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Autore: Isoski_01    15/04/2007    2 recensioni
[...]Ma sotto sotto a Draco mancavano i vecchi tempi. Quando camminava per i corridoi di Hogwarts trionfante insieme a quei due idioti di Tiger e Goyle. Quando passava le nottate ai festini Serpeverde organizzati da Nott ubriacandosi con Blaise. Quando a pranzo andava comodamente a fare una capatina al tavolo dei Grifondoro per sparare qualche frecciatina verso Lenticchia e Sfregiato, ottenendo la reazione a catena della rabbia della Zannuta. Quando ancora non aveva il peso della morte di Albus Silente sulle spalle. Quando ancora giornate come quella non gli succhiavano la voglia di vivere. E lui ne aveva veramente poca.[...]
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

 

 

 

 

Forse era rimasta così per ore.

Anni.

Secoli.

Nemmeno lei lo sapeva. Era semplicemente e puramente sconvolta.

Quello che ava visto era paradossalmente strano. Non era normale. Non nei suoi schemi.

Anzi, sicuramente fuori da essi.

Entrò in Sala Grande per la cena. Harry era seduto accanto a Ginny. Parlavano di Quidditch. Ron con Seamus discuteva della prossima gita a Hogsmeade che si sarebbe tenuta il giorno seguente.

Decise per un po’ di dimenticare le sue preoccupazioni e le bislacche teorie sul biondo Serpeverde e partecipò animatamente alla discussione. Si sedette accanto a Neville, prese un po’ di Pollo e iniziò a mangiarne una coscia. Ron dal lato opposto del tavolo, davanti a lei, faceva lo stesso, divorando i brandelli di carne e continuando a discutere di Zonko mentre masticava.

“E’ disgustoso Ron. Potresti essere un po’ più… meno animale?” mormorò con scetticismo Ginny.

“Non sofo affraitoai quello che fac…!”. Hermione roteò gli occhi “prima di parlare come un cavernicolo che non mangia da mesi e si sta strozzando con il cibo... INGOIA.”.

Lentamente Ron deglutì mandando giù il boccone con un po’ di succo di zucca.

“Ah… donne… ghghg… lo so che alla fin fine mi trovano attraente vero Seam. Soprattutto tu Herm…” e ammiccò all’amico alla sua sinistra.

“RONALD WEASLEY, sei l’essere più disgustoso di questo mondo!”. Se doveva stare con delle bestie tanto valeva tornare in Sala comune a leggere un po’ no?

Si alzò dal tavolo facendo cadere delle zucchine lesse e rimettendosi la borsa in spalla filò per i corridoi con l’intenzione di leggere il suo nuovo tomo di Natiche Rune in santa pace.

 

Finalmente eccola.

Hermione era scesa a cena e quindi aveva finito la ronda.

Perfetto.

Aveva aspettato che arrivasse per iniziare a mangiare.

Voleva bene a Hermione. Forse più che bene.

Si, sicuramente più che semplice affetto era quello che provava Ron Weasley per Hermione Granger.

E stava cercando di farsi notare ultimamente. Eseguendo i compiti.

Studiando di più.

Ma nulla era servito.

Hermione invece di avvicinarsi come un chiodo di ferro ad una calamita si allontanava come mandata via dal polo opposto.

Quella sera si sentiva particolarmente euforico.

Aveva finito i compiti. Il giorno seguente sarebbe andato a Hogsmeade e lì sicuramente avrebbe conquistato Hermione regalandole una civetta.

Forse le sarebbe piaciuto non contare sempre su Edvige o suoi gufi della scuola.

Ne aveva vista una marrone, bellissima, dal manto soffice e macchiettato di striature color crema.

Aveva due profonde iridi dorate, come quelle di Hermione.

Era andato all’Emporio Gufo nell’ultima uscita che avevano fatto e con la scusa di dover correre assolutamente al bagno si era allontanato da Harry ed Hermione mentre ammiravano gli ultimi articoli di Zonko.

Vagava da quasi un’oretta per le piccole vie innevate, con la speranza di trovare qualcosa di speciale per la Grifondoro prima che gli amici si accorgessero della sua prolungata visitina al bagno, considerandola altamente sospetta, quando per curiosità (o forse disperazione) era entrato a vedere che nuovi gufi c’erano all’Emporio.

Aveva passato in rassegna diverse gabbie. Un allocco nero come la pece, a parere della commessa velocissimo e molto affidabile, una civetta delle nevi come Edvige ma con due bellissimi occhi blu, un gufo dalle lunghe ali ramate, abile nel trovare i destinatari senza essere scoperto.

E poi, non ancora soddisfatto, si illuminò di gioia alla vista della bella civetta dagli occhi profondi, identici ai suoi e ne era rimasto incanto.

Quale migliore regalo per Hermione?

L’aveva fermata con una piccolissima caparra usando i pochi galeoni che si era portato quel giorno per Mielandia e il negozio di scherzi, e aveva detto alla commessa che entro il mese successivo sarebbe ripassato a portarla via.

Aveva risparmiato galeoni giorno dopo giorno fino ad arrivare ad una cifra poco inferiore a quella richiesta. Alla fine Fred e George gli avevano concesso un piccolo prestito (richiedendo poi per la restituzione molti interessi).

