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Autore: Maria_Black    30/09/2012    2 recensioni
"Il capirsi con un solo sguardo, il sapere sempre cosa dire per far stare meglio l’altra persona, il provare un’enorme affetto per quella che consideri la tua migliore amica.
Bella non aveva mai avuto un’amica, figurarsi una migliore amica.
Poi, però, era arrivato il trasferimento a Forks e da quello erano scaturite le più inaspettate situazioni che avesse mai potuto immaginare.
Però era solo lì che aveva trovato un’amica, un’amica vera. Quella su cui contare sempre, quella che è l’esatto opposto di te ma a cui non puoi non voler dannatamente bene, quella di cui hai bisogno, perché ti fa sentire più sicura.
E per Bella, quella persona poteva essere solo Alice."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Blu cobalto


A Giada.
Buon compleanno, tesoro mio.
Ti voglio un bene dell’anima.

 
Sistemare la propria stanza è sempre qualcosa di incredibilmente faticoso, noioso e stressante. Se poi la camera in questione è quella di una ragazza sedicenne, studentessa liceale dal carattere sbarazzino e vivace, la situazione diventa ancora più critica. Vestiti sparsi per tutta la camera e appoggiati nei posti più impensabili, libri ancora aperti posati sulla scrivania, letto sfatto, finestra aperta, una pila esorbitante di CD dei gruppi musicali più disparati sul comodino, lo stereo acceso ma irrimediabilmente dimenticato in pausa.
Ogni essere umano sulla faccia della Terra si dispererebbe davanti a quel disastro di stanza, si metterebbe le mani nei capelli oppure- più semplicemente- farebbe finta di niente e chiuderebbe la porta così come l’aveva aperta, dicendosi che se voleva la camera in ordine, se la sistemava da sola.
Ma questo non è il caso di Bella. Lei, una camera conciata in quel modo, l’ha vista migliaia di volte, e ormai ci ha fatto l’abitudine.
Sospira, perché il suo istinto di studentessa modello, ragazza ordinata e precisina fino allo sfinimento non può non sospirare davanti a quel grande caos.
Certo, sistemarla non le costa niente, tempo due minuti esatti e la stanza sembrerà molto simile- se non addirittura meglio- a quelle che si vedono sfogliando le pagine del catalogo dell’IKEA che le arrivano sempre a casa, insieme al resto della posta, ma non sopporta che la proprietaria della stanza lasci così in disordine la sua camera. Infondo, deve imparare a gestirsi i suoi spazi da sola.
Il suo istinto di ragazza ordinata e precisa fino all’ossessione ha la meglio, però, e chiudendo dietro di sé la porta in legno, entra nella stanza pronta a dare una ripulita. In novanta secondi e trenta centesimi netti tutti i vestiti  prima sparpagliati qua e là, sono perfettamente impilati nei vari cassetti o appesi alle grucce in uno degli infiniti scompartimenti dell’enorme armadio a muro. In meno di quindici secondi i CD sono nel giusto ripiano. Chiude la finestra, spegne lo stereo e si dirige alla scrivania dove sistema i libri. Quello di biologia, quello di trigonomia, il quaderno di letteratura inglese e quello, invece, di storia americana. Li ripone sullo scaffale mentre l’occhio dorato registra un oggetto che non vedeva da un tempo infinito.
Un semplice specchietto con una piccola- piccolissima, a dir la verità, appena quattro- varietà di ombretti dalle tonalità abbastanza chiare.
È chiuso e ha uno sfondo argentato e un piccolo decoro blu che forma la lettera B.
Bella sorride. Non può farne a meno, al ricordo di come quello specchietto è entrato a far parte della sua vita, di come la persona che le aveva regalato quello specchietto tanto tempo fa era entrata a far parte della sua vita.
 

«Alice, esattamente, questo cosa sarebbe? »
« Uno specchietto e quattro tonalità di ombretto tra il blu cobalto e l’azzurro cielo.»
«Alice?»
«Mmmh?»
«Che ci dovrei fare con questo…coso
«Bella!» La riprende con faccia indignata e mani sui fianchi. «Non è un coso!!!»
«Sì, ok, come dici tu, ma resta il fatto che io non so che farmene.»
«Lo devi mettere in borsa e soprattutto USARE, Bella!»
«Usare?!» Bella la guarda, sbigottita. Ha sempre odiato i trucchi, Alice lo sa. «Alice, mi hai scambiato per qualcun’altro, per caso?»
«E dai, Bella!»Quando Alice fa così, assomiglia molto a una bambina capricciosa e terribilmente esasperante.
«No, Alice, riprenditelo! Cosa me ne faccio io di questo affare
«Ti prego! Almeno questo! Mascara no, e ok, matita per occhi no, e va bene, rossetto poco, e ci sta, ma Bella un po’ di ombretto anche solo per uscire di casa, ci vuole!» Niente, Alice non capirà mai che lei odiai trucchi, tutti, dal primo al’ultimo.
«Alice…» Ma comunque inizia a cedere, perché non può negare niente al folletto di casa.
Occhi da micio coccoloso, on. Tipico di Alice, usa tutte le sue tecniche per arrivare allo scopo prefissato.
«E poi ti ho visto, ti staranno benissimo queste tonalità! Soprattutto quella blu cobalto.»
«Alice…» Un sospiro. «Ok.» Un’arresa incondizionata.

