Alla ragazza che è scoppiata a piangere nel tavolo di fianco al mio.
E a quella che non ha avuto il coraggio di farlo.
E a quella che non ha avuto il coraggio di farlo.
Come ogni mercoledì erano andati al ristorante cinese sotto casa, dove potevano tranquillamente comportarsi come una coppia normale senza destare inutili scenate. Mei aveva da poco portato i due antipasti, un misto di ravioli al vapore e involtini cinesi croccanti, quando il loro discorso sulla possibilità di cambiare il bagno venne interrotto dal pianto di una ragazza nel tavolo dalla parte opposta della sala. Stava singhiozzando rumorosamente col capo chinato sul piatto, i capelli lunghi che sfioravano l’intingolo del secondo che aveva ordinato.
“Dici che dobbiamo andare a consolarla?” chiese Giovanni, guardandola con aria compassionevole. Era così triste e sola, in quella sera di inizio inverno, a piangere nella sala vuota di un puzzolente ristorante cinese.
“Ma non dire sciocchezze, Giò! Ti piacerebbe essere disturbato da un estraneo, se fossi nella sua situazione?” gli rispose Andrea, pensando però che era davvero sfortunata.
“Se fossi tu, sì…” disse, prima di baciargli il dorso della mano su cui prima stava disegnando immaginari cerchi con i polpastrelli.
Andrea sorrise e si sporse verso di lui per baciarlo, rovesciando la salsa di soia. Scoppiarono entrambi a ridere e le loro risate si mescolarono con i singhiozzi della giovane e le chiacchiere delle cameriere, in quella normale sera d’inizio inverno.
“Dici che dobbiamo andare a consolarla?” chiese Giovanni, guardandola con aria compassionevole. Era così triste e sola, in quella sera di inizio inverno, a piangere nella sala vuota di un puzzolente ristorante cinese.
“Ma non dire sciocchezze, Giò! Ti piacerebbe essere disturbato da un estraneo, se fossi nella sua situazione?” gli rispose Andrea, pensando però che era davvero sfortunata.
“Se fossi tu, sì…” disse, prima di baciargli il dorso della mano su cui prima stava disegnando immaginari cerchi con i polpastrelli.
Andrea sorrise e si sporse verso di lui per baciarlo, rovesciando la salsa di soia. Scoppiarono entrambi a ridere e le loro risate si mescolarono con i singhiozzi della giovane e le chiacchiere delle cameriere, in quella normale sera d’inizio inverno.