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Autore: DreamingAdelaide    02/10/2012    2 recensioni
Sapete cosa si prova a conoscere dei ragazzi e poi scoprire che fanno parte di una band famosa?
Sapete cosa di prova a ritrovarsi all'improvviso catapultati nella loro realtà, nella loro vita?
É quello che successe, ma i sogni finiscono sempre.
"Sciolse l'abbraccio e andò via facendo un cenno della mano. Non disse nulla, ma nessuna parola mi avrebbe fatto sentire la sua mancanza come quell'abbraccio"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aereo era appena decollato portandomi lontano dalla mia monotona routine. La mia città era bellissima ma, dopo diciotto anni, ne avevo abbastanza. Adoravo cambiare spesso e quella città ormai mi puzzava di vecchio.
Fremevo dalla voglia di arrivare a destinazione anche se ad aspettarmi c’era solo una completa sconosciuta. Ero riuscita a contattarla grazie ad un insegnante della mia scuola e si rese subito disponibile ad ospitarmi finché non avessi trovato un lavoro fisso, imparato l’inglese - l’impresa più difficile - e racimolato abbastanza soldi per poter affittare una casa.
Mentre ero sull'aereo, calcolai che mi ci sarebbero voluti due o tre mesi al massimo. Almeno cosi speravo.
Le nuvole sembravano fatte di zucchero filato e il cielo era il suo immenso contenitore. Era tutto cosi meraviglioso da lassù.
Ascoltai la musica per tutto il viaggio. La musica mi proiettava in un mondo tutto mio, diverso dagli altri passeggeri. Come se io non ci fossi su quell'aereo. Non mi accorsi nemmeno delle ore passate finché l’aereo non atterrò.
Scarrozzai la mia valigia alla ricerca di qualcuno che cercasse me. C’era un movimento pazzesco in quell’areoporto, come se stesse per arrivare qualche persona famosa. Ad ogni angolo c’erano ragazze sedute a terra e frementi.
D’un tratto, qualcuno mi toccò una spalla. Una signora, bionda e snella, alta poco più di me, mi sorrise. «È lei la signora Jackson?» chiesi con il mio inglese stentato.
«Proprio io. È un piacere conoscerti» rispose sorprendendomi con un perfetto italiano. Mi sentii improvvisamente leggera e a casa e le sorrisi.
Parlammo di noi per tutto il tragitto verso casa sua. mi disse che viveva a Londra da soli sette anni e che era originaria di Siracusa; non aveva una ventina d’anni come pensavo, bensì trentacinque; era sposata e aveva una figlia di due anni.
Appena arrivammo, il marito prese la mia valigia e la portò in quella che sarebbe stata la mia camera mentre lei mi mostrò la casa. Dove aver girato l'intera villetta a due piani, mi mostrò la mia camera. Era bellissima, tutta lilla e viola. Scoprii in seguito che ogni stanza aveva il proprio bagno, il che mi permetteva di passarci ore chiusa a prepararmi, se mai avessi trovato qualcuno con cui uscire mentre ero lì.
«Ti piace?»
«È stupenda, la trovo molto personalizzata per essere una camera degli ospiti però»
«In effetti, questa sarà la stanza di mia figlia. Per il momento è troppo piccola e poi nella stanza degli ospiti c’è un parente di mio marito»
Annuii guardandomi intorno poi dissi: «Grazie mille per la sua ospitalità signora Jackson»
«Per me è un piacere ospitare una ragazza cosi ben educata, ma non chiamarmi signora. Dammi del tu e chiamami Katia, altrimenti mi fai sentire vecchia»
Le sorrisi e lei mi lasciò disfare la valigia. Era una sola, quindi non ci misi molto. Non avevo portato con me molte cose perché volevo cominciare da capo la mia vita lontano da casa.
Subito dopo, preparai un cambio d'abiti e mi fiondai sotto la doccia. Il clima londinese era molto diverso da quello tipico del sud Italia e l’acqua calda sulla pelle fu un sollievo.
Dopo circa quindici minuti, Katia mi chiamò per la cena. Indossai un jeans, una maglia blu e le converse dello stesso colore.
Entrata nella sala da pranzo, rimasi imbambolata in presenza del marito di Katia. Lei si accorse del mio imbarazzo e mi presentò suo marito, Richard.
Era un irlandese trasferitosi a Londra, ma conosceva molto bene anche l’italiano e lo spagnolo. Amava leggere e mise a mia disposizione la sua biblioteca. «Se mai avrai voglia e tempo di leggere» mi disse.
