Fare da maestre nel Van magico a quasi 55 marmocchi che urlano, piangono, fanno i capricci e usano i loro poteri magici per farti impazzire, non è cosa da poco.
Cornelia poi, non ne può più. Lo stress la sta "uccidendo"!
Inoltre non le era mai capitato di sentire antipatia e insofferenza verso uno dei bambini. In particolare , Marcus. Era stato uno degli acquisti più recenti del Witch Van ma fin da subito, Cornelia, ha sentito che c'era qualcosa che non andava in quel bambino lì.
Hay Lin, fin dall'inizio, si era offerta di aiutare il bambino ma dopo svariati tentativi, era uscita dalla sua aula piangendo. Porca miseria, una cosa del genere non era mai successa prima!
Will non poteva occuparsi del pargoletto e neppure Taranèe. Irma? Figuriamoci. Era presa dai guai che combinava lei stessa nelle sue ore d'insegnamento.
A Cornelia dunque, toccava questo bambino.
Era brutto a dirsi ma non le  piaceva proprio. I suoi occhi, seppur infantili, trapelavano qualcosa di minaccioso. La guardavano con famelica e diabolica costanza.
Il ché era fastidioso e la metteva in soggezione.
Fosse solamente questo... Il potere del bambino era unico. Riusciva a prevedere con precisione la morte di ogni singolo individio e nel Van aveva seminato il terrore con le sue predizioni.
-Lui sarà ucciso da un dardo- annunciò all'improvviso.
Cornelia trasalì - LUI chi? -
-Il Metamondese- precisò -Sarà una morte dolorosa, un'agonia -
Cornelia non ne potè più di quel bambino, fuggì dall'aula, in singhiozzi.