 
Bella sorride. Non può farne a meno, al ricordo di come quello specchietto è entrato a far parte della sua vita, di come la persona che le aveva regalato quello specchietto, era entrata a far parte della sua vita.
Bella, semplicemente, sorride al pensiero della sua migliore amica.
Perché a regalarle quello specchietto con trucchi annessi può essere stato solo un folletto dai capelli neri e sbarazzini, dagli occhi grandi e dorati come solo le fate nei libri, dall’energia di un vulcano e la vivacità di un’adolescente.
Perché quello specchietto altro non è che uno dei tanti testimoni di come la loro amicizia, anno per anno, settimana per settimana, giorno per giorno sia cresciuta a dismisura. Testimone di come due persone così diverse siano diventate irrimediabilmente così legate l’una all’altra. Testimone di come lei e Alice erano arrivate a considerarsi come sorelle.
 Perché Alice è insostituibile, come un pezzo di un puzzle: puoi provare altri mille pezzi, ma solo quello giusto entra perfettamente lì, in quello spazietto vuoto che ti è rimasto.
Ed Alice è esattamente questo. Alice è l’amica che non aveva mai avuto, la persona che aveva sempre sognato di avere accanto, la spalla su cui appoggiarsi quando ci si trova in difficoltà.
Fin dal primo anno di liceo, vedere le ragazze ridere tra di loro, sedute su una panchina del parco, complici come solo due persone che si conoscono veramente possono esserlo, le faceva provare tanta invidia. Provava invidia per quel rapporto basato sulla fiducia e sull’affetto, invidiava quel legame che sembrava quasi vedersi a occhi nudo attraverso i loro gesti e la loro complicità, quel legame che le univa in modo indissolubile.
Il capirsi con un solo sguardo, il sapere sempre cosa dire per far stare meglio l’altra persona, il provare un’enorme affetto per quella che consideri la tua migliore amica.
Bella non aveva mai avuto un’amica, figurarsi una migliore amica.
Poi, però, era arrivato il trasferimento a Forks e da quello erano scaturite le più inaspettate situazioni che avesse mai potuto immaginare.
Però era solo lì che aveva trovato un’amica, un’amica vera. Quella su cui contare sempre, quella che è l’esatto opposto di te ma a cui non puoi non voler dannatamente bene, quella di cui hai bisogno, perché ti fa sentire più sicura.
E per Bella, quella persona poteva essere solo Alice.
La sua ossessione per lo shopping e la moda, la sua iperattività, la vivacità da ragazzina, il suo spirito sbarazzino, i suoi occhi fatati, i capelli corti e corvini, la sua capacità di vedere
È Alice, e le vuole bene così com’è.
Bella guarda di nuovo lo specchietto che ha in mano e non resiste all’impulso di aprire quell’oggetto che quasi sette anni prima aveva regalato alla figlia. Scatta l’apertura e lo specchio riflette la sua immagine.
Nella parte inferiore, degli ombretti non è rimasto nient’altro che poca polvere seccata negli angoli dei piccoli quadratini di ferro. Li ha usati, quegli ombretti. Un’infinità di volte, a dir la verità.
Con lo sguardo torna sulla superficie dove si riflette il suo viso e sorride, perché…beh, una piccola sfumatura blu cobalto colora ancora le sue palpebre.
 
Perché a volte un’amicizia è tutto quello di cui noi abbiamo bisogno.
 
   

Angolo Autrice
Alloooooora, eccomi qua con una nuova OS. Beh, questa OS è nata per ringraziare col cuore la mia migliore amica, che è comparsa nella mia vita esattamente quando ne avevo più bisogno.
Volevo far vedere l'amicizia vera e ho pensato che Alice e Bella la incarnassero alla perfezione. Adesso, anche vedendo il mio nick o conoscendomi attraverso le mie storie alcune di voi sapranno che io Edward Cullen lo odio fin nel profondo. MA. Ecco, ma. Ma la mia migliore amica lo adora, tanto quanto io adoro Jacob, quindi in questa OS dedicata a lei non ho potuto fare a meno di seguire la trama che la Meyer ci ha mostrato, senza variazioni di alcun tipo. Spero mi perdonino le lupacchiotte del mio Team!
Bene, credo anche ti poterla chiudere qui.
Ringrazio chiunque metterà la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche chi soltanto leggerà fin quaggiù.
Ciao e un bacio

Maria_Black

 BBeB 
   
 
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