Iniziarono a raccontarmi un po' della loro vita. Si erano visti la prima volta in una libreria. Erano alla cassa e avevano comprato lo stesso libro. Si guardarono e si sorrisero. A distanza di pochi giorni si incontrarono in un bar. Si riconobbero e iniziarono a parlare.
Continuarono a lungo a parlarmi di loro, quando mi accorsi che mancava qualcuno. «Richard, ma quel tuo parente non cena con noi?»
«Non è proprio un parente. È il figlio di un amico. Comunque, passa più tempo con gli amici che con noi. A volte dorme anche fuori e passa solo a cambiarsi»
Annuii e iniziai a chiedermi come avesse conosciuto il suo amico ma non feci altre domande per non sembrare una ficcanaso.
Finito di cenare, aiutai Katia a sparecchiare e a rimettere a posto la cucina per poi chiudermi in camera mia.
Mi tolsi i vestiti di dosso e mi lanciai sul letto. Mi sentivo cosi libera quando ero seminuda. Strano a dirsi, ma era cosi. Era una bella sensazione.
Improvvisamente bussarono alla porta. Raccolsi subito i vestiti dal pavimento e li indossai velocemente gridando: «Un attimo!».
Quando fui certa di essere presentabile, mi sedetti sul letto e gridai: «Avanti».
Katia aprì la porta ed entrò con una grossa borsa nascosta male dietro la schiena.
«Ce ne hai messo di tempo!»
«Mi… stavo cambiando» mentii.
Mi guardò con aria interrogativa, poi alzo le spalle e riprese con il suo discorso.
«Ho pensato di comprarti qualcosina»
«Ma no Katia, non dovevi!»
«Non è nulla di che, solo dei regalini».
Sorrise e mi mostrò la borsa. Era una tracolla blu su cui c’era la bandiera dell’Inghilterra. Non sembrava poi cosi grande come da lontano.
Il mio viso si illuminò. «Questo è il primo»
La presi fra le mani. «É bellissima!»
«Guarda dentro».
Aprii la borsa e dentro ci trovai una maglietta blu a righe rosse, uno shorts di jeans e un’altra maglietta bianca a pois neri.
«Non riesco a trovare parole per ringraziarti!» esclamai precipitandomi ad abbracciarla.
«Questo abbraccio è il tuo miglior ringraziamento. Ora ti lascio riposare un po'. Domani, se vuoi, ti do qualche ripetizione d’inglese per prepararti ai tuoi colloqui di lavoro. Potrei trovarti qualche corso qui in giro, se ti fa più comodo»
«Non voglio causarti tutto questo disturbo. Posso anche andare da sola a cercare qualche corso»
«Non essere sciocca! Adesso è come se fossi una di famiglia e mi fa piacere aiutarti. Perciò domani ti aiuto con l’inglese e poi andiamo in giro per Londra. Qual è il miglior modo per imparare l’inglese se non sul campo?»
«Tu sapevi parlare bene quando sei arrivata qui?»
«Per niente! Ero la migliore della mia classe alle superiori eppure non riuscivo a capire un’acca di quello che dicevano. Gli inglesi parlano cosi veloce che ci misi circa due mesi per imparare a capirli»
Sbuffai e mi lasciai andare sul letto. «Non ce la farò mai!»
«Non scoraggiarti, l’apprendimento varia di soggetto in soggetto e potresti metterci meno tempo. E poi io ero sola quando sono arrivata, non c’era nessuno ad aiutarmi. Tu hai me. Sto cercando di alzati il morale, ci sto riuscendo?» disse tutto d’un fiato e mi fece sorridere.
Ci pensai un po'. Cosa mi costava provarci? Ormai ero lì, era inutile restare a lamentarsi.
«Domani a che ora?» chiesi.
Mi sorrise. «Appena ti svegli, così abbiamo tutto il tempo di andare in giro. Buonanotte» uscì dalla stanza lasciandomi sola.
Riposi i miei nuovi vestiti nell'armadio, mi spogliai e mi misi a letto. Iniziai a fantasticare sulla mia nuova vita a Londra, immaginando un mucchio di cose che avrebbero potuto accadermi. Fantasticai su un probabile fidanzato, simpatico, divertente, con un’infinita voglia di vivere e di divertirsi ma che sappia essere serio nei momenti giusti. Magari con gli occhi chiari che io adoro tanto. Fra un pensiero e l’altro mi addormentai.




Writer's corner:
Hello!!!! Salve a tutti!!! Questa è la mia prima FF quindi trattatemi bene XD 
Il primo capitolo è una specie di introduzione ma dal secondo capitolo la storia diventerà un pò più.... movimentata!
Quindi vi aspetto in tanti a leggere il 2° capito!
Cercherò di aggiungerlo presto!!
BYEEEEEEEEEEEE ♥
  
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