«… dannazione, ascoltami Minato!» gridò, annichilita dallo sguardo vitreo di lui. Possibile che le avesse davvero mentito per tutto quel tempo, fingendo di reputarla importante sul serio? Quel viso onesto, pulito e luminoso nascondeva un grande bugiardo che l’aveva ingannata per tanti mesi?
«Non mi ami?» balbettò, detestandosi per quell’esitazione nella sua voce, per quella supplica indiscreta che sentiva nella sua voce. Trattenne il respiro per qualche secondo, mentre nella mente le vorticavano tutti i baci e gli abbracci scambiati, promesse di un affetto infinito e soprattutto bilaterale. Mai si sarebbe sognata di rivolgere quella domanda al suo ragazzo, l’unica certezza della sua vita –che sembrava crollare miseramente-, ma aveva bisogno di sentirsi rassicurata che la sua fonte primaria di gratificazione fosse ancora una realtà e non un’illusione perpetrata per anni.
(L)