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Autore: more_    30/09/2012    10 recensioni
E ancora una volta quella ragazza gli consigliò che cosa fare «Fottiti, Malik» sussurrò stizzita prima di abbandonare l’aula con poca grazia.
Lui non riusciva proprio a capire che cosa avesse fatto di male, e il suo comportamento da maniaca del controllo cominciava ad infastidirlo. Fino ad allora non aveva mai cercato deliberatamente di superarla, al massimo l’aveva spiata da lontano; incurvò le labbra in un sorriso enigmatico, se era quello che lei credeva allora glielo avrebbe semplicemente lasciato credere, da quel momento in poi Janel Force avrebbe avuto davvero del filo da torcere.

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Odiava con tutta lei stessa Zayn Malik, solo a pensarci gli veniva una strana voglia di strozzarlo e di mettere fine alla sua vita, non poteva non evitare di mandargli un’occhiataccia ogni qualvolta lo incontrava per i corridoi, quando si scontravano casualmente in mensa, quando lo vedeva correre con gli altri ragazzi durante educazione fisica, lo odiava
OS scritta a quattro mani// More ft. OffTheChain
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che Janel Forse mandò a quel paese Zayn Malik fu al secondo anno delle scuole medie, durante la gara scolastica di spelling.
«I finalisti della gara sono..»
Janel si aggiustò accuratamente il gonnellino a scacchi blu, neri e beige della sua divisa e si aprì in un sorriso pronta per vincere «Janel Force e..».
Avanzò per il piccolo corridoio tra le sedie dell’auditorium con passo deciso e autoritario, convintissima e senza un filo di paura, ringraziò l’insegnante e si sedette sulla sedia di destra. Quello doveva essere uno dei giorni più belli della sua vita.
«..e Zayn Malik»
Janel vagò con gli occhi su tutto l’auditorium fin quando non vide un ragazzino raggiungere il palco con passo trascinato e con un’espressione svogliata. Corrugò la fronte appena si sedette affianco a lei, quello lì doveva essere il suo sfidante?
Appena Mrs. Morton si rivolse a loro due per iniziare, Janel dipinse di nuovo sul suo volto quel sorriso che tanto piaceva a sua madre e aspettò che la prima parola fosse rilevata.
Il ragazzino affianco a lei non ne sbagliava una, e Janel alzò gli occhi al cielo per quanto stesse diventando difficile la situazione. Per forza, tutte le parole che capitavano a quel Malik erano le più facili!
«Bene Janel, questa è l’ultima per te, e la più difficile»le disse Mrs. Morton sorridendole gentilmente, «sono pronta, Signorina»rispose prendendo un grosso respiro.
«La parola è: Sternocleidomastoideo»
Janel strabuzzò gli occhi, non avendo capito una sola lettera di quella parola, «Può ripetere?» chiese gentilmente leggermente in ansia.
« Sternocleidomastoideo»
Ripeté in mente la parola, non sapeva neanche cosa fosse un sternocl..qualcosa. Riempì i polmoni di aria e incominciò a fare lo spelling, lentamente «S-t-e-r-n-o-c-l-e-i-d-o-m-a-s-t-i»
«Sbagliato!»
«Cosa?»
Aprì la bocca confusa, cosa aveva sbagliato? Le iniziarono a sudare le mani, sapendo già che aveva solo una speranza ora per vincere, che quel mulatto affianco a lei sbagliasse. Chiuse gli occhi a due fessure e lo puntò acidamente, mentre Mrs. Morton gli diceva la parola «Desossiribonucleico»
Il moro fece passare qualche secondo prima di rispondere, «D-e-s-o-s-s-i-r-i-b-o-n-u-c-l-e-i-c-o»
«Perfetto, abbiamo un vincitore anche quest’anno!» esultò Mrs. Morton contenta, mentre nell’auditorium si alzava un forte applauso.
Janel rimase a bocca aperta, non poteva crederci, quello lì l’aveva schiacciata come se fosse stata un moscerino inutile. Un ragazzino di appena un metro e cinquanta, e che le arrivava -forse- al naso, non poteva averla battuta!
Guardò impassibile la scena di Malik che ritirava il premio, e quando lo vide avvicinarsi con la mano tesa e un sorrisino sforzato sul volto l’unica cosa che riuscì a dirgli fu: «Vai a quel paese, Malik!»
 
La prima volta che Zayn Malik si perse negli occhi di Janel Force fu al secondo anno delle scuole medie e fu la prima volta per due cose.
 
