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Autore: darkronin    02/10/2012    2 recensioni
“Voi non siete l'unico popolo. Né siete l'unica minaccia. Il mondo si sta riempiendo di esseri fuori dal comune che non possiamo controllare”
La Terra e i suoi abitanti sono davvero al sicuro, ora che la minaccia dei Chitauri è stata debellata, o quella che si è abbattuta su New York era solo l'avanguardia di una guerra più complessa e articolata?
- - - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - - Personaggi principali aggiuntivi: Wolverine, Deadpool, Gambit, Rogue, Nightcrawler, Spiderman – nella seconda parte anche Antman, Wasp, i Fantastici4.
- - Limitate apparizioni di personaggi già noti: Thor, Loki, Odino, Hulk, Jane Foster, Erik Selvig, i senatori Stern, Kelly e Boyton.
- Altri, per ora secondari ma non meno importanti ai fini della trama: Sinistro, Emma Frost, Jean Gray, Ciclope, Xavier, Mystica, Magneto, Morph, Donna Ragno, DareDevil, Angelo, Tempesta, Kitty Pride, Colosso, Psylocke, Fantomex, Visione, Daisy, DumDumDugan, Contessa Allegra Valentina di Fontaine, Norman Osborne, Hela e Sigyn
+Riferimenti a Civil War, Dark Reign
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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2. Parlare o non parlare?





Garçon...
Quell'impudente di un dio minore...
Al ricordo, Stark chiuse gli occhi ermeticamente, infastidito, per non farsi incantare dalle grazie di quell'essere capace di assumere anche sembianze femminili.

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Si era grattato un sopracciglio con la mano metallica e, senza badare nessuno, si era servito il proprio drink, lasciando che ciascuno si arrangiasse.
“Garçon?” aveva domandato ancora Loki, interdetto da quel comportamento così pacato, dando voce al pensiero di tutti mentre lui si allontanava verso al finestra in frantumi.
La città era distrutta. Qua e là si innalzavano pinnacoli di fumo scuro. Da alcuni edifici, nei punti colpiti dagli attacchi, sgretolati come biscotti secchi, piovevano macerie come se fossero stati castelli di sabbia ormai asciutta. L'unica cosa ancora integra che svettava in cielo fastidiosa, rovinando lo skyline di New York, era quell'orribile torre della Os.Corp. Industries, il cui settore di ricerca avanzata per la difesa era l'insulsa quanto irritante H.A.M.M.E.R., che già gli aveva procurato diversi problemi un anno prima. Forse Capitan Buongusto la preferiva alla Stark Tower1? Aveva fatto spallucce, soppesando i gusti retrogradi di un uomo vissuto più di settant'anni prima e con la mentalità ferma alla Seconda Guerra Mondiale.
Aveva riportato l'attenzione al momento. Banner aveva ragione: avrebbero dovuto trovare una soluzione prima che Fury andasse a cercarli. Ma come? E quale?
Alle sue spalle aveva sentito il tintinnio di vetri posati sul marmo, ghiaccio che cozzava sulle pareti trasparenti e liquidi che scorrevano in entrambi.
“Banner? Con me!” aveva urlato di colpo, facendo volare il bicchiere nel lavandino alle spalle di Loki, scansatosi appena in tempo per paura di venir centrato in pieno. Il bicchiere aveva carambolato, invece, dritto nel cestello d'alluminio e aveva tintinnato a lungo ma non si scheggiò neppure “Subito!” aveva ringhiato al dottore esterrefatto mentre, avviandosi veloce per i corridoi, aveva cominciato a impartire ordini di vario tipo a J.A.R.V.I.S. Il dottor Banner, impacciato, aveva tirato ancora più su i pantaloni e l'aveva seguito “E che qualcuno gli dia una cintura, non abbiamo un minuto da perdere” Alle loro spalle, anche il resto del gruppo si era messo in moto, in una lenta carovana.
