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Autore: Naima Dahmer    30/09/2012    3 recensioni
Poteva condurlo dove voleva, per quanto gli riguardava. Lo aveva adorato fin dal primo momento.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'LOTR'
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Spiragli di luce, giochi di colori e verde. La natura era un tumulto di forme e colori, una festa per gli occhi e per il naso. I suoi profumi erano freschi e sempre gradevoli, il frusciare delle foglie mosse dalla lieve brezza e lo scosciare di un corso d’acqua lontano rendevano l’atmosfera più suggestiva di quanto non fosse già.
Era scappato l’ennesima volta, si sentiva fuori posto e a disagio, era come se quel posto non gli appartenesse, ma allo stesso tempo era l’unico luogo in cui era giusto che stesse. Tutti quei pensieri erano un’intricata ragnatela, non sarebbe mai riuscito a rimetterli in ordine.
Poi, come una visione, una lunga chioma bionda scintillò tra tutto quel verde, illuminata dai raggi solari che sembrava si riflettessero su di essa. Un corpo esile e slanciato accompagnava quei bellissimi capelli chiari.
Il ragazzino si avvicinò con titubanza alla sagoma, credendo che fosse qualcosa di irreale. E ne fu ancora più sicuro quando questa si voltò e mostrò il suo bel viso sorridente e delicato.
Era bellissima quella figura, gli occhi erano grandi, intensi e blu, la bocca sembrava morbida e carnosa, la sua pelle sembrava mithril, così bella e luminosa che più volte gli fece pensare di trovarsi in uno dei suoi sogni.
-Come ti chiami?- Domandò il bambino dalla folta chioma scura, osservando la figura con occhi vispi. Si era avvicinato sempre di più ed ormai era molto vicino, tanto che poté constatare di arrivargli all’altezza dell’addome, e la cosa lo fece sentire più piccolo di quanto non fosse già.
 
La creatura dalla chioma bionda si chinò sulle ginocchia, sedendosi sui talloni per guardare il bambino negli occhi. Quegli occhi chiarissimi e profondi, così belli da rendere il ragazzino di razza umana più interessante di qualsiasi altra cosa li circondasse in quel momento.
 
-Sei una fata?- Domandò ancora la testolina mora, allungando una mano per sfiorare il viso di porcellana dell’altro. –O sei una ninfa? Una ninfa di boschi che… va in giro a far sbocciare i fiori e…- la sua fantasia iniziò a viaggiare, mentre chinava il volto per osservare le mani della creatura. –…con le mani cura gli animali feriti.-
 
Per tutto il tempo, il volto candido lo aveva guardato con stupore e meraviglia, rapito dai suoi begli occhi. Poi, finalmente, la creatura si decise a parlare e prese tra le sue mani quella del ragazzino, sorridendo raggiante.
 
-Mi chiamo Legolas e no, non sono una fata né una ninfa, sono un elfo di Mirkwood, figlio di Sire Thranduil. Sono venuto qui per vederti. Eri ancora in fasce quando ci siamo incontrati la prima volta, ma non ho  mai dimenticato te e i tuoi bellissimi occhi… Estel.-
 