«I finalisti della gara sono..»
Zayn non si scompose più di tanto ma le sue ginocchia stavano già tremando mentre con le mani leggermente sudate si tormentava la stoffa nera dei pantaloni della divista scolastica, e se avesse fallito?
«Janel Force e..»
Una chioma scura si alzò dalla sua postazione e ondeggiò verso il palco come se alla proprietaria stessero per assegnare il titolo di regina dell’universo; quel ragazzino avrebbe sborsato qualsiasi somma di denaro per avere almeno un quarto di quella sicurezza.
 Il lato positivo era che se il suo nome non fosse stato chiamato non sarebbe dovuto salire lì sopra di fronte a tutte quelle persone che, se avesse sbagliato, avrebbero riso di lui. E si convinse di questo, dopotutto non ci voleva nemmeno partecipare a quella stupida gara di spelling; era tutta colpa di sua madre, al diavolo lei e la sua stupida idea di figlio perfetto!
«..e Zayn Malik» bene, quello dovevo essere uno dei giorni più brutti ed umilianti della sua vita.
Si alzò con uno sbuffo pieno di inutili ansie, si trascinò con una certa riluttanza fino al palco e prese posto accanto alla sua sfidante senza rivelare il suo stato d’animo.
Mrs. Morton come suo solito non esitò un attimo a cominciare, il ragazzino sospettava che –come per lui- anche per quella donna prima sarebbe finita e meglio sarebbe stato, probabilmente non l’avevano nemmeno pagata per prestarsi a quella ridicola sceneggiata.
Comunque sia Zayn se la stava cavando abbastanza bene e con la coda dell’occhio di tanto in tanto spiava Janel che sembrava vagamente in difficoltà, il suo viso carino era deformato da una smorfia tesa. 
«La parola è: Sternocleidomastoideo» per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, quella parola era una delle più strambe che avesse mai sentito in tutta la sua vita e in un certo senso fu sollevato che non fosse capitata lui, soprattutto perché quando ne sentì lo spelling –per così dire- della sua avversaria dovette trattenersi dal ridere.
Però poi toccò anche a lui: Desossiribonucleico? Il ragazzino ringraziò il cielo e la sua psicolabile madre per le lezioni private di chimica che era stato costretto a fare.
«D-e-s-o-s-s-i-r-i-b-o-n-u-c-l-e-i-c-o» ed era giusto, aveva vinto. L’auditorium scoppiò in un applauso fragoroso e lui si alzò impacciato per ritirare quello stupido premio, giurando che mai e poi mai si sarebbe prestato ad un altro evento del genere.
Si voltò verso Janel, era davvero carina e lui si conosceva abbastanza da sapere che se si fosse avvicinato per parlare, in qualsiasi circostanza avrebbe fatto la figura dello stupido. Ma Mrs. Morton gli ricordò sotto voce che per buona educazione ed etica morale doveva stringerle la mano, così mise su un sorriso e fece la sua parte, ma tutto quello che ottenne fu un «Vai a quel paese, Malik!»
Ecco perché fu la prima volta per due cose: prima di allora nessuno mai lo aveva mandato a quel paese per essere stato bravo e cosa più preoccupante, non si era mai preso una cotta per una smorfiosa so tutto io ma incapace di accettare una sconfitta.

***

La seconda volta che Janel Force mandò a quel paese Zayn Malik fu al primo anno delle superiori durante il corso di arte e pittura.
 
