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Autore: bambi88    14/04/2007    13 recensioni
Sakura vide i suoi capelli scuri sul cuscino, le sue mani sul lenzuolo ancora umido. Era stato un errore. Ma era la guerra. E Sakura era stanca di essere rifiutata. Tentativo su un pairing un pò strano...spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sakuxshika

L’aria vibrava nella piccola stanza.
La luca flebile filtrava attraverso la finestra socchiusa.
La ragazza passò una mano tra i capelli corti, spostando delle ciocche che le ricadevano sulla fronte.
Fronte spaziosa.
Seduta scomodamente tra le coperte ruvide fissava un punto nascosto nell’ombra della camera.
Nascosto.
I suoi sensi erano tesi, come quando, nel mezzo di una missione, avvertiva l’angoscioso presentimento del pericolo.
Era sensibile. Lei.
Avvertì un fastidioso brivido percorrerle la schiena.
Deglutì a fatica prima di voltarsi, stampandosi sulle labbra un falso sorriso.
Falso.

I suoi capelli neri erano come una macchia su quel lenzuolo.
Immobili, sottili.
Il suo sguardo scese lungo la linea del suo viso, per osservare poi le sue iridi scure.
Si chiese perché non smettesse di fissarla.
Increspò il bel sorriso falso, abbassando lo sguardo.
- merda…- disse infine, voltando di nuovo il viso.
Attese qualche istante un suono, una risposta, un cenno.
Nulla.
Si alzò, mostrando la pelle lattea della schiena nuda.

- Sakura…- la ragazza si voltò verso il giovane che la fissava con una mano nei capelli, nello sguardo la solita aria annoiata.
- Allora…che vuoi?...- rispose lei, scrutandolo severa.
Il ragazzo si sedette sul letto sfatto, lasciando scivolare la coperta sul torace nudo, sospirando rassegnato.
Sakura trattenne il respiro.
Mai aveva pensato che l’insopportabile ragazzo che conosceva da bambina sarebbe diventato l’uomo che ora giaceva su quel letto.
Sul suo letto.
Avvertì una fitta allo stomaco, come una ferita che torna ad aprirsi.
Sospirò.
- non c’è bisogno che tu dica niente…- gli disse semplicemente, sorridendo.
- Meglio così- rispose lui, portando le mani dietro la nuca.
Scese nuovamente il silenzio tra i due giovani.

Il ragazzo seguiva con lo sguardo le crepe nel soffitto.
Stava cominciando ad annoiarsi, ma, considerando chi lui fosse, ciò era normale.
Provò ad ignorare la ragazza che si muoveva nella stanza, concentrandosi sul mobilio colorato, sulle pareti spoglie, sulle foto strappate.
Era una stanza sospesa tra l’infanzia e la maturità.
Sospesa.
Come sospesa era la sua padrona.
Si chiese perché si trovasse lì.
Perché due come loro avessero finito per cercarsi.
E per trovarsi, pensò amareggiato.

Perché a Nara Shikamaru quella situazione non piaceva.
Non piaceva trovarsi nella stanza della Haruno.
Non gli piaceva il suo profumo melenso.
Non gli piaceva la sua voce acuta.
Eppure…
Si abbandonò di nuovo sul letto, socchiudendo gli occhi.
- e tra Ino e Temari…hai finalmente preso una decisione?...- la voce di lei gli risuonò nella testa.
- Mmm… - si sforzò di rispondere, ancora preso nel suo torpore
- Voi femmine siete delle pettegole, oltre che delle scocciature…- aggiunse infine, aprendo gli occhi.

Sakura si fingeva indaffarata.
Raccoglieva i vestiti che erano stati gettati con foga nella stanza qualche ora prima.
I loro vestiti.
Raccoglieva le armi che erano state usate fino a qualche ora prima.
Le loro armi.
Raccoglieva quel po’ di orgoglio che le era rimasto.
Come se fosse possibile, pensò lui, guardandola.

- e tu…hai scelto se iniziare a vivere o continuare a rincorrere qualcuno che non tornerà?!- riprese lui, attirando l’attenzione di Sakura, che, intanto, indossava uno dei suoi vestiti carminio.
- Anche voi ragazzi sapete essere delle grandi scocciature…- rispose, sorridendo di un sorriso falso.
Lui increspò le labbra come a lei piaceva.
Di un sorriso amaro, oscuro.
Un sorriso che a lei piaceva.
Un sorriso che non era il suo.

