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Autore: Emily Kingston    30/09/2012    2 recensioni
The Lost Hero
Piper/Jason
Jason le era piaciuto subito, e non solo perché era carino. Aveva un modo di fare che l’aveva affascinata fin dal primo momento. E poi era stato l’unico ad accettarla. Quando era con lui, Piper si sentiva…giusta. Il suo passato, la sua identità, le sue stranezze con Jason non contavano più.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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All that couldn’t be fake

 
Il cielo era limpido e pieno di stelle.
Piper aveva aspettato quel giorno per mesi e, finalmente, era arrivato.
Guardò con la coda dell’occhio Jason, il quale era seduto accanto a lei con il naso all’insù, intento a osservare il firmamento.
“Credi davvero che ci sarà stasera?” le chiese, continuando a guardare in alto.
Piper sorrise, arrossendo lievemente.
Jason le era piaciuto subito, e non solo perché era carino. Aveva un modo di fare che l’aveva affascinata fin dal primo momento. E poi era stato l’unico ad accettarla. Quando era con lui, Piper si sentiva…giusta. Il suo passato, la sua identità, le sue stranezze con Jason non contavano più.  
Si avvicinò lentamente a lui, sperando che il ragazzo non se ne accorgesse.
“Lo spero,” rispose, posando gli occhi sulla mano di Jason, appoggiata alle tegole del tetto. Era così vicina che a Piper sarebbe bastato spostare la sua di pochi millimetri per toccarla. Per qualche minuto si mordicchiò le labbra con indecisione poi, quando finalmente aveva iniziato a far strisciare le dita verso quelle di Jason, una luce esplose nel cielo, catturando la sua attenzione.
“Whoa!” esclamò Jason.
Anche Piper alzò lo sguardo verso il cielo, rimanendo senza fiato. Centinaia di migliaia di luci attraversavano la volta, infuocandola.
Gli occhi di Jason brillavano della luce riflessa dalle meteore e Piper non poté fare a meno di arrossire quando si voltò a guardarlo.
La ragazza distolse velocemente lo sguardo, tornando a concentrarsi sulla pioggia di meteoriti che illuminava il cielo.
“È fantastico,” commentò, osservando il corso di un meteorite.
Jason non rispose e quando Piper si voltò verso di lui lo scoprì a guardarla. Arrossì, distogliendo lo sguardo, e Jason si avvicinò quel tanto che bastava per sfiorarle il dorso della mano con le dita.
Piper trasalì, riportando lo sguardo sul volto del ragazzo e guardandolo diritto negli occhi.
“Ho-ho fatto qualcosa di sbagliato?” chiese, arrossendo lievemente.
Piper sorrise, scuotendo lievemente il capo.
Lo vide avvicinarsi e sentì il cuore sprofondarle nello stomaco e poi salirle in gola, battendo così forte che pensò potesse scoppiarle.
“Grazie per avermi portato quassù stasera, Piper,” sussurrò Jason.
Ma Piper non rispose, colmò la distanza che li divideva e lo baciò, allacciandogli le braccia intorno al collo. Lo sentì sorridere lievemente mentre le appoggiava le mani sulle spalle e poi….poi si svegliò.
Era stesa su un letto dalle lenzuola che avevano il fastidioso aroma di qualche profumo firmato ed erano di un accecante – e patetico – rosa shocking.
Si strofinò il viso e si guardò intorno. Le altre ragazze stavano ancora dormendo e quando Piper intravide Drew le venne un conato di vomito.
Figlia di Afrodite.
Com’era possibile che tutte le cose peggiori stessero capitando a lei nell’ultimo periodo? Aveva fatto infuriare qualche dio, per caso?
Sbuffando, Piper dette la schiena alle sue sorelle e guardò fuori dalla finestra. La luce pallida del sole si rifletteva sui vetri, illuminando appena l’interno della cabina.
Ripensò al sogno che aveva fatto e qualcosa le strinse il cuore in una morsa.
Non poteva essere vero. Lei aveva conosciuto Jason, si era innamorata di lui e lui di lei e loro erano felici insieme. Non poteva essere stata tutta un’invenzione. Eppure, più tempo trascorreva al campo, più tutto sembrava portare in quella direzione.
Le sfuggì una lacrima - per cosa, a questo punto non lo sapeva neanche lei – ma Piper si affrettò a scacciarla via.
Le tornò in mente il volto di Jason illuminato dalla luce delle meteore. Tutto quello non poteva essere una finzione. Non era giusto che lo fosse.
Piper sospirò.
Si rigirò tra le lenzuola e, dopo aver dato un ultimo sguardo alle figure che dormivano negli altri letti, chiuse di nuovo gli occhi, sperando in un sogno migliore.

 

"She'd liked Jason from the first week they met. He was so nice to her,
and so patient, he could even put up with hyperactive Leo and his stupid jokes.
He'd accepted her for herself and didn't judge her because of the stupid things she'd done.
They'd spent hours talking, looking at the stars, and eventually - finally - holding hands. 
All that couldn't be fake." 
- The Lost Hero

 



Emi's Corner
Buon pomeriggio a todos! :)
Ho iniziato ieri a leggere The Lost Hero e mi sta mandando letteralmente fuori di testa. Vabbé che mi sono spoilerata sia questo che The Son of Neptune perché ho letto un sacco di fanfcitio scritte da persone che li avevano già letti, perciò la scomparsa di Percy mi ha sconvolto molto meno di quanto avrebbe fatto se non l'avessi saputo in partenza.
Anche se sono ancora all'inizio, la coppia Piper/Jason mi piace e trovo ingiusta la situazione in cui si trova Piper - sentimentalmente intendo - quanto quella in cui si trova Annabeth. Perciò è nato questo Missing Moment. 
Be', spero che coloro i quali hanno letto The Lost Hero possano apprezzarlo e dirmi cosa ne pensano (soprattutto i veterani potranno dirmi se ho reso bene i due personaggi, dato che, essendo solo all'inizio, non sono sicura di aver preso i loro caratteri). 
Buona merenda blu a tutti, 
Emi. 


Qui lascio la traduzione (fatta da me, quindi se ci sono errori ditelo tranquillamente) dell'estratto che ho messo a fine storia:
"Le era piaciuto Jason dalla prima settimana in cui si erano conosciuti. Era stato così carino con lei e così paziente, era perfino riuscito a sopportare quell'iperattivo di Leo e i suoi stupidi scherzi. L'aveva accettata per quello che era e non l'aveva giudicata per le stupide cose che aveva fatto. Avevano passato ore a parlare, a guardare il cielo e alla fine - finalmente - a tenersi per mano. Non poteva essere tutto una finzione."



 

 
   
 
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