Impossibile

“Irasshaimase!” trilla una signorina non appena entrano nel negozio, inchinandosi con le mani lungo le cosce. Sakura e Tomoyo ricambiano il saluto.
“Dunque, perché mi hai portato proprio qui, oggi?” chiede Sakura, guardandosi intorno incuriosita. Tomoyo avanza spedita tra gli scaffali colmi di rotoli colorati.
“Ho dei dubbi sul nuovo vestito” spiega l’amica. “Sono indecisa se realizzare il corpetto dell’abito in lycra elasticizzata od utilizzare un cotone stampato. Certo, sarebbe più difficile, ma…”
“Tomoyo, non voglio crearti tutto questo imbarazzo! Posso utilizzare sempre lo stesso abito. Posso perfino non metterne alcuno…”
Si avvicina all’amica mettendole una mano sulla spalla, per meglio sussurrarle in un orecchio: “Non credo affatto che alle carte interessi come io sia vestita…”
“Ben detto!” esclama Kero-chan, dal fondo dello zainetto. Le due sussultano e si guardano attorno, intimorite che qualcuno possa averlo sentito.
“Kero-chan, fai silenzio!” implora Sakura.
“Trovato!” esclama Tomoyo fermandosi davanti ad uno scaffale. “Signorina, possiamo vedere questa stoffa?”
La commessa si avvicina solerte e spiega davanti ai loro occhi una stoffa cangiante verde-magenta; a Tomoyo brillano gli occhi.
“Si tratta di un sintetico simile alla seta” illustra. “È meno morbida al tatto, ma l’effetto luce è molto simile. Ed ovviamente costa molto di meno della seta.”
Tomoyo la accarezza, e sogna come quella stoffa si possa avvolgere attorno al corpo dell’amica, fasciandola in un abitino iridescente che la renda bella come una principessa indiana. Arrossisce all’idea, e per scacciare l’imbarazzo comincia mentalmente ad ipotizzare i gioielli e gli accessori con cui lo completerà. “È elasticizzata?” chiede poi, tornando pratica.
“No. Però costa solo 1500 yen al metro” continua la commessa, “ed è alta due metri.”
“Ma è tantissimo!” esclama Sakura. “Tomoyo, non voglio che tu spenda così tanto per il mio vestito…”
Tomoyo sorride, chiudendo gli occhi azzurri ed inclinando la testa di lato: “Sakura, amica mia, non è un problema. Non preoccuparti di questo.” Poi, rivolta alla commessa: “Possiamo provarla?”
L’altra le porge il rotolo, e Tomoyo ne drappeggia un lembo attorno a Sakura. “Ti sta benissimo!” dichiara estatica, sentendosi al settimo cielo.
“Si intona molto bene con i suoi occhi” conferma la ragazza. “È per un costume?”
“Una recita scolastica” taglia corto Sakura.
“Sarai così bella…” continua Tomoyo, in visibilio. “Non mi perderò neanche una delle tue azioni, quando lo avrai indosso…”
Sakura, a disagio, ridacchia.
Per un attimo, Tomoyo le fissa il viso arrossato, la bocca imbronciata, i capelli che le svolazzano fini attorno alle guance, e pensa che presto questo gioco finirà, e non potrà più vivere di quei momenti. “Un giorno Sakura capirà, e sarà la fine di ogni cosa” si ritrova a pensare, e la attraversa un brivido. “Dovrei farmi passare tutto ciò molto prima.”
“Ne prendiamo due metri” dichiara decisa, voltando le spalle all’amica. Porge il rotolo alla commessa, cercando di calmare il cuore che le capriola in petto.
D’un tratto sente due braccia avvolgerla, ed un peso caldo caracollarle sulle spalle: è Sakura che l’abbraccia, felice. “Grazie!” Il suo profumo le entra nel cervello, e pensa che mai, mai riuscirà a non amarla.


***

Brevissima flash-fic in un fandom che non ho mai frequentato, né come scrittrice né come lettrice. Per scrivere queste scarse 500 parole ho però dovuto consultare un dizionario di giapponese, un convertitore euro-yen, nonché l’immancabile Wikipedia per alcuni dettagli sulla trama. Il grazie più grande va però a Juu, sempre disponibile e piena di risposte! :*
Scritta per il 1° turno della Staffetta nella piscinadiprompt, con il prompt Card Captor Sakura, Tomoyo & Sakura, Shopping in un negozio di tessuti.