Legolas, era quello il nome di quella creatura fantastica, ed era un elfo come tutti gli altri. Ma agli occhi del bambino era sembrato bellissimo, più bello di qualsiasi altro elfo che avesse mai avuto modo di vedere, anche più bello di Galadriel e di Erestor e di Glorfindel e di Arwen.
-Sei un principe degli elfi?- Domandò felice Estel, quindi, sorridendo al biondo e ritornando con le mani sul suo viso, tastandolo come per accertarsi che fosse vero. Era ancora incredulo.
-Lo sono.- Rispose Legolas, immediatamente, accettando le carezze del bambino senza batter ciglio, guardando gli occhi profondi e comunicativi che aveva di fronte.
-E sei un guerriero?- Domandò ancora il ragazzino, passando una mano tra una ciocca dei capelli dell’altro, sospirando per quanto fossero morbidi. –Ma sei bellissimo.- Disse senza imbarazzo.
L’elfo rise e la sua risata fece gioire Estel che non ne aveva mai udita una così cristallina e pura. Il suo sorriso gli faceva venir voglia di cantare e ballare, ma aveva anche voglia di abbracciarlo e di non lasciarlo andare via.
-Sì, sono anche un guerriero, e sono molto affezionato a te dal primo momento in cui ti ho visto. Voglio essere tuo amico, mi concederai questo privilegio?- Gli chiese Legolas, portandogli una mano al viso e scostandogli un ricciolo scuro dagli occhi.
Il ragazzino annuì immediatamente, boccheggiando per la sorpresa. –Io voglio essere tuo amico, sì! E poi tu hai bisogno di qualcuno che ti tenga al sicuro, non devi rovinarti.- Disse ingenuamente, facendolo sciogliere per la dolcezza.
-Estel, ti ho cercato ovunque!- Esclamò una voce che fece sussultare entrambi. Così Legolas si tirò su ed inarcò un sopracciglio quando vide Glorfindel raggiungerli.
-Beh, potevi risparmiarti questa fatica.- Disse il ragazzino in modo altezzoso, incrociando le braccia al petto e guardandolo con un cipiglio severo. –Non verrò alla tua stupida lezione, non finché c’è Thalion.- Borbottò.
Glorfindel sbuffò e poi sorrise al biondo, avvicinandosi ed abbracciandolo. –Benvenuto.- Gli disse, accennando una risata quando ricevette un calcio dal piccolo Aragorn.
-Legolas è una rarità, non devi abbracciarlo, altrimenti lo rovini e dopo sarò costretto a non esserti più amico e a sfidarti a duello!- Esclamò quello, puntandogli un dito contro con fare minaccioso. Era un bambino audace e temerario, sarebbe diventato un grande re condottiero una volta cresciuto.
-Una rarità, eh?- Lo punzecchiò Glorfindel, facendo ridere Legolas. –Va bene, non lo toccherò, ma ora ti prego di ritornare a lezione, altrimenti non imparerai mai ad usare l’arco come si deve.- Gli disse, inarcando un sopracciglio e guardandolo in attesa.
-L’arco? Chi ha bisogno di un arco? Io ho la mia spada.- Rispose solennemente Aragorn, tirando su la testa con fare orgoglioso. –Sono il più bravo di tutti i tuoi allievi, e sono anche più bravo di tutti i principini elfici in circolazione.- Si morse la lingua, però, voltandosi a guardare Legolas con imbarazzo. –Non intendevo anche te.- Si scusò, sorridendo radioso.
 
