Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: xborntodream    02/10/2012    1 recensioni
Il mio telefono vibrò, spostai lo sguardo dalla finestra al display illuminato del cellulare.
Un messaggio di Blaine.
Lo aprii velocemente e ne lessi il contenuto, esso diceva “Ci vediamo al solito bar alle 4.30 pm. Blaine xx”.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Ero in camera a provare da più o meno due ore, alzai gli occhi verso la finestra alla mia destra.
Nevicava, e non pensava di smettere, era bello vedere Lima completamente bianca.
Il mio telefono vibrò, spostai lo sguardo dalla finestra al display illuminato del cellulare.
Un messaggio di Blaine.
Lo aprii velocemente e ne lessi il contenuto, esso diceva “Ci vediamo al solito bar alle 4.30 pm. Blaine xx”.
Sorrisi e poi guardai che ore fossero, mancavano quindici minuti alle quattro, misi a posto gli spartiti e decisi di andarmi a preparare.
Ero pronto e mancava poco alle quattro e trenta, chiesi a mio padre se potesse accompagnarmi per evitare di arrivare tardi ed acconsentì.
Entrai nel bar e mi sedetti al nostro tavolo, Blaine disse che era “il tavolo di Blaine e Kurt” e sorrisi al solo pensiero.
Ero tra le nuvole quando qualcuno mi coprì gli occhi.
«Indovina chi è!» disse la voce alle mie spalle.
«Mmmh… Non saprei proprio!» disse scherzando, le mani che mi coprivano gli occhi sparirono e davanti a me si sedette Blaine.
Poco dopo la cameriera ci portò i nostri caffè e ne sorseggiai un po’.
«Come mai questa uscita all’improvviso?» chiesi curioso.
«Perché devo dirti una cosa importante …» disse guardandomi dritto negli occhi.
Stavo per replicare, quando mi prese per il polso incitandomi ad alzarmi ed uscimmo di corsa dal bar.
Iniziammo a correre come dei forsennati sotto lo sguardo di tutti.
«Dove mi stai portando?» gli chiesi con il fiatone.
«E’ una sorpresa, Kurt» si voltò verso di me sorridendo per pochi secondi.
A volte penso seriamente che gli manchi qualche rotella (o forse tutte) ma gli voglio bene lo stesso.
Pensavo che non ci fermassimo più, ma alla fine arrivammo.
«Perché mi hai portato a Central Park?» domandai sedendomi su un panchina lì vicino.
Non mi rispose, si mise a fare il coglione con la neve.
Io ridevo, presi il telefono e lo ripresi mentre faceva il bambino di quattro anni.
«Hey! Cosa stai facendo con quel telefono?!» disse in tono minaccioso indicandomi.
Scoppiai a ridere e Blaine si avvicinò a me, scappai e lui mi rincorse.
Sembravamo dei bambini, o forse lo eravamo veramente? Io opterei per la seconda.
Corremmo per un po’ e alla fine mi prese.
«Hai fatto una cosa molto brutta, bambino cattivo!» mi riproverò.
Scoppiai a ridere.
«Non ridere sai! Ti metto in punizione sennò!» risi ancor di più e anche lui non riuscì a rimanere serio.
Ci sedemmo e iniziammo a parlare.
Parlammo per ore e ore, senza sosta, forse era tantissimo tempo che non facevamo un chiacchierata del genere.
La sera arrivò e Central Park divenne magica.
Lucine natalizie ovunque, alberi addobbati, ghirlande appese alle porte e qua e là qualche ramoscello di vischio.
«Facciamo una passeggiata?» gli chiesi guardandolo.
Lui annuì sorridendo, come se non aspettasse altro, ci incamminammo.
Nessuno spiccicava parola non perché ci fosse imbarazzo, ma eravamo troppo impegnati a osservare la bellezza che ci circondava.
Ci fermammo ad ascoltare un ragazzo che suonava una fisarmonica e cercava di raccogliere qualche spicciolo, era bravo, molto bravo.
«Gli lasciamo qualcosa, Blaine?»
«Certamente» ci avvicinammo e gli lasciammo entrambi cinque dollari nel cappello ai suoi piedi.
«Grazie» disse quasi sottovoce.
Gli sorridemmo entrambi e continuammo la nostra passeggiamo.
Il mio telefono squillò, volevo ignorarlo e concentrarmi sulla passeggiata, ma fu impossibile così risposi.
«Pronto?»
«Kurt, sono Finn. Ha detto papà che sarebbe l’ora di tornare a casa…»
«Finn, non aspettatemi per la cena. Ciao» dall’altro capo del telefono udii una risatina.
Forse Finn aveva capito, sorrisi e riattaccai.
«Possiamo proseguire!» dissi a Blaine.
Blaine per tutta risposta mi sorrise e rincominciammo a camminare.
Ad un certo punto, Blaine mi prese per il polso, fermandomi.
«C-Che c’è?» balbettai.
Mi tirò per il polso e fummo vicini, molto vicini.
Alzai lo sguardo.
Un ramoscello di vischio era sopra di noi, guardai Blaine che sorrideva.
Sentii le mie guancie andarmi a fuoco e scostai lo sguardo dal suo dall’imbarazzo.
Qualche secondo dopo sentii qualcosa di freddo scivolarmi sulle guance, guardai nuovamente in alto.
Stava nevicando.
Blaine mi abbassò la sciarpa che mi copriva fino a poco sopra il naso e si avvicinò alle mie labbre.
Quando sentii le sue labbra fresche sopra le mie calde, i brividi percorsero il mio corpo.
Gli accarezzai la guancia fredda, sentivo le farfalle allo stomaco.
Ci staccammo poco dopo, ci guardammo negli occhi.
Nessuno dei due aveva il coraggio di spiaccicare una parola.
«Buon regalo di Natale Kurt» disse sorridendomi.
Lo baciai a mia volta.
«Buon regalo di Natale  anche a te Blaine» sorridemmo.
Intrecciammo le nostre mani e mi accompagnò a casa.
Chi ha detto che il Natale è magico solo per  i bambini?


#spazioautrice
Ciaaaaao bellissimi!
Ho provato a scrivere una Klaine ma non so come sia venuta, sooooooo lasicatemi una recensione con più di 10 paroline e ditemi come vi sembra ;)
With love, Jessica. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: xborntodream