01/10/2012
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“Mi scusi.” La bibliotecaria si girò, ponendo l’attenzione al ragazzo- a giudicare dalla voce- e concedendosi una pausa dallo spolverare faticosamente i vecchi libri. La luce della biblioteca era fioca, ma riusciva a risaltare perfettamente il profilo della mascella squadrata del ragazzo davanti a lei, il quale aveva le iridi – di un colore pressoché indefinibile ma sorprendentemente magnetico- incastonate nelle sue, di un nero tenebroso quanto luminoso.
“Mi interesserebbe un libro sull’Olocausto, quanto più attendibile possibile.” Era una rara richiesta – se non l’unica- quello di voler un libro sulla Shoa, Greta ne fu colpita.
Arrivò allo scaffale giusto dopo settantadue secondi. – Sì, li aveva contati- e cominciò a perlustrare sapientemente ogni piano dello scaffale in cerca del libro che aveva in mente di dare al ragazzo.
Dopo trentadue secondi- aveva contato anche quelli, visto che si sentiva costantemente trapassata dagli occhi dello sconosciuto situato alle sue spalle- riuscì ad identificarlo, ma era troppo in alto – nonostante il suo metro e sessantasette- e quindi provò a saltellare goffamente per afferrarlo, e ci riuscì dopo vari tentativi inutili.
Il moro alle sue spalle la scrutava minuziosamente, chiedendosi perché non aveva chiesto aiuto a lui… non che gli dispiacesse.
Mentre saltellava le sue forme si muovevano su e giù, facendo notare a Zayn il fisico decisamente prorompente della bibliotecaria, la quale, ora lo stava guardando accigliata con in mano il libro da lui richiesto.
“Tieni.- ripetè, sicura che il mulatto non l’avesse sentita- puoi indicarmi su per giù…- Zayn si avvicinò pericolosamente a lei, in un moto di impulsività improvviso- la data in cui vuoi consegnare di nuovo...” fu colta totalmente alla sprovvista dal bacio stampato dalle labbra del moro sulle sue.
Constatò che erano veramente morbide e… grandi.
A guardarle meglio, sembravano perfino buone.
Zayn – evidentemente non contento- posò di nuovo le labbra su quelle della bibliotecaria, stavolta con un intensità maggiore.
Erano succose, pensava Greta, paradisiache.
Entrambi dischiusero le labbra, facendo danzare le loro lingue in un gioco terribilmente sensuale, mentre Zayn faceva aderire il suo corpo muscoloso a quello della ragazza, completamente spalmata sullo scaffale dell’Olocausto.
Quel bacio continuò per minuti e minuti, se non ore, intere ore, fino a far sudare entrambi.
Come potevano esser accaldati dopo solamente un bacio?
Era una cosa insensata e strana, pensò Zayn, però non poteva smettere.
Forse, semplicemente, non voleva.
“Non conosco nemmeno… il tuo nome.” Neanche lei riconosceva la propria voce, smorzata dall’eccitazione ed il fiato corto.
“Sono Zayn… incantato.” Ansimò tra un bacio e l’altro, sempre e solo sulle labbra, non staccando le sue iridi da quelle della ragazza, così luminose ed espressive da volerle contemplare per ore ed ore.
Lei ricambiò con un altro passionale bacio, sorridendo a fior di labbra. “Greta.” A zayn piacque da morire il contrasto della pelle scura della bionda con il color latte dei suoi denti.
Si accorse in quel momento che era molto simile a lui, fisicamente.
Seno e fondoschiena a parte, ovviamente.
“Sei Italiana?” si erano seduti su uno dei vari tavolini della biblioteca, dopo quell’incantevole presentazione di pochi minuti prima.
Quattro minuti, contò Greta.
“Sì.”
“Perché sei andata via dall’Italia? È un posto meraviglioso.” Le chiese incuriosito Zayn. In parte- una grande parte- voleva vedere quelle labbra piene muoversi ancora, e ancora, e voleva imprimere bene ogni suo gesto nella sua mente.
Non gli era neppure passato per l’anticamera del cervello, di chiedersi il perché.
“Assolutamente vero, ma il mio posto è qui.” Sorrise Greta, in un modo adorabile.
Zayn catturò quel sorriso.
Greta guardava le sue labbra, cercando disperatamente di trovare le parole giuste. O di trovare semplicemente delle parole, visto che non riusciva ad aprire bocca senza sforzo. “Ho sempre voluto vivere qui. Non mi pento di aver lasciato l’Italia.” Concluse, con un secondo sorriso adorabile, ed un secondo click mentale scaturito dalla testa di Zayn.
All’improvviso lui la baciò, quasi impotente di fronte a quelle labbra piene, a quei denti color latte, e a quegli occhi luminosi. Era la stessa passione di pochi minuti prima. Stessa intensità, stesso surriscaldamento dei due corpi, stesso fiato corto.
“Sono i tre baci più sensuali che abbia avuto occasione di ricevere in tutta la mia vita, Zayn.” L’aveva detto in un tono dolce, miele misto a sorpresa.
A Zayn piacquero parecchio quelle parole, in tutti i sensi.
“Lo penso anch’io, Greta.” Rispose, lasciandole poi un ultimo, sensuale, profondo, bacio sulla fronte.
HOOOOOOOOOOLAHOLAHOOOOOOLA!
Ed eccomi qua, trallallerotrallallà, con la mia nuova OS, trallallerotrallallà. Ok, la smetto, sembro un’idota.
Mi è venuta così, mentre osservavo una foto di Zayn – sono malata, lo so- in cui era pacioccosissimo e tenerissimo, soooo… that’s it!
Spero che qualcuno recensisca.
VIIIIIII PREEEEEEEEEEEEEEEGOOOOOOO T___T
Mi inchino dinnanzi a voi, fedeli lettrici E-effe-ppì.
Ok, sto male, meglio andare, LOL.
Un beeeeeeso.
M&M