Il biondo sorrise a sua volta, rassicurandolo e ritornando a chinarsi davanti a lui, scostandogli un ciuffo moro e ribelle dal volto, perdendosi nella profondità dei suoi occhi.
-Vuoi raccontarmi cosa è successo con Thalion?- Gli domandò con dolcezza, lasciandosi accarezzare il viso senza problemi. Sembrava che il bambino, appena si trovasse il suo volto davanti, avesse l’estremo bisogno di toccarlo per saperlo reale.
-E’ uno sciocco. Continua a dirmi che sono un mortale e che lui non vuole allenarsi con un mortale.- Borbottò il ragazzino, corrugando la fronte e smettendo di accarezzare l’elfo. –Cosa posso farci io, mio bel principe? Mi piacerebbe essere un elfo, ma non lo sono, sono un mortale.- Affermò, abbassando per un istante lo sguardo.
-Aragorn, tu sai chi è Tuor?- Domandò Legolas, prendendo le mani del ragazzino fra le proprie, mentre Glorfindel li osservava con un sorriso sulle labbra.
-Certo.- Affermò Aragorn, annuendo all’istante. –Mi hanno istruito bene.-
-Il padre di Tuor , Huor, morì nella Nirnaeth Arnoediad, che tu conoscerai meglio come la battaglia delle Innumerevoli Lacrime, la quinta grande battaglia del Beleriand.- Iniziò a raccontare il biondo. – Huor era uno degli Edain, gli uomini amici degli elfi che vissero nel Beleriand. Quando lui morì, sua moglie Rìan affidò Tuor ai Sindar, prima di morire a sua volta di dolore. Purtroppo Tuor venne rapito dagli Esterling e solo dopo tre anni di schiavitù riuscì a fuggire, diventando un fuorilegge.-
-Non lo sapevo, questo.- Mormorò il ragazzino, sorpreso, ascoltando con interesse.
-Tuor venne scelto da Ulmo, Signore dei mari e degli oceani,  per avvisare Turgon, signore di Gondolin e Re Supremo dei Noldor, riguardo la triste sorte che attendeva il suo popolo e la caduta del suo regno.- Disse Legolas, sorridendo al bambino, felice della sua curiosità. –A Gondolin, Tuor prese in sposa Idril Celebrindal, figlia del re dei Noldor, e insieme concepirono Earendil il Beato. E tu sai chi è Earendil, vero?-
-Il padre di Re Elrond.- Mormorò Aragorn, osservando l’elfo con interesse. –Ma Earendil ha scelto di legarsi alla stirpe elfica, pur essendo nato da un uomo, un mortale.-
-Lo ha fatto per amore di Elwing, sua moglie. Earendil riponeva molte speranze negli uomini, Estel, la tua razza e la tua discendenza sono nobili tanto quanto la mia. Tu sei uno dei Dùnedain e devi esserne fiero e orgoglioso. Adesso sei troppo giovane per capire, ma da adulto saprai apprezzare queste cose e la tua gente.- Concluse Legolas, rimettendosi in piedi e accarezzandogli la testa, passando le dita delicate tra i riccioli mori dell’altro.
-Hai ragione, mio principe.- Affermò il ragazzino, sorridendo e avvicinandosi a lui, abbracciandolo e poggiando il viso sul suo addome, felice.
-Ci sai proprio fare con i bambini, principino elfico.- Lo punzecchiò Glorfindel, ridendo. –Gli ho raccontato mille volte questa storia, non mi ha mai dato ascolto. Avrai qualche tipo di influenza magica su di lui… e anche su tutti gli altri, suppongo.- Osservò il biondo, lasciando vagare lo sguardo sul suo corpo e ricordandosi di quando un tempo l’aveva posseduto, molto prima che arrivasse Aragorn.
-So essere convincente.- Disse Legolas, lanciandogli un’occhiata divertita, guardando poi il ragazzino interrompere l’abbraccio e voltarsi verso Glorfindel.
-Verrò con te, mio caro amico, ma solo se anche il principe verrà ad assistere gli allenamenti.- Incrociò le braccia al petto, aspettandosi una risposta positiva.
-Va bene, per me. Per te va bene, principino elfico?- Canzonò Glorfindel.
-Certo.- Affermò il biondo, prima di prendere per mano il piccolo Aragorn e seguirlo. Poteva condurlo dove voleva, per quanto gli riguardava. Lo aveva adorato fin dal primo momento. 






*



Note dell'autrice: Salve! Avevo questa one shot nel pc da un bel po', così mi sono detta che era il momento di postarla, visto che non sto scrivendo da un bel po' lol e che sono un po' indietro con la nuova storia che sto postando. 
Questa è una sorta di mini prequel per chi ha letto "
Mela en’ coiami - Non aver paura". Avevo accennato nella storia ad una sorta di primo incontro tra Legolas ed Aragorn, ma non lo avevo scritto dettagliatamente. Questo è quello che è accaduto, è così che Legolas ha parlato per la prima volta al piccolo Aragorn. lol 
Spero vi abbia fatto sorridere almeno un po'. Grazie per aver letto!
Kiss :3

Ps: Ohmiodio, è la prima volta che non scrivo qualcosa di erotico ed esplicito! DDD:

   
 
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