Loki era rimasto seduto per terra, le mani agganciate sulle caviglie incrociate, guardando torvo la porta da cui erano tutti corsi via. Tutti tranne, ovviamente, suo fratello.
Aveva sbuffato seccato “Fine del divertimento” stava pensando tra sé quando la mano del fratello comparve, salda, invitandolo a farne uso per mettersi in piedi. Aveva accettato l'aiuto e si era incamminato, al suo fianco, verso la porta. Non era stato difficile intuire dove fossero andati tutti: la moquette era segnata dai pesanti passi dell'omino di latta e sporcata dalle suole dei Vendicatori coperte, a loro volta, dalla patina fumosa delle macerie in rovina tra cui avevano combattuto.
Quando i due asgardiani erano entrati per l'ultima porta, avevano trovato il dottor Banner, il dottor Selvig (richiamato dal tetto dove aveva passato il tempo dalla chiusura del portale a smontare il congnegno in cui era alloggiato il cubo) e Stark, tutti sistematisi in abiti più idonei, completamente assorti nel loro lavoro e che già si urlavano a vicenda istruzioni complicate tanto da far desistere il biondo asgardiano da andare subito a salutare il suo amico terrestre. “Che succede?” aveva domandato invece.
“Se non ho capito male, vogliono costruire un paio di manette” aveva risposto il capitano Rogers
Loki aveva levato gli occhi al cielo “Come se avessi intenzione di scappare chissà dove...” ma un'occhiata inceneritrice del fratello lo aveva zittito.
“No no no!” urlava Stark nel frattempo “Quella lega non va bene! Deve schermare, in qualche modo, i campi elettromagnetici, non attirarli! E tu levati di mezzo!” aveva ringhiato a un braccio meccanico montato su ruote mentre Banner si affaccendava intorno a una specie di box di cristallo per il cui sportello stava scegliendo i cardini “Fa qualche casino dei tuoi e giuro che è la volta buona che ti smonto e coi tuoi pezzi ci faccio tanti piccoli Meccano automatici per bambini violenti” Aveva scavalcato il piccolo treppiedi per andare a rovistare in un archivio cartaceo in cerca di chissà quale diavoleria “Questo, J.A.R.V.I.S.!” aveva strepitato dopo un po' “Questa linea, questi decori, su, non farmi perdere tempo anche tu!”
“Stark è un perfezionista...” aveva commentato stancamente la spia, ravvivandosi i capelli color del fuoco “Mi domando dove le trovi tante energie”
“Sai, quell'affarino che ha sul petto...?” aveva celiato sarcastico il cecchino al suo fianco.
Lei lo aveva guardato gelidamente “Non intendevo in senso letterale. Ad ogni modo...” aveva detto, tornando a rivolgersi ai due alieni “Ritiene dovremmo stilare un rapporto che metta d'accordo tutte le parti ma che ometta alcuni dettagli: dobbiamo evitare il panico tra la popolazione che, altrimenti, se la prenderebbe ancor più con lui.” aveva detto indicando Loki “Meglio crederlo solo folle che non stupido”
“Insulsi e ridicoli terrestri” aveva soffiato sommessamente il moro “Cosa pensano potrebbero fare contro di me?”
La spia l'aveva ignorato volutamente, quasi a parlare fosse stato un infante, e aveva proseguito rivolta a Thor “Ma, per far sì che voi due possiate andarvene in santa pace e redimere le vostre questioni privatamente, avrete bisogno di alcuni accessori di scena...”
“Credo che le nostre manette ti farebbero un baffo” aveva concordato Occhio di falco.
