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Autore: _claire_    15/04/2007    2 recensioni
Di sicuro ho qualche problema agli occhi. Eppure porto le lenti. Che mi sia calata improvvisamente la vista? No, ne sono certa. I problemi non li ho io, ma la mente bacata che mi ha inviato la lettera che in questo momento mi sto rigirando per le mani. È una busta pesante, di spessa pergamena giallastra. Sul fronte c’è scritto con un bell’inchiostro vermiglio e con una calligrafia tutta svolazzi “Sig.na Claire Delovre, via dell’Amba Aradam n°71, 00178 Roma (RM), Italy”. Sono io. E non ci piove. Non ci sono molte ragazze di nome Claire Delovre in questa via. Poi il mio nome è inconfondibile. È francesce. Come mio padre. Quindi fun qui nulla di strano. I dubbi sulla sanità mentale del mittente sorgono quando si gira la lettera. Si, perché sul retro c’è un bel gocciolone di ceralacca, anch’essa rossa, con incisa una grande “H” contornata da un corvo, un tasso, un serpente, e un grifone. Lo avete riconosciuto? Si, è proprio quel simbolo. NON TIENE CONTO DEL 6° LIBRO.
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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RIPOSTATA SENZA PROBLEMI…PRIMA MANCAVANO I DIALOGHI ^//^

 

CAPITOLO 1: BELLO SCHERZO ZZEZZIA!

 

Ciao a tutti! Oggi è il 17 Luglio ed io sono Claire. Compiro 16 anni il 22 ottobre prossimo e sto per frequentare il terzo anno di liceo scientifico a Roma, la citta dove sono nata e dove vivo da sempre. Sono una ragazza normale, con capelli color ebano e grandi occhi verdi, di statura media e abbastanza carina. Almeno credo. Diciamo che sono un po’ paffuta, ma non mi sono mai definita brutta. Non ho mai avuto grandi problemi, a parte qualche amore non ricambiato, nonostante la mia prof di latino sia fermamente convinta del contrario. Ora però me ne sto convincendo anche io… Di sicuro ho qualche problema agli occhi. Eppure porto le lenti. Che mi sia calata improvvisamente la vista? No, ne sono certa. I problemi non li ho io, ma la mente bacata che mi ha inviato la lettera che in questo momento mi sto rigirando per le mani. È una busta pesante, di spessa pergamena giallastra. Sul fronte c’è scritto con un bell’inchiostro vermiglio e con una calligrafia tutta svolazzi “Sig.na Claire Delovre, via dell’Amba Aradam n°71, 00178 Roma (RM), Italy”. Sono io. E non ci piove. Non ci sono molte ragazze di nome Claire Delovre in questa via. Poi il mio nome è inconfondibile. È francesce. Come mio padre. Quindi fun qui nulla di strano. I dubbi sulla sanità mentale del mittente sorgono quando si gira la lettera. Si, perché sul retro c’è un bel gocciolone di ceralacca, anch’essa rossa, con incisa una grande “H” contornata da un corvo, un tasso, un serpente, e un grifone. Lo avete riconosciuto? Si, è proprio quel simbolo. Quello di Hogwarts. Quello della scuola di Harry Potter. E di Draco Malfoy. E Hermione Granger, Ron Weasley e tutti gli altri. Scoppio a ridere. Di sicuro è stata quella matta di Lucrezia. Sapendo che sono una patita della saga del maghetto mi ha fatto uno scherzo. Ora gli telefono. CLICK-TU-TU-TU-TU

“Pronto?”

“Ciao sono claire, Lucrezia è in casa?”

“Cloe sono io, ma non mi riconosci mai?”

“Ohi Zzezzia! La mia è pura formalità e buona educazione, dovresti saperlo ormai!”

“Ok va bene. Come mai hai telefonato?”

“Non fare la scema. Lo sai il perché! Per la lettera”

“Lettera? Quale lettera?”

“Quella che mi hai messo nella posta, che sembra di Hogwarts!”.

Ridacchio. Silenzio.

“Hogwarts? Cloe vaneggi? Ma che dici? Secondo me ti si è fuso il cervello…”

“Dai, idiota! È inutile che fai finta di nulla. Domani mi spieghi come hai fatto: è perfetta. Ci vediamo alle 10 al solito posto, ok? Ciao”.

CLICK. Attacco.

Che matta! Ce ne vuole di fantasia per organizzare uno scherzo del genere. Apro la lettera. Sono proprio curiosa di vedere cosa ci ha scritto dentro… Wow, si è documentata. È perfetta anche dentro. Proprio come una vera lettera del sesto anno di Hogwarts. Questa sera la faccio vedere ai miei, così si fanno quattro risate! J

 

***

 

Eccoli, sono tornati i miei.

“Mamma, papà, guardate che scherzo mi ha fatto Lucrezia”.

Gli porgo la busta e loro la guardano. La aprono e scorrono seri il contenuto. Dalla busta esce anche un foglietto più piccolo, che prima non avevo notato. Sarà qualcosa scitto da Zzezzia per dirmi dello scherzo. Però i miei continuano ad essere seri. Non ridono. Deve essere stata proprio una giornata pesante quella di oggi. Si guardano tra loro, poi si voltano verso di me. Mio padre mi si avvicina, mette una mano sulla mia spalla e mi dice:

“Vieni Cloe. Sediamoci in soggiorno. Abbiamo delle cose da dirti”.

 

 

 

Eccoloooooo!!! È finito il rpimo chap! =) fatemi sapere se vi piace perché ne ho già scritti 4!!! Che faccio continuo?  ^//^

  
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