Nei
suoi occhi
La
cosa che aveva sempre amato di suo
fratello erano gli occhi.
Due
splendide iridi di smeraldo su un
volto di ceramica, in profonda evidenza rispetto alla carnagione
diafana così
diversa da tutta quella degli altri asgardiani. Due cerchi verdi che
avevano
sempre il potere di stregarlo.
Thor
ricordava una scena della sua
infanzia impressa nella sua mente, l’immagine di sua madre
che teneva i suoi
due figli sulle gambe, leggeva loro le favole prima di lasciarli
dormire e poi
si perdeva in parole d’amore verso i suoi piccoli, elogiando
le loro bellezze:
i capelli dorati simili a un campo di grano del primogenito e la
profonda
espressività degli occhi di Loki.
Thor
aveva sempre pensato che i suoi
capelli dorati non valessero uno degli occhi di suo fratello. Erano
come acqua
cristallina su un fondale verde, talmente trasparenti da poterci
leggere dentro
con la stessa facilità con cui Loki leggeva dentro i suoi.
Negli
anni passati al suo fianco aveva
imparato a capire i suoi stati d’animo guardandolo negli
occhi. Aveva
intravisto dentro quelli paura, quando Thor lo trascinava in una delle
tante
avventure spericolate; rabbia, quando Padre sembrava prediligere i suoi
primogenito; gioia, ma soprattutto amore, amore puro, quando si
prendevano per
mano o semplicemente erano insieme.
L’ultimo
ricordo che Thor aveva di quegli
occhi era anche il più doloroso. Quella notte, quando Loki
se n’erano andato,
quando l’aveva lasciato solo, aveva guardato nei suoi occhi e
vi aveva trovato
sofferenza. Delusione. Thor non sapeva se quella delusione fosse per
sé o per
Odino, ma ricordava il tonfo al cuore quando in quel verde aveva
previsto ciò
che suo fratello avrebbe fatto.
Si
sarebbe lasciato andare al vuoto
eterno.
Li
avrebbe lasciati. Lo avrebbe
lasciato, con gli occhi che Thor tanto amava lucidi e pieni di lacrime
come
ultimo saluto.
Quando
l’aveva rivisto per la prima volta
su Midgard, si accorse che era cambiato dai suoi occhi. Quegli occhi
che
l’avevano sempre scrutato con amore, adesso sembravano non
poter provare
nient’altro che odio. Non erano gli occhi che conosceva,
eppure, per un
secondo, durante il quale si erano fissati, aveva visto una luce in
essi.
Era
durato un attimo, ma a Thor sembrava
che per un momento gli fosse stato concesso di rivedere suo fratello
dietro la
maschera del Dio dell’Inganno.
La
cosa che aveva sempre amato di suo
fratello erano gli occhi.
Erano anche la cosa che gli
mancava di più.