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Autore: Cloe901s    30/09/2012    4 recensioni
-È la verità.- disse tra i denti.
-No, non lo è. Tu mi ami e hai bisogno di me, che ti piaccia o no. Smettila di fare il duro, o fallo se vuoi, ma non con me. Io so chi sei, so cosa provi e lo so perché ti conosco e ti amo, per come sei.- alzai il tono di voce e cominciai a sentire caldo, nonostante fossimo sotto l'acqua e i miei vestiti fossero completamente zuppi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Lucas!- urlai, ma non si voltò. Continuò a camminare a passo sostenuto, sotto quella pioggia silenziosa.
-Lucas!- urlai di nuovo con quanto fiato avevo in gola. Continuai a correre, dovevo raggiungerlo, a tutti costi. Sarei potuto morire in quella lurida strada di periferia sotto la pioggia sporca e nera, ma avrei dovuto fermarlo.
Con il fiato corto, troppo corto, arrivai a pochi passi da lui. Un ultimo sforzo e riuscii a poggiare una mano sulla sua spalla, acceler
ò il passo in risposta, liberandosi della mia stretta.
-Non farmi questo.- sussurrai, fermandomi e poggiando le mani alle ginocchia, troppo stanco per continuare.
Lui mi sent
ì e si fermò, senza voltarsi.
Colsi l'occasione e, nonostante il dolore lancinante alle gambe, mossi qualche passo verso di lui. Mi posizionai al suo fianco, cercando il suo sguardo, nascosto dal cappuccio della felpa.
-Lucas..- lo chiamai.
Si volt
ò lentamente verso di me, notai in lui un'espressione inquietante, ma non mi spaventai. Era sempre così quando era spaventato, quando si sentiva debole.
Allungai una mano, cercando di accarezzare il suo viso bagnato, ma lui si ritrasse, voltandosi.
Sospirai, abbassando il braccio.
-Io non ti credo.- dissi, continuando a fissarlo.
La sua mascella si irrigid
ì e mi fulminò nuovamente.
-
È la verità.- disse tra i denti.
-No, non lo
è. Tu mi ami e hai bisogno di me, che ti piaccia o no. Smettila di fare il duro, o fallo se vuoi, ma non con me. Io so chi sei, so cosa provi e lo so perché ti conosco e ti amo, per come sei.- alzai il tono di voce e cominciai a sentire caldo, nonostante fossimo sotto l'acqua e i miei vestiti fossero completamente zuppi.
Lucas mi guard
ò, il suo sguardo non era più d'odio, ma bruciava ugualmente.
Lo vidi respirare affannosamente, temetti mi stesse per mollare un pugno, dritto sul naso, lo vidi stringere i pugni, talmente forte da far pulsare le vene sporgenti delle mani.
Poi mi si avvent
ò contro, stringendomi il viso con entrambe le mani. Sentii le sue unghie conficcarsi nella carne. Sussultai e per la prima volta ebbi davvero paura di lui.
Lo guardai spaventato, mentre i suoi occhi divennero ancora pi
ù terrificanti.
Portai le mani sui suoi polsi, cercando di liberarmi da quella stretta fin troppo dolorosa, ma lui era pi
ù forte di me, lo era sempre stato e, nonostante cercassi di allontanare quelle lame dal mio viso, rimasero perfettamente conficcate.
 -Io non ti amo, anzi ti odio. Ti odio perch
é mi fai bruciare d'amore.- digrignò tra i denti stringendo maggiormente.
Aprii la bocca, lasciando uscire un urlo soffocato, sentendo il dolore farsi pi
ù forte.
Poi la sua stretta mortale divenne pi
ù lieve, fino a divenire una carezza. I suoi occhi divennero dolci e quasi sofferenti, come se fosse in grado di sentire il mio dolore.
Accarezz
ò ancora il mio viso per poi lanciarsi sulle mie labbra e baciarmi dolcemente, come forse non aveva mai fatto.
Dischiuse la labbra, accarezzando con la lingua le mie. Aprii la bocca e permisi alle nostre lingue di incontrarsi. Una miriade di emozioni indistinguibili e confuse si sparse per la mia mente. Era decisamente la cosa pi
ù bella che avessi mai provato.
Accarezzava il mio viso, solleticava il mio naso e intanto continuava a baciarmi con una dolcezza tale da farmi commuovere. Sentii gli occhi bollire e una lacrima scendere indisturbata, confondendosi con la pioggia.
Lucas mise fine a quel magnifico contatto, allontanandosi di poco dal mio viso e osservandomi. Sollev
ò di poco le dita e studiò con dolore i segni che aveva lasciato poco prima sulla mia pelle, si avvicinò ad essi, lasciando su ognuno un piccolo bacio.
-Scusa...- sussurrava intanto.
Portai le mani ai suoi avambracci e li strinsi, concedendo un tacito perdono.
Poggi
ò la sua fronte bagnata sulla mia e chiuse gli occhi.
-Hai ragione.- sussurr
ò.
-Su.. Su cosa?- risposi, cercando di regolare il mio respiro decisamente accelerato.
-Io ho bisogno di te, perch
é ti amo.- mi guardò dritto negli occhi, portando le mani al mio collo.
E quelle parole confuse e miste al rumore torbido della pioggia, divenuta sempre pi
ù forte, mi parvero le più belle che avessi mai sentito.

 

  
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