Abbandonò le mani alla tastiera in avorio, le liberò nella danza inconsueta e anche un poco tetra di chi trova nella musica la disperazione di una vita.
Il metronomo ticchettava, come anche il vecchio pendolo, ricordandole il tempo che le restava da vivere. Eppure, buffo a dirsi, il ballo straziante delle sue dita sembrava senza tempo, ma per quanto lei sapeva, sarebbe morto anch’esso insieme a lei.