“E allora quello che cos'è?” aveva replicato il moro levando un sopracciglio, divertito. Su uno dei monitor di vetro del laboratorio, ruotavano i tre prototipi già elaborati dal padrone di casa. Erano semplici, ma allo stesso tempo complessi: dei bellissimi oggetti di design. Loki ne sarebbe anche rimasto affascinato se non fossero stati progettati per intrappolarlo. Almeno teoricamente. Era evidente che quell'ometto, basso e per niente slanciato ma che, nonostante tutto, si credeva chissà chi, sapesse il fatto suo e che, probabilmente, fosse solito progettare – o ipotizzare progetti – dalla mattina alla sera. In un certo senso, si assomigliavano.
Improvvisamente, aveva avuto un moto di simpatia nei suoi confronti. Ma, altrettanto rapidamente, si era ricordato che quegli oggetti – o almeno, due di loro – erano destinati a lui. Si era incupito e aveva domandato spiegazioni.
“Manette, bavaglio e portagioie” aveva replicato Stark indaffarato
“E che ce ne facciamo del bavaglio?” aveva domandato, sprezzante, il soldato d'altri tempi
“Evito di sentirmi dare ancora dello sguattero” aveva puntualizzato l'altro accendendo la fiamma ossidrica con un rombo
“Allora servirebbe di più a te” aveva precisato Thor, incrociando le possenti braccia al petto e poggiandosi allo stipite della porta con la schiena
“Oh!” Tony si era drizzato di colpo e aveva sollevato la maschera da saldatore che si era appena calato sugli occhi “Non ti sarai offeso per le mie parole mortali, Raperonzolo?” aveva domandato con un sorriso sarcastico per poi rimettersi al lavoro
“Nonostante tutto, umano...” aveva sottolineato Loki con cattiveria, avanzando tra gli scienziati indaffarati “Mi piaci!” l'aveva detto con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
“Mi dispiace, bellezza” aveva risposto quello senza neanche guardarlo “Mi piacciono le donne....tante donne...sai, sono...”
“Un playboy, un milionario, un filantropo e un genio” aveva concluso per lui Cap mentre Thor soffocava una risata, nascondendosi dietro una mano.
I due interessati si erano voltati verso chi li stava deridendo, fissandoli accigliati “Non necessariamente in quest'ordine” aveva precisato Stark mentre Loki riguadagnava Thor e gli si contrapponeva, mani ai fianchi “Che c'è da ridere?”
“No, niente” aveva giurato lui, cercando di tornare subito serio
“Anche nostro padre sculetta quando...” aveva cominciato lui furibondo ottenendo, come unico risultato quello di farlo sbellicare dalle risate
“Non mi risulta che nostro padre si sia mai trasformato in una giumenta” aveva precisato il biondo suscitando la curiosità di tutti “Né che abbia, poi...” Ma non era riuscito a finire che Loki gli aveva tappato la bocca con entrambe le mani.
“Era uno scherzo! Uno scherzo!” aveva ringhiato rabbioso verso gli astanti tra cui svettava, terrorizzato, il capitano Rogers, spalle ben adese al muro da cui sembrava non volersi più staccare.
“Rogers, finiscila!” aveva sospirato Natasha roteando gli occhi “Dovremo farti un corso accelerato del mondo moderno...”
“Bel mondo di schifo che avete costruito in settant'anni. Tollerate gli invertiti come quello, i cibi e le culture primitive che piacciono tanto a Stark... Ditemi, i neri sono in posizioni di potere e i senzadio hanno conquistato San Pietro? Forse sarebbe pure peggio che accettare altre divinità” aveva detto squadrando Thor
“Fury diventerà nero di rabbia quando lo sentirà” aveva sghignazzato Clint, beccandosi una gomitata nel fianco dalla compagna.