Janel aveva lavorato sodo per quella tela, aveva passato gli ultimi tre mesi dell’anno scolastico a prepararla e perfezionarla, era fiera del suo lavoro e si poteva ritenere soddisfatta, avrebbe preso sicuramente una A+, se lo sentiva.
Mentre guardava la sua tela con accurata attenzione  vide entrare in aula, come ogni giorno in ritardo, quell’antipatico di Zayn Malik, con la stessa andatura di sempre e una piccola tela in mano, nascosta da un involucro di carta scura. Janel serrò la mascella e gli mandò un’occhiataccia appena lo vide sedersi accanto a lei e posizionare la tela sul cavalletto, era proprio curiosa di sapere cosa aveva idealizzato quello lì. Poteva anche essere bravo nello spelling ma non poteva essere anche bravo.. La sua bocca si aprì in una “o” appena Zayn tirò via la carta dalla sua tela mostrando cosa aveva pitturato, e l’unica parola che pensò appena lo vide fu: meraviglioso.  Spalancò gli occhi per guardarlo meglio e rimase ancora di più a bocca aperta, non aveva mai visto un paesaggio più bello prima.
Scosse la testa per i pensieri che stava facendo e ritornò a guardare il suo di paesaggio, improvvisamente non le sembrava più così bello.
«Carino» si sentì dire da dietro le spalle e fu quasi sull’orlo di girarsi e di prendere a schiaffi quella specie di ragazzino tutto fare, ma si contenne e sorrise sforzatamente.
«Lo so» disse voltandosi verso Zayn squittendo orgogliosamente.
«Concordo con Malik» esclamò la professoressa Banks attirando l’attenzione dei due ragazzi su di lei, Janel non si era neanche accorta che la Banks aveva iniziato a fare il giro per valutare le tele degli studenti. Sorrise alla professoressa e aspettò la sua valutazione, «una A non te la toglie nessuno signorina Force»
«Grazie mille» disse Janel portandosi le mani al petto, non era una A+ ma le andava bene lo stesso. Appena la professoressa passò affianco a Malik, tese bene le orecchie e ascoltò attentamente quello che stava gli dicendo, a momenti non cadde dalla sedia quando la lettera A seguita da un più uscì dalle labbra della signorina Banks.
Janel boccheggiò per replicare quel voto assurdo ma non ci riuscì perché la Banks passò oltre, subito dopo puntò con lo sguardo Zayn, che semplicemente abbozzò un sorriso e alzò le spalle, e «Fottiti, Malik» gli sussurrò tra i denti, poi si alzò dalla sua sedia e uscì come una furia da quell’aula.
 
La seconda volta che Zayn Malik a suo malgrado si perse negli occhi di Janel Force fu al primo anno delle superiori e quella fu un’altra prima volta.
 
Zayn osservò minuziosamente il suo lavoro intercettando altri difetti che non sarebbe mai riuscito a correggere in tempo, era sempre il solito, non era per niente soddisfatto.
Probabilmente era venuto fuori così perché non ci aveva speso molto tempo, l’aveva rimandato per tre mesi riducendosi all’ultima settimana prima della consegna, gli sembrava di sentire la voce di sua madre rimbombagli nei recessi della testa “sei proprio come tuo padre, sfaticato e perditempo” eppure a lui pareva di essere il primo in ogni cosa.
Scosse la testa ed entrò in aula senza curarsi del ritardo, tanto la professoressa Banks stravedeva per lui. Per un breve attimo percosse la classe cogliendo lo sguardo fulminante di Janel: ogni anno, ogni settimana, ogni giorno che passava diventava sempre più bella e lui sempre più stupido.
“Ora basta” si disse, doveva fare qualcosa. Così disinvolto passò tra i cavalletti scegliendo proprio quello accanto a lei, vi posizionò la tela sopra ed esitò qualche secondo prima di scoprirla ma quando lo fece, si sentì stranamente soddisfatto del suo insulso lavoro.
Guardò la faccia sgomenta di Janel prima che gli desse le spalle e represse un sorriso compiaciuto «Carino» aggiunse poi osservando quello di lei.
«Lo so» ribatté prontamente la ragazza ostentando la solita sicurezza, prima che Zayn potesse inventarsi altri modi per intrattenere una conversazione civile con lei la professoressa stroncò ogni aspettativa di successo assegnando a lei una A e a lui una A+.
Che cosa ci poteva fare Zayn se era bravo a disegnare? Così alzò le spalle e le regalò un mezzo sorriso che valeva a mo’ di scuse ma lei si arrabbiò lo stesso, per uno stupido voto che a lui nemmeno importava.
E ancora una volta quella ragazza gli consigliò che cosa fare «Fottiti, Malik» sussurrò stizzita prima di abbandonare l’aula con poca grazia.
Lui non riusciva proprio a capire che cosa avesse fatto di male, e il suo comportamento da maniaca del controllo cominciava ad infastidirlo. Fino ad allora non aveva mai cercato deliberatamente di superarla, al massimo l’aveva spiata da lontano; incurvò le labbra in un sorriso enigmatico, se era quello che lei credeva allora glielo avrebbe semplicemente lasciato credere, da quel momento in poi Janel Force avrebbe avuto davvero del filo da torcere.  
Ecco perché anche quella fu una prima volta: prima di allora a differenza di lei non aveva mai amato la competizione e l’esibizionismo, in quel momento invece gli pareva tremendamente eccitante.

