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Autore: septendecim    03/10/2012    1 recensioni
"Promettimi che mi darai tutto, anche la fiducia. Io farò lo stesso"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ORE 17:20
La moto correva veloce nel traffico londinese di fine anno.
La ragazza guardò l'orologio e un brivido le percorse la schiena.
"Non posso fare tardi proprio oggi!" pensò.
Accellerò e in dieci minuti si ritrovò al parcheggio poco distante dal ristorante dove lavorava.
Da un anno lavorava lì, e da sette mesi era un inferno.
Non provava più felicità nell'andare lì e parlare con gli altri camerieri.
Non provava più divertimento nel ricevere sguardi più o meno maliziosi dai clienti per poi prenderli per il culo nelle cucine.
Sette mesi prima era scomparso Mikael.
Era scomparso l'uomo che dirigeva il locale più ricercato di Londra, la persona più comprensiva e solare del mondo.
Il sole che portava è sparito per colpa di un cancro.
E poi? Nuvole. Nuvole dense e nere, portate da Solange.
La donna che lo sposò pochi mesi prima che morisse e che prese le redini del locale dopo il marito.
Non furono permessi secondi di ritardo. Chiunque arrivasse anche cinque minuti in ritardo veniva licenziato il tronco.
Avevano avuto la prova.
Non potevano ridere o scherzare, non potevano parlare tra di loro.
Il sole era andato via, e con lui la speranza della ragazza di poter vivere una vita migliore.
 
Il ragazzo si aggiustò il colletto della camicia, troppo stretto.
"Non ce la posso fare" si disse.
La porta si socchiuse mentre sistemava la cravatta nera.
La madre entrò e gli andò alle spalle.
"Tesoro sei bellissimo. Tuo padre sarebbe orgoglioso di te" disse la donna.
Il ragazzo sospirò.
"Sarà difficile rendere orgogliose anche le altre persone che ammiravano papà. Non è facile" replicò.
"Sono sicuro che stupirai tutti, come sempre"
La madre uscì, e lui allentò la cravatta e sciolse i primi bottoni della camicia.
Si guardò allo specchio.
I suoi occhi erano vuoti.
Non brillavano più come pochi mesi prima.
Gli mancava suo padre. Gli mancava da morire quell'uomo che sapeva ridere anche nelle situazioni difficili.
Gli mancava correre con i carrelli per l'azienda insieme a lui, facendo arrabbiare il povero segretario.
Gli mancava non poter chiedere aiuto a nessuno di cui fidarsi ciecamente.
E a soli 19 anni eccolo lì, chiuso in un ufficio, a finire il lavoro del padre.
A lavorare l'acciaio.
No, questo non è un lavoro per un ragazzo di 19 anni.
 
I tre ragazzi si stavano preparando davanti allo specchio della casa del riccio.
"Lì, dici che questa sta bene su questi jeans?"
Il ragazzo dagli occhi buoni si girò verso il burlone del gruppo.
Portava jeans neri e camicia blu mare, con mocassini blu notte.
"Certo Lou"
Il ragazzo sorrise e continuò a guardarsi allo specchio.
Il biondo si sistemava la t-shirt sopra i jeans e le Supra rosse.
All'improvviso il ricciolino uscì dal bagno.
"Ragazzi, stasera mi devo trovare una gnocca! Chi scopa a Capodanno scopa tutto l'anno, mica posso far passare questa tradizione!"
I tre si guardarono e scoppiarono a ridere. "Quando mai salti una tradizione del genere!?"
"Comunque voi dite che riusciremo a portarli via?" chiese il biondo.
Il riccio si girò. "Brò, dobbiamo salvarli noi! Con, o senza la volontà dei superiori!"
 
