”

“Allora cosa?”

“Non ti fai toccare.”

Naruto proprio non capisce.

“Non ti fai toccare da me ”

“Non capisco” Naruto è davvero confuso

“Ogni volta che mi avvicino, in maniera un po' più intima, tu scappi..scappi via da me. Proprio come qualche giorno fa.”

Non voleva crederci, il biondo non poteva crederci, non poteva credere che fosse tutta una questione di sesso. Oddio si sentiva male.

“è questo?!? E ' QUESTO? MI TRATTI DI MERDA PERCHè NON MI SONO ANCORA FATTO PORTARE A LETTO DA TE?!? ”

Sasuke comprende l'equivoco e inspiegabilmente viene colto dall'ansia, lui Sasuke Uchiha, e si muove verso il compagno che però fa un passo indietro.

“Ma come ti viene in mente eh?!? certo che non è questo. Non sto con te per portarti a letto. Il fatto che tu non voglia fare l'amore con me significa che non sei in grado di affidarti a me, che non vuoi affidarti a me. Pensavo di essere riuscito a farti capire che non sparirò più. Ma il fatto che sia qui, che sia stato qui un anno ad aspettarti non basta e non so che fare.”

Da un lato il biondo è rassicurato dal fatto di aver frainteso, ma dall'altro è ancora furioso.

“Scusa tanto se dopo che ti ho dato tutto me stesso e dopo che tu hai preso la mia vita e l'hai gettata via, abbandonandomi, io sono un po' restio a metterti nelle condizioni di....a a darti il potere di distruggermi con un gesto. Hai ragione ho paura, ho eretto una barriera tra noi e non riesco a fidarmi a tal punto da farti entrare completamente nel mio mondo. Mi serve più tempo.”

“Tutto questo – prima indica Naruto poi se stesso- noi, non ha senso, non così.”

“Non ha? Non ha senso? DOPO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO, HAI IL CORAGGIO DI DIRE CHE QUESTO, CHE NOI, CHE QUELLO CHE PROVO PER TE NON HA SENSO?!?io..io devo andarmene da qui.”

Quando Naruto esce dal quartiere trova Sakura appoggiata al cancello, le basta uno sguardo per capire che ci deve essere stata proprio una bella discussione questa volta. Si avvicina e lo abbraccia.

“Sakura-chan posso stare da te sta notte? Se rimetto piede lì lo ammazzo.”

“Certo”

Poco dopo sono a casa di Sakura a bere una tazza di tè mentre Naruto le racconta tutto, è la sua migliore amica e l'unica, tranne Gaara, a sapere di loro.

“Davvero non hai capito cosa è successo nella sua testa, Naruto?”

“No, deve sempre creare problemi. E non azzardarti a giustificarlo.”

“Non lo giustifico, dico solo che siete entrambi spaventati e state mandando tutto al diavolo per questo.”

Naruto alza un sopracciglio poco convinto.

“Di che stai parlando?”

Lei appoggia la tazza, alza gli occhi al cielo e inizia a parlargli come si fa quando vuoi far capire qualcosa a un bambino.

“Parlo del fatto che Sasuke ha più paura di te. Non lo ammetterà mai, e quando Sasuke prova qualcosa, soprattutto se paura e insicurezza, non lo mostra e parte all'attacco. Sasuke a parte te non ha mai avuto nessuno dalla morte dei suoi genitori, anche se non lo ammetterà sei il suo mondo Naruto. Sente che sei distante e non sa come avvicinarsi e allora si spaventa, si arrabbia e dice stronzate.”

“Lo so , hai ragione. È che a volte andargli incontro è così difficile. Domani gli parlerò.”

Sakura gli dà la buona notte e imbocca le scale, ma si ferma a metà e gli dice qualcosa che sa essere vero ma che non voleva ammettere.

“E Naruto, Sasuke è già in grado di distruggerti con un gesto, ma tu sei in grado di ferirlo con molto meno.”