*** 

 La terza volta che Janel Force mandò a quel paese Zayn Malik fu all’ultimo anno delle superiori, dopo aver saputo il punteggio del test di sociologia.
 
«Credevo di aver fatto tutto bene, cosa ho sbagliato?» piagnucolò Janel mettendosi le mani nei capelli e appoggiando i gomiti sul banco. La sua amica Vic si era appena intrufolata in aula professori e aveva dato uno sguardo nella cartella del test di sociologia che avevano fatto due giorni prima, e intelligentemente, aveva stampato una copia dei risultati. Janel si morse l’interno di una guancia e ripensò suo test, non c’era nulla che non andava, era perfetto, aveva studiato sodo per prendere il punteggio migliore e non poteva farsi rubare il primo posto da uno qualunque.
«Non so, mi sembra piuttosto ambigua come cosa» rispose Vic dandole una pacca sulla spalla, Janel sospirò amareggiata e buttò un occhio sul foglio, «chi ha preso il punteggio migliore?»
«Zayn Malik»
Janel alzò la testa all’istante, sentendo il nome del pakistano una strana nausea avvolse il suo stomaco e iniziò a provare  uno strano formicolio alle mani.
«No, questa volta no!» gridò alzandosi con una scatto dalla sedia, facendola cadere a terra, raggiunse la porta dell’aula e iniziò a correre per i corridoi per cercare quella sottospecie di individuo col ciuffo.
Odiava con tutta lei stessa Zayn Malik, solo a pensarci le veniva una strana voglia di strozzarlo e di mettere fine alla sua vita, non poteva non evitare di mandargli un’occhiataccia ogni qualvolta lo incontrava per i corridoi, quando si scontravano casualmente in mensa, quando lo vedeva correre con gli altri ragazzi durante educazione fisica, lo odiava.
«Scusa, sai dov’è Zayn?» chiese incrociando uno degli amici del mulatto, quello alto con i capelli a nido di uccelli, «è in palestra»
Ringraziò il riccio e partì in quarta verso la palestra dove trovò Malik intento fare qualche tiro al canestro, «Tu!» gridò attirando l’attenzione di Zayn, che lasciò rimbalzare la palla a terra per lo spavento, Janel avanzò a grandi passi verso il centro della palestra e una volta arrivatagli davanti lo prese per la maglia e lo strattonò, «tu devi smetterla di superarmi in ogni cosa, okay? L’hai fatto alle medie, l’hai fatto al primo anno, non puoi averlo fatto anche il quello stupido test di sociologia! E poi, come hai fatto a prendere il punteggio migliore in un test del genere tu che hai solo quattro amici, uno più squilibrato dell’altro, e che non interagisci mai con nessuno? Sei la persona più asociale che conosco, come diavolo hai fatto?  Io ti odio, non ho mai odiato nessuno ma con te proprio non ce la faccio, io..»
Le ultime parole che doveva dire le morirono in gola e si straformarono solo in uno strano mugolio, perché Zayn l’aveva fermata appoggiando le labbra sulle sue senza neanche avvisarla, all’improvviso. Janel si lasciò andare in un piccolo gemito chiudendo le palpebre e si mantenne con le mani alla maglia di Zayn per non perdere l’equilibrio, ma subito dopo si rese conto di star baciando Zayn Malik e si staccò all’istante, rimanendo, però, ancorata alla maglia del ragazzo.
«Non la smettevi di parlare» sussurrò Zayn rimanendo a pochi centimetri dalla sua faccia, riusciva a vedere gli occhi profondi e scuri schiantarsi quasi con i suoi, dello stesso colore di quelli del moro.
Si sentì usata e maltrattata così indietreggiò e lo guardò di nuovo con aria furente, adesso aveva un motivo in più per odiarlo «Che cosa vuol dire che non la smettevo di parlare? Che c’entra, allora se uno dei tuoi stupidi amici non la smette di parlare tu gli ficchi la lingua in bocca?» strillò irata, nello stesso momento entrarono due degli amici di Zayn in palestra, capelli a nido di uccelli e l’irlandese ossigenato. Prese a respirare più profondamente per calmare un po’ i nervi e poi, mandando un’ultima occhiata sia a Zayn che ai suoi amici, si voltò e avanzò verso l’uscita secondaria, non aveva voglia di discutere con quello lì in presenza dei suoi amici.
«Mi piaci!» si sentì urlare da dietro, si fermò di colpo riuscendo a sentire ancora l’eco della voce di Zayn che si era formato in palestra. Si morse un labbro incredula e strinse le mani in due pugni, lentamente si voltò verso di lui e notando che le stava facendo un sorriso misto ad una smorfia di imbarazzo, non ce la fece proprio dal trattenersi dal dirlo:
«Vaffanculo, Zayn!»