Ed ora era pronto per sorprenderla. Si, era davvero pronto.

Gli occhi gli si illuminarono quando vide Hermione sedersi avanti a lui, con la camicia perfettamente inamidata e la cravatta stretta fino a mozzarle il respiro.

Stava veramente morendo dalla fame. Hermione prese del pollo con le zucchine.

Prese anche lui una coscia di pollo e l’addentò. Iniziò a mangiare con foga. D’altronde era a digiuno da due giorni no?

Ginny iniziò subito a rimproverarlo… “E’ disgustoso Ron. Potresti essere un po’ più… meno animale?”.

Ehi, stesse zitta lei che quando era piccola spiaccicava la pastina preparata da Mamma Weasley sul muro della cucina facendola andare su tutte le furie!

“Non sofo affraitoai quello che fac…!” cavolo.

Troppo tardi si accorse di aver fatto una cosa che Hermione odiava. Forse più di tutte.

Parlare con la bocca piena.

Cavolo.

Decise di recuperare un minimo di autostima.

Forse Hermione si sarebbe calmata…. O no?

 

“Ah… donne… ghghg… lo so che alla fin fine mi trovano attraente vero Seam. Soprattutto tu Herm…”.

Non seppe nemmeno come se ne uscì con una battuta tanto idiota e superficiale. Seppe solo che la bocca dopo avere mandato giù carne di pollo e succo di zucca sì aprì e fece uscire le parole da sola.

E seppe solo che Hermione si era alzata rispondendo a tono dal tavolo facendo roteare zucchine da tutte le parti.

 

 

Stupido Weasley.

Ma d’altronde cosa poteva aspettarsi da il figlio di due maghi del genere?

Come al solito aveva sicuramente fatto qualcosa di insano, visto che la Granger era imbestialita ed era uscita con violenza dalla Sala Grande prima di consumare la sua cena.

Ma cosa cavolo faceva?

Si metteva a spiare la Granger? Dopo quello che era successo?
Si diede mentalmente del matto.

O forse si, lo era oramai, visto il modo in cui Pansy gli si appiccicava come un piovra ad uno scoglio…

“Dracuccio… che ne dici di andare in dormitorio? Sai… solo noi due…”

Con fare comunque regale Draco alzò scettico un sopracciglio.

“Oh, sicuro Pansy, Io andrò in dormitorio. MA SENZA di te. Sono stato abbastanza chiaro?”.

Era stato rude vero.

E non c’era nemmeno motivo di esserlo. Spesso Pansy gli aveva fatto certe proposte e lui aveva accettato di buon grado. Ma non aveva proprio voglia di averla attaccata tutta la sera…. E poi aveva bisogno di un antistress per sfogare la sua rabbia no?

Cosa c’è Draco? Ti sei stufato di me? Da quando compi una di quelle tue missioni “speciali” per il Signore Oscuro mi trascuri sempre di più.”.

In silenzio Il Serpeverde si alzò dal tavolo indagando su Blaise con il suo sguardo argentato.

Raccolse velocemente le sue cose e si diresse nella Sala Comune di Serpeverde.

Rimase in silenzio per tutto il tragitto, mormorò solo la parola d’ordine (“Unicorno”) quando entrò nella buia e fredda sala attraverso il ritratto.

Non mosse le corde vocali nemmeno quando Blaise, dopo averlo velocemente raggiunto, iniziò a fargli domande indagatorie sul suo atteggiamento.

Si tirò semplicemente le tende a baldacchino intorno al bellissimo letto pensando che forse una pausa il giorno dopo gli ci sarebbe proprio voluta.

Sarebbe andato a Hogsmeade, per un giorno, piccolo e innocente giorno di libertà dal suo odioso compito.

E gli serviva anche un nuovo gufo.

Il suo era stato ferito da un Tersthal di quel babbanofila mezzo gigante del guardiacaccia. Avrebbe preferito una civetta, forse…

Ma tutto ciò avvenne in silenzio.

Ultimamente, tanto, era quello che Draco Malfoy faceva più spesso.

Rimanere in silenzio a pensare…

 

Appena vide una chioma fulva maschile sputare dal ritratto della Signora Grassa Hermione chiude pesantemente il suo tomo di Artimanzia e dando velocemente la buonanotte a Ginny corse nel suo dormitorio.

Sentì la voce di Ron gridare già dalle scale qualcosa come “’Notte ‘Mione…”, ma la ignorò semplicemente.

Si cambiò, spense la luce, e piena d’interrogativi s’infilò sotto alle coperte, pronta per una gita ad Hogsmaeade.

 

 

 

Ed ecco il 4° capitolo. La storia sarà piuttosto lunghettina… credo sui venti e qualcosa capitoli, se non di più, quindi armatevi di pazienza!

Ecco i ringraziamenti.

 

 

Sana87àSi mia cara… nel prossimo capitolo si vedranno sfrecciatine a destra e a manca…Soprattutto per il fatto del gufo. Ma non ti anticipo nulla! Grazie per la recensione! ISO

 

YunaàEh, si povero Draco… ma possiamo sempre andare noi a consolarlo no?

Baci Iso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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