“Ti sorprenderebbe sapere quanto, tutto ciò che hai detto sia tremendamente vero. San Pietro a parte. Per il resto, stando alle statistiche, gli atei e gli agnostici hanno preso il controllo del mondo. Per contro ci sono gli integralisti che fanno stragi in ogni angolo del globo. Nel mezzo, la gente comune che cerca nella fede un'ancora di salvezza nella vita quotidiana. Sì, forse hai ragione. Bel mondo di schifo” aveva commentato Banner da dietro i suoi ferri “Non temere: gli afroamericani hanno ottenuto il diritto di voto nel 1965 ma ora il nostro presidente è nero quanto Fury e l'amico di Tony, che è uno dei pezzi grossi della difesa. E i gay possono sposarsi e adottare i bambini”
“Ma ciò è contro natura!” aveva replicato gelido il capitano “Ai miei tempi...”
“Ai tuoi tempi c'era uno coi baffetti dall'altra parte del globo che predicava lo sterminio della gente che Banner ha appena elencato” aveva soffiato gelido Clint “E dopo quelli, ne vennero altri, anche qui, nella terra patria della libertà. Incappucciati di bianco che mettevano al rogo, guarda un po', sempre le stesse persone. Impara a vivere e a lasciare in pace gli altri”
Al suo fianco, anche Natasha si era voltata. Lo aveva soppesato per qualche istante “Ma anche sopravvivere a un'ibernazione di sessant'anni è contro natura, Clint.” aveva aggiunto guardando il capitano in azzurro “Come lo è sopravvivere a un esplosione e vivere grazie a un congegno elettro-meccanico al posto del cuore. O diventare verdi, grandi e grossi quando ci si incazza. O avere più di settant'anni e dimostrarne trenta...” aveva quasi sibilato l'ultima frase, fissando il suo interlocutore dritto negli occhi, ed era poi rimasta in silenzio per lunghi minuti. Visto che il capitano non capiva, aveva sbuffato e vuotato il sacco “Dimmi, Steve, Arma I. Non ti ricordi di me?”
“Arma I? Non so di cosa tu stia parlando, ma non credo proprio di aver mai avuto niente a che fare con voi, prima d'ora?” aveva replicato quello, indispettito
“Volesse il cielo che non avessi mai sentito parlare di te” aveva borbottato Stark.
Steve stava per rispondergli a tono, ma la mano della Vedova Nera lo aveva trattenuto, costringendolo a guardarlo negli occhi “Avevo otto o dieci anni...Tu e Logan mi avete salvato la vita...2
Rogers aveva strabuzzato gli occhi “Ma sono...tu sei...” aveva balbettato, incapace di spiccicare parola
Lei aveva annuito, guardandosi circospetta intorno. Nessuno sembrava aver capito – o nessuno stava prestando la dovuta attenzione - quello che stava rivelando. A parte Clint che, oltre a una vista fenomenale, aveva anche un udito finissimo. E che sapeva già tutta la storia. E Loki di conseguenza. In realtà doveva tenerlo nascosto solo a poche persone della squadra. “Sì, sono io...” aveva detto con un sorriso dolce. Quindi si era scostata bruscamente da lui e esibendosi, altera, in tutta la sua bellezza: oltre settant'anni e l'aspetto di una ragazza appena fattasi donna. Si sarebbe guadagnata l'invidia di metà della popolazione terrestre se la notizia fosse trapelata. Ma erano una squadra – J.A.R.V.I.S. non contava – ed erano tutti maschi, di cui nessuno particolarmente interessato ai suoi pettegolezzi o a rovinarle la vita.
Finito ch'ebbero di armeggiare dietro alle loro diavolerie pseudo meccaniche, Stark aveva decretato la pausa pranzo e gli altri, affamati, non se l'erano fatto ripetere due volte. Così, erano scappati a cercare del cibo, trascinandosi appresso l'ostaggio a cui avevano imposto di cambiare aspetto. Ammesso che ci tenesse alla pellaccia e a non venir linciato.

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Ora avevano finito di pranzare e nessuno accennava a volersi alzare da tavola per portare a termine la seconda parte del piano.
“Avanti...” disse Tony Stark sbattendo sul tavolino ingombro e unto delle tovagliette di carta strappate dal retro del bancone. “Dovremmo redigere sto benedetto rapporto, no? Non perdiamo altro tempo... Scommetto che Fury sarà qui a momenti...”