***

 
La terza volta che Zayn Malik si perse con piacere negli occhi di Janel Force fu all’ultimo anno delle superiori, e fu l’ennesima prima volta per un sacco di cose.
 
Zayn mandò nuovamente a canestro la palla e sul suo viso si aprì un sorriso vittorioso quando il suo amico imprecò a gran voce.
«Okay basta, ci rinuncio» il biondo alzò le mani e uscì dalla palestra borbottando tra se, Zayn rise concedendosi un altro paio di tiri.
Quel giorno era cominciato bene e sarebbe finito anche meglio, era soddisfatto come mai lo era stato prima, il test di sociologia aveva superato di gran lunga le sue aspettative: il professor Coop aveva detto che era stato l’unico ad ottenere il massimo e non vedeva l’ora che Janel Force venisse a conoscenza di quel punteggio.
«Tu!» il ragazzo sobbalzò lasciandosi sfuggire la palla dalle mani, si voltò e sorpreso si accorse che era proprio lei.
Zayn gongolò tra se constatando quanto fosse furiosa e allo stesso tempo tremendamente bella, per lui era un piacere oltre che uno spasso scatenare la sua ira. La ragazza lo afferrò per la maglietta sputandogli contro accuse e insulti che lui non stava nemmeno ascoltando.
Non erano mai stati così vicini, il profumo di lei lo mandava fuori di testa e le sue labbra erano un richiamo irresistibile al quale non si sarebbe di certo sottratto e così lo fece: la baciò.
Quando lei lo allontanò quasi bruscamente lo guardò sgomenta, in effetti come poteva darle torto? Fino a quel momento le aveva fatto credere che l’odio era reciproco comportandosi da vero stupido, come sempre del resto.
«Non la smettevi di parlare» si sentì dire lui, che cosa? Aveva detto davvero una cosa così insignificante?
Janel gli lasciò andare la maglietta e indietreggiò appena, i suoi occhi si incendiarono nuovamente di rabbia mentre nel frattempo Zayn continuava a maledire se stesso e la sua boccaccia.
«Che cosa vuol dire che non la smettevo di parlare? Che c’entra, allora se uno dei tuoi stupidi amici non la smette di parlare tu gli ficchi la lingua in bocca?» urlò nello stesso momento in cui sia Niall che Harry irruppero in palestra, il primo per accertarsi che fine avesse fatto il suo amico e il secondo per gustarsi la scena e prenderlo in giro dopo.
Che cosa doveva fare? Che cosa avrebbero pensato quei due se  avesse detto a Janel quello che provava praticamente da sempre?
Per uno spaventoso attimo Zayn credette che lei stesse per prenderlo a pugni, invece oscillò lo sguardo tra i due ragazzi alle spalle di lui e si voltò per andarsene.
Al diavolo io suo amici «Mi piaci!» le urlò infine il ragazzo dopo un’estenuante lotta interiore bloccandola a metà dalle palestra.
Janel tornò a voltarsi lentamente verso di lui che abbozzò un sorriso imbarazzato, finalmente glielo aveva detto.
 «Vaffanculo, Zayn!» sbottò lei uscendo a grandi passi e sbattendo la porta. Che cosa aveva sbagliato adesso? 


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Wassup, guys?
Qui, a parlarvi è More_, direttamente da casa sua e in linea su Facebook con la sua collega, __OffThe Chain, la ragazza che ha reso presentabile questa one shot e che scrive altre meraviglio storie *^*
Queste piccole scenette non sono altro frutto dei nostri colloqui, le parti di Janel le ho scritte io, quelle di Zayn l'ha scritte Anna, sotto richiesta della sottoscritta :)
A voi il giudizio, spero vi sia piaciuta come a me è piaciuta scriverla :)
Un bacio, More_
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Buonsalve a tutti, ebbene si dovete sapere che questa ragazza mi ha schiavizzato D:
Comunque sia ho fatto del mio meglio e anche se non è gran che, lei dice che le piace…chissà sarà solo di parte? Probabilmente si, quindi voglio sapere che ne pensate anche voi…C:
Mi raccomando leggete le altre storie di more_ che ne vale davvero la pena u.u non so che altro scrivere, vi saluto gente!

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