Ok, è vero si era ripromesso di farlo penare almeno una notte, ma poi non voleva andassero a dormire, ognuno nel proprio letto, con sulle spalle una discussione del genere. Quindi eccolo lì, a fissare la porta di casa loro chiedendosi perchè mai continuasse a rincorrerlo in quel modo, la risposta era scontata: perchè lo ama ed è la cosa più bella che gli sia capitata nella vita nonostante tutto il dolore provato.

Segue la luce che proviene dalla biblioteca e lo trova affacciato alla finestra, quando lo vede riflesso nella finestra, il moro si gira immediatamente.

“Ciao. Mi sono fatto un giro per calmarmi un po'. Hai ragione se non riusciamo a fidarci l'uno dell'altro non ha senso, quindi voglio che tu capisca bene una cosa: io non sono le altre persone della tua vita, non sono tuo padre, non sono Itachi, non sono Madara e tutti gli altri. Non mi aspetto che tu sia perfetto, non ti manipolerò, ma cosa ancora più importante – si avvicina al moro fino a toccargli un braccio- ti amo e non ho nessuna intenzione di lasciarti, chiaro?”

Sasuke si limita ad annuire.

“Ci abbiamo messo tanto per riuscire a stare insieme e non possiamo permettere alle nostre paure di rovinare tutto. Io non lascerò te e tu non lascerai me.”

Nella voce la stessa determinazione delle volte in cui diceva che sarebbe diventato Hokage, o che l'avrebbe riportato a casa, e alla fine era riuscito in tutte e due quelle imprese, quindi Sasuke non può fare a meno di credergli.

“Ti amo anch'io Dobe.”

“Wow, due volte in due mesi.”

“Ma taci.”

Si avvicina e lo bacia cercando di trasmettergli tutto ciò che non riesce a dire a parole: l'amore che prova per lui, l'adorazione e anche la paura che un giorno si renda conto di meritare di meglio.

Il bacio va avanti per molto tempo, diventando sempre più profondo, Naruto non sa come ma è finito con la schiena appoggiata al muro, con le mani di Sasuke che scorrono sulla sua pelle e pensa che non desidera nulla di più, ma all'improvviso Sasuke interrompe il bacio.

“Scusa, non voglio che pensi che io..che voglio solo questo.”

“Ora sei tu che parli troppo.”

Naruto afferra Sasuke per i capelli e fa ricongiungere le loro labbra.

“Andiamo in camera.”

La mattina dopo quando Sasuke si sveglia trova Naruto a fissarlo.

“Che fai?”

“Pensavo”

“Attento, non ci sei abituato potrebbe farti male.”

Naruto gli dà un pugno sulla spalla scoperta.

“Ah, ah come sei simpatico. Stavo pensando che non siamo normali: passiamo da una crisi di coppia alla tranquillità nell'arco di ventiquattro ore. Ma sai che ti dico non mi importa perchè se fossimo normali non saremmo mai arrivati a questo punto, a questa vita meravigliosa.”

“Allora non sei Dobe come sembri.”

“Sì sì, chi disprezza compra. E poi hai detto di amarmi.”

Sasuke si dipinge in faccia l'espressione più impassibile del suo repertorio.

“Io non penso proprio di averlo detto.”

Naruto scatta a sedere con il suo solito broncio.

“Oh sì invece. Me l'hai detto due volte.”

“Avrai sicuramente capito male.”

“No, no, no. L'hai detto.”

“Se ti piace pensarlo.”

“Dai ripetilo!”

Sasuke si alza e si dirige verso il bagno per farsi una doccia.

“Se non l'ho mai detto non posso ripeterlo.”

“EHI TEMEEEE, TORNA SUBITO QUI!!”

Il suo Dobe è veramente rumoroso e a volte sembra un bambino ed è anche troppo facile da prendere in giro, ma è vero lo ama ed è il SUO dobe e questo è tutto quello che conta.

Hanno faticato per tornare a fidarsi uno dell'altro ma ora ci sono riusciti e Sasuke è sicuro che d'ora in poi andrà tutto bene.

FINE????