“Io lo metterei” Disse Clint dopo un po', quando furono arrivati al nodo spinoso di tutta la questione
“La storia che forse era controllato? Anch'io. Meglio essere onesti” concordò il magnate “Sapete com'è con Fury...” aggiunse mostrando la faccia arcigna e coprendosi un occhio con la mano occupata “Ci tiene d'occhio... ma dovremo metterlo in modo che non sembri allarmante e i cervelloni preparino delle eventuali contromisure...” aggiunse subito, vedendo le proteste già pronte a innalzarsi da parte dei compagni “Non si sa mai che finisca in mani sbagliate...che so io, la stampa?”
“Se non gliela dai tu la notizia, a Vanity Fair, non gliela da nessuno...” commentò Natasha guardandolo da sopra la spalla con aria critica.
Stark si accigliò e arricciò le labbra “Agente Romanoff...lei è licenziata. Gliel'avevo già detto, mi pare...”
“Lieta di liberarmi dell'impiccio di farle da tata, signor Stark, ma sono qui con altre mansioni”
“Oh, certo...mi perdoni, sono stato un egoista. Ora ne ha una mezza dozzina a cui badare, giusto? Un triplo lavoro, non c'è che dire...” ghignò lasciandola esterrefatta e tornando a concentrarsi sugli altri “Dicevo. Se spieghiamo in modo decente a Fury che tutto sto casino non è colpa di Loki, forse... dico forse... non lo porterà al boia. Quello terrestre, si intende, e lascerà ad Asgard la patata bollente. E' anche vero che il dio non sta collaborando un gran che per scagionarsi, ma io sono abbastanza sicuro. Ecco, dovremmo puntare a solleticarlo adeguatamente: Loki va rispedito a casa o ci troveremo invasi da gente strana vestita in modo ancor più bizzarro. La sua gente, gli faremo credere, pretende di poter giudicare -giustamente, anche se magari in realtà non gliene frega nulla- la sua colpevolezza ed, eventualmente, avere la sua testa. No, Bambi...” replicò all'asgardiano che stava per replicare “Chi se ne frega se sei un dio o giù di lì. Ti abbiamo fatto il culo e ora stai buono buono alle nostre condizioni! Niente ma. Per inciso, ora staremmo cercando anche di parartelo, il tuo bel culetto d'oro. Quindi zitto e mosca”
“E quindi?” Protestò Thor “Vorresti che noi di Asgard ci arrangiassimo con i Chitauri. Sei meschino: hanno attaccato la Terra!”
“Seguivano tuo fratello! Che è venuto sulla Terra solo per quel dannato Tesseract, roba vostra, a sentire Capitan Calzamaglia” aggiunse Stark additando Rogers “E che, per inciso, se vuoi, puoi pure riportarti a casa così noi avremo un'altra rogna in meno. E' venuto qui per il cubo e per poter sconfiggere... te!” lo accusò sgranando gli occhi, come faceva sempre
“Noi non c'entriamo nulla. E' una guerra vostra, noi non gli interessiamo. Né potremmo essere utili in altro modo” Aggiunse anche Falco, stancamente.
Impettito, Stark continuò, quasi non fosse mai stato interrotto “Impacchettiamo gli Asgardiani davanti alla TV e facciamo credere al mondo che sia tutto risolto anche se noi sappiamo che è possibile che si stiano organizzando per la rivincita. Fury saprà e si organizzerà per tempo. Fine. Ma noi ce ne tiriamo tutti fuori.”
“Non male come piano” commentò la rossa “Peccato che, fossi in voi, non mi fiderei di lui...”
“Ops... Forse a te non lo dovevo dire...” commentò l'altro in un lampo di genio
“Forse l'avrei scoperto lo stesso” replicò quella sbattendo le palpebre in modo accattivante, provocando il risentimento nel magnate.
