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Autore: Nemia    15/04/2007    4 recensioni
Un ragazzo inquieto, dai pensieri tristi, solitario e forte.
Un ragazzo spensierato, felice, altruista e fragile.
Ma chi dei due è quello veramente fragile?
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Organizzazione XIII, Riku, Sora, Xemnas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo ^^

Riku90: siamo un po’ polemici, eh? :p cmq scusa, eh.. ma Riku nn capisco d k cazzo di colore ha gli occhi.. non sono azzurro-verde? Xk sn 1 azzurro intenso, no? -.- vabbuò, dai, nn è una tragedia, no? XD ah, noioso o noiosa? In effetti un po’ ciecata sono… ^^” ah.. all’inizio di kh1 sora ha 14 anni, Riku 15.. c’è ank nl libretto del gioco ^^ bè, dai.. Sora nn è un boy maturo.. v.v ehi, ma che significa omg?????!?!? Capirai xk ho messo Xemny XD e poi.. uffa, ma mi fai svolgere la mi tramaaaaaa??!?! Xp cmq spero di risentirti xk mi garbano i commenti così critici!!

L-Yasha-Shaman Slayer: ma booo rinuncio a capirlo.. ma ci sta che la Takahashi alla fine fa una sorpresina a tt e ci svela che Inu non si fa avanti con Kagome perché.. è una donna!!! W sesshoumaru XD

Duffy: amoraaaaaaaa risp me!! XDDDDD

Vegigirl: grazie ^^

Boys and girls che leggete.. recensite! XD

 

 

La mattina dopo Riku si avviò quasi subito verso l’isola, remando veloce. Voleva finire la zattera. Voleva andar via da quel posto con Sora e Kairi, quel giorno stesso. Cosa c’era là fuori? Da dove veniva Kairi..?

Aveva bisogno di allontanarsi da tutti.. e allo stesso tempo aveva paura a lasciare gli altri due da soli. Si sentiva in qualche modo loro responsabile e allo stesso tempo non gliene interessava niente.. voleva un po’ di pace, accidenti. Voleva SPAZIO, voleva andare VIA, perché sentiva di star soffocando lì con loro, sentiva il loro amore reciproco schiacciarlo, annullarlo. Perché lui e Sora non avrebbero avuto una storia, non avrebbero avuto nient’altre relazioni se non quella d’amicizia e.. lui non poteva continuare a struggersi, a soffrire per qualcuno che non poteva avere.

Saltò in acqua, salendo sul pontile e correndo verso il luogo segreto dietro la cascata.

Anche quella stupida zattera nella quale si stavano impegnando tanto.. l’idea era partita da lui, era lui che avrebbe voluto scoprire da dove veniva Kairi che.. dannazione, doveva esserci un posto, no?

Si accucciò, entrando nel foro della parete, fino a sbucare dall’altra parte.

No, non l’avrebbe accusata di essere la causa di tutta quella sua pena, ma.. involontariamente lo stava facendo.

Sentiva una rabbia ceca salirgli nel petto, stringergli le corde vocali e costringerlo a un grido lungo.. ululante.

Tirò un pugno contro la porta chiara che stava in quella piccola grotta con le pareti incise, poi si lasciò cadere in ginocchio, tenendosi la testa fra le mani.

Era tutto così perfetto prima.. lui e Sora erano insieme, non c’era nessuna ragazza di mezzo, nessun amore a dividerli.. e.. lui stava semplicemente vicino a quel testone, infantile, dannatissimo Sora senza struggersi, senza pensare a quale fosse il sentimento che sentiva per lui, lo aveva semplicemente tutto per sé per strapazzarlo, infastidirlo, proteggerlo.. un po’ come un orsacchiotto di peluche.

E poi era arrivata lei.

Una tempesta.

Un uragano.. aveva distrutto quella serenità, quella pace che aveva dentro da sempre.. la sua mente ormai irrequieta aveva cominciato a chiedersi da dove venisse quella ragazza, se c’erano altri posti, altri mondi, altre realtà all’infuori di quel posto. E la sua voglia di scappare aumentava al vedere gli sguardi di Sora per Kairi, di Kairi per Sora e allo scoprire di come cominciava a sentirsi quando li vedeva vicini, a parlare, a ridere.

Fitte acute allo stomaco, spilli che si infilavano lenti nel cuore.. era tremendo star loro vicino.

Rimase in ginocchio, immobile, la testa appoggiata contro il legno, in silenzio.

Dannazione.

Dove portava quella porta? Cosa c’era dietro? Un altro mondo? Una parete di roccia? Niente?

Voleva andarsene, cazzo. Non ce la faceva più a stare su quel lembo di terra con quei due.. e voleva Sora. Voleva quel ragazzino stupido che non capiva mai nulla e che lo faceva stare una merda.. accidenti.

Sentì delle dita tra i capelli, una mano sulla testa. Rabbrividì.

Si voltò di scatto, allontanandosi dalla porta e da quell’uomo.

Aveva un lungo mantello nero, con un cappuccio che gli copriva il volto. Era molto più alto di lui.

_ Chi sei? _ chiese Riku, tenendosi a dovuta distanza. Avvertì il sorriso dell’uomo, senza neanche sapere come. Lo avvertì e basta.

_ Duro il destino per chi ha grandi ambizioni e vive su questo limbo di terra.. _ la voce dell’uomo lo fece rabbrividire. Era profonda, decisa. Maligna.

Le parole lo colpirono come uno schiaffo. Il cuore si strinse appena.

_ Cosa vuoi? _

L’uomo sembrò sorvolare la sua domanda. _ .. e ancora di più lo è quello dell’amante ignorato _

Riku si morse l’interno della guancia, arrabbiato. Lo sapeva benissimo, non aveva bisogno di un uomo incappucciato che glielo ricordasse.

_ La porta è chiusa. La porta che potrebbe realizzare i tuoi sogni, portandoti in altri mondi.. è chiusa _

_ Vaffanculo _

Riku gli diede le spalle, incamminandosi verso l’uscita. Dannazione, ma quel giorno perché gente che non conosceva sapeva tutto di lui? Odiava parlare di quello che provava.. figurarsi sentirsi un libro aperto per chiunque.

La risata bassa dell’uomo lo irritò, facendo arrivare la rabbia che già provava a fior di pelle. Si voltò di scatto, correndo verso l’uomo e afferrandolo per la collottola, ringhiando.

_ Cosa cazzo vuoi da me, eh? Farmi una radiografia mentale o cosa?! Non ti conosco nemmeno e appari dal nulla a dirmi quel che voglio e a mettermi stupide curiosità.. perché?! _ sibilò Riku, fissando dentro il cappuccio. Due occhi sottili e arancioni lo fissavano divertiti. Ma.. non era Xemnas. La sua carnagione era più scura, le labbra diverse.

_ La porta.. Riku. Stanotte la porta si aprirà _

Riku lo fissò sconvolto, non capendo. La porta.. aperta? Cosa stava dicendo? Lo sentì sparire da sotto le proprie dita, rimanendo a reggere l’aria. Sbatté le palpebre, stupito.

Ma cosa diavolo stava succedendo?! Gente che appariva e spariva, gente che tentava di stuprarlo in sogno.. cominciava a credere di stare impazzendo.. che fosse colpa del fatto che aveva cominciato a DORMIRE con Sora?

Si tenne la testa con una mano, fissando la porta bianca, chiusa. Aprirsi..? E come avrebbe potuto..? Nessuno ne aveva la chiave..

  
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