A Nexus story - Memories
I passi erano
regolari, uno dopo l’altro.
Non erano incerti,
insicuri: sapeva dove stava andando. Figuriamoci se non lo sapeva.
Quella
strada l’aveva percorsa un’infinità di
volte, era ovvio che sapesse dove stava
andando.
Poteva riconoscere
ogni singolo mattone dei muri che le correvano ai lati; solo dopo aver
superato
quello con la scheggia a forma di saetta però, finalmente
levò da loro lo
sguardo.
Una grande porta in
ottone massiccio si aprì cigolando ed una fievole luce
cominciò ad intravedersi
oltre.
Era arrivata. Come
le volte precedenti era nella sala circolare. Maestosa, imponente.
La luce, prima
fievole, ora era accentuata dalle miriadi di foto, scene, immagine,
video che
tappezzavano i muri. Erano scene divertenti, tristi, commoventi. Ma molto
più
semplicemente, erano ricordi.
Lei, i suoi
fratelli, Draciel, il Maestro Splinter, April,
Casey…c’erano tutti da qualche
parte.
Ed erano solo li.
Quello era
l’unico posto
dove era riuscita a tenerli vivi, i ricordi. Era da tempo che non ci
tornava,
forse più di qualche mese. Diede una rapida occhiata,
facendo scorrere lo
sguardo sulle foto, le immagini, i video che le si presentavano davanti.
Poi si girò.
E
tornò da dov’era venuta.
La porta alle sue
spalle cominciò a chiudersi, riportando il corridoio che lei
stava ripercorrendo
nell’oscurità.
Intanto, come una
litania, cominciava a ripetere la frase. Era un calmante,
l’unico modo che
aveva per sentirli ancora vicini. E la litania continuava, ancora,
ancora,
ancora.
Quella stessa
litania che era impressa lungo tutta la parete della sala dei ricordi.
“
We live together,
we train together, we fight together, we stand for good
together…we strike
hard, defend, protect, and fade into the night and the ain’t
no bad guy or
monster that’s gonna ever change that. That’s
what’s important and that’s why
we will always be…BROTHERS. ”
E la litania
continuava. Continuava fino a quando lei non si svegliava.
E la litania
continuava.