“Quindi cosa decidiamo? Va informato o no? Vedova Nera a parte...” domandò Capitan America “Ricordiamoci che dipende da gente che ha sparato un missile nucleare sulla città.”
“Invece se lo avesse sparato su altri - giapponesi, russi o iracheni – sarebbe andato bene...” sibilò la rossa “Però hai ragione”
“Che altro potrebbero fare, comunque? E' questa la squadra vincente... non ne hanno altri pronti all'uso” domandò Occhio di Falco “Possiamo sempre accordarci tra noi: se dovesse comparire una nuova minaccia simile, ci raduneremo di nuovo e agiremmo autonomamente senza venir manovrati come burattini.”
“Lo S.H.I.E.L.D. usa le armi dell'HYDRA” sibilò Steve Roger a supporto delle parole del cecchino “Non voglio lavorare per loro”
“E non sai ancora nulla...” ridacchiò la rossa, nervosamente.
“Sì, posso farlo...” disse, non interpellato, Tony Stark “Intendevo, coordinarvi scavalcando il controllo dello S.H.I.E.L.D., della C.I.A., dell'F.B.I. e chiunque ci possa intercettare”
“Ma davvero?” replicò ironica Natasha: lasciare il comando a quel folle nevrotico compulsivo era la peggiore idea che potessero approvare.
“Bimba, posso bucare le vostre difese come una lama arroventata trapassa un panetto di burro... mi sono spiegato?” commentò, invece, lui, per niente interessato alla posizione di comando. “Come diceva una nostra conoscenza, usate software di mierda!” disse con finto accento russo, trattenendo una risata3.
“E se glielo lasciassimo capire senza scriverlo esplicitamente? Magari capisce che deve tenere la bocca chiusa” continuò il capitano Rogers
“E chiedergli, poi, di movimentare mezzi e capitali senza fornire giustificazioni?” domandò Banner che, fino a quel momento, se n'era rimasto chino sul suo cibo, giochicchiandoci nervosamente “Scordatevelo”
“Allora lo terremo all'oscuro di tutto” decise il ribelle Clint a nome di tutti.
“Problema!” replicò Steve Rogers “Dove ce la troviamo un'eventuale base segreta? Che lo S.H.I.E.L.D. non riesca a individuare?”
“Io una mezza idea ce l'avrei...” buttò lì Natasha.





1    Il designer che ha proggettato la Os.Corp Tower in Amazing Spiderman è stato ingaggiato anche per la Stark Tower proprio per fare un cammeo e un collegamento tra i due universi. Quanto alla HAMMER è vero che è stata assorbita dalla Os.corp (proprio quella di Hobgoblin, diretta da Norman Osborn che poi diventa anche capo dello SHIELD dopo Stark e che intrattiene intrallazzi con la fantomatica HYDRA) e, a seconda delle versioni, a sua volta assorbirà anche la ROXXON.

2     Uncanny X-Men #268

3    Si riferisce al personaggio di Ivan -Whiplash- Banko di Iron Man 2 in cui Natasha giocava il ruolo della sua finta segretaria Natalie Rushman


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Allora, anzitutto voglio ringraziare quanti hanno preso a seguirmi :) mi fate felice.
Ad ogni modo, volevo anche scusarmi: i primi due capitoli, così vincolati al film (e con tanti personaggi insieme, difficili da gestire correttamente...sì...parlo io che ho già farcito la storia con praticamente tutto l'universo MARVEL...), risultano, a me, un po' indigesti mentre, procedendo, la faccenda si fa più scorrevole...
Che dire... mi son dimenticata, nelle informazioni della scorsa volta, di citare anche il AVXAvengers VS Xmen) quindi...non è poi una bestialità così grande quella che sto facendo ;)
Dunque a presto... facciamo partire gli Asgardiani e poi, finalmente, cominceremo a movimentare la storia...
   
 
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