Shikamaru si alzò in piedi, rivestendosi velocemente.
Sentì sulla pelle lo sguardo di Sakura fissare il suo corpo, ma, quando tentò di rispondere a quello sguardo, lei si voltò.
- non dovremmo farlo più…è stata una pazzia…- la voce di lei fu un sussurro, tanto flebile da essere quasi impercettibile.
- È questo che volevo dirti…- l’interruppe lui, allacciandosi il gilet
- …anche le volte scorse..- aggiunse, fremendo lievemente.
Sakura gli si avvicinò.

Shikamaru scrutò nei suoi occhi, cercando di ricordare tutte le volte che l’aveva vista piangere.
Vi cercò una lacrima, una sola, che potesse spiegargli il perché non riuscisse ancora ad andarsene da quella stanza.
Eppure…
Nei suoi occhi scorgeva solo un’immensa solitudine.
Tanto grande da non poterla afferrare.
Sconfinata. Sterminata.
Ed era quella solitudine che gli rendeva così difficile il dirle addio.

Le passò un dito sulla guancia morbida.
Evocò il volto di Ino. No…. troppo sottile.
Evocò il volto di Temari. No…il suo era troppo duro.
- Grazie Shika…- disse lei, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Il ragazzo arrossì leggermente e la ragazza scoppiò in una risata.
- che c’è Shikamaru?!... arrossisci per un semplice bacio dopo quello che abbiamo fatto?- gli disse, portando le mani sui suoi fianchi.
Lui restò serio, sgranando, infine, i piccoli occhi.

Sakura aveva detestato, un tempo che ora gli sembrava troppo lontano, quel ragazzo.
È solo un Debole. Codardo. Incapace.
Non come L’uomo che amerò. Non come l’uomo che amo.
Non come Sasuke.
Sakura scosse il capo.
Aveva sempre sbagliato tutto.
- sai…che hai ragione Shikamaru?!...è tutto così noioso..-
Ma era stato Shikamaru a scegliere di sacrificarsi, quando era stata la follia del ragazzo che amava, a portarli via dal villaggio.
Era stato Shikamaru a rischiare, per renderle quello che non aveva mai avuto.
Era stato Shikamaru a rimanere accanto a lei quando…

- ..no noiosa sei tu…- le disse lui, avvicinandosi alla porta.
Portò una mano sulla maniglia gelida, nonostante l’aria calda e soffocante che riempiva la stanza.
Un’aria che era impregnata di loro.
Delle loro voci roche, del loro sudore.
Si voltò un’ultima volta a fissare la giovane amante.
- spero di…-
- si lo spero anche io…- l’interruppe lui, con il solito tono distaccato, prima di aprire la porta e sparire.

Sakura represse un gemito.
Si sarebbero rivisti.
Questo era ovvio.
Si avvicino al letto sfatto, gettandovisi, immergendo la testa nelle coperte.
Pensò al fragore della battaglia della notte prima.
All’odore del sangue.
Alla speranza che quel sangue non fosse delle persone che amava.
Ai nemici che aveva ucciso.
Ai volti esanimi che aveva osservato incurante.
Alla corsa.
All’affanno.
A LUI. Uchiha Sasuke.
Lui che mieteva vittime con sguardo spento.
Lui che si era rifiutato persino di affrontarla, per lasciarla sola ancora una volta.
A Shikamaru che l’aveva trovata.
A Shikamaru che l’aveva scossa, risvegliata.
A Shikamaru.

Spalancò i grandi occhi Sakura.
Doveva smetterla di tornare in quel labirinto.
Si alzò in piedi aprendo la finestra.
L’odore della vita aveva già iniziato ad inondare il villaggio…anche se ormai debole, stremato.
La guerra era anche questo.

 

 

Lo so...il pairing è assolutamente assurdo!...ma...bhe almeno ho tentato! ^^"..spero che il tentativo non vi sia dispiaciuto troppo..
Grazie a tutte coloro che hanno letto questa ficcy e un grazie enorme a coloro che lasceranno una recensioncina, anche piccina piccina!
p.s. volevo ringraziare tutte coloro che hanno recensito le mie altre ficcy!...mi date la voglia di scrivere! spero che almeno un pò ne valga la pena...

Un mega bacione!
Roberta

  
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