 
ORE 17:30
La ragazza uscì dallo spogliatoio con camicia e grembiule, i capelli ricci legati in una coda di cavallo.
"Ti sembra l'ora di arrivare?!"
Quella voce era terrificante.
Si voltò lentamente e quello che vide la raggelò.
Solange, con le labbra rigonfie per il botulino e un vestito maculato di due taglie più piccole della sua originale, la sovrastava.
"Allora?!" esclamò.
"Sono le 17 e 30, Solange. Sono in perfetto orario"
"No tesoro, sono le 17 e 32, sei in ritardo! Muoviti!"
La ragazza uscì di corsa dalla cucina e si fiondò nella sala.
Dispose i centrotavola con precisione, e aiutò Oliver a sistemare le decorazioni.
"Quanti ne sono stasera?"
"200 circa. 80 sono una famiglia, 8 un gruppo di ragazzi e il resto industriali ricconi"
La ragazza storse il naso.
Non che avesse qualcosa contro i "ricchi", aveva un "amico" tra loro.
Detestava quelli che ostentavano la loro condizione di nullafacenti in stile "Non ho bisogno di fare nulla, i soldi mi escono dal culo".
Guardò il suo tatuaggio sul braccio sinistro che si vedeva lievemente sotto la camicia bianca.
"The best is yet to be".
Il meglio deve ancora venire.
Deve. Per forza.
 
Il ragazzo scese le scale e andò in salotto, dove trovò il nonno e la nonna che discutevano con la madre.
Appena apparve sulla soglia smisero di parlare e lo guardarono sorridendo.
"Ciao nipote mio!"
La nonna si alzò e gli andò incontro, stritolandolo in un abbraccio.
Il nonno gli strinse la mano.
"Figliolo, sono fiero di te. So che per te è un grande sacrificio"
"Tutto, per papà"
Disse queste parole con l'amaro in bocca.
Il padre non l'avrebbe voluto dietro una scrivania prima dei 35 anni. Lo diceva sempre.
"Voglio che tu faccia quello che hai sempre sognato di fare. Ti piace disegnare? Non ti fermerò. Questo è il tuo desiderio, questo devi fare"
Semplicemente stava lì, circondato da gente che lo trattava come un poppante, solo per paura di deludere chi gli stava intorno.
"Hai scritto un discorso?" chiese la nonna.
Il ragazzo sospirò e annuì. "Si, sembra bello"
Ripensò al tatuaggio della sua "amica".
"The best is yet to be".
Il meglio deve ancora venire.
Beh, speriamo che muova presto il culo, il meglio.
 
Il ragazzo dai capelli ramati guidava in silenzio verso le ragazze, con i suoi amici in macchina che facevano casino.
Pensava. Pensava all'anno appena passato, a tutte le cazzate fatte.
I giri in moto con la sua migliore amica.
L'uvetta infilata nel naso di un riccio dormiente.
Le chiacchiere infinite con i ragazzi, la gita a Blackpool, la vacanza fatta tutti insieme in quella vecchia baita in montagna.
Aveva una ragazza bellissima e dolcissima.
Una migliore amica meravigliosa.
Quattro fratelli, non di sangue ma di spirito.
E non potè non sorridere pensando a quante cazzate avrebbe fatto tutto il gruppo nel prossimo anno, insieme come sempre.
 
ORE 19:30
"Chi manca ancora?" chiese la ragazza a Oliver.
"Qualcuno dei ricconi e il gruppo di... No, è appena arrivato"
La ragazza si affacciò all'oblò della cucina.
8 teste impossibili da non riconoscere si aggiravano per la sala.
Louis, il suo migliore amico, era mano nella mano con Eleanor, la sua ragazza.
Liam e Danielle gli stavano dietro, seguiti da Harry, Jessica, Niall e Cher.
La ragazza scoppiò a ridere vedendo la faccia dei suoi amici alla vista di Solange.
Sarebbe stata una bella serata.
 
Il ragazzo sudava freddo dentro la macchina.
"Tranquillo tesoro, andrà tutto bene"
Il ragazzo sorrise alla madre, che gli stringeva la mano.
La pressione si faceva sentire.
Scese dalla macchina quando parcheggiò davanti al ristorante ed entrò seguendo i nonni e la madre.
Per poco non scoppiò a ridere.
Otto facce buffe lo scrutavano da un tavolo.
Sorrise, senza sapere cosa fare.
Avrebbe dovuto abbracciarli? O salutarli con un cenno?
Liam lo capì subito.
Era il suo migliore amico, aveva paura di far sfigurare la sua famiglia e di sembrare un bambino.
Fece cenno agli altri di far finta di niente.
Al ragazzo non stava bene quella situazione.
Nonostante lo sguardo di rimprovero della madre si avvicinò a loro e li salutò tutti.
"Ehi brò, come stai?" chiese Niall.
"Bene" disse tentennando.
Cher e Jessica, rispettivamente ragazza e cugina di Niall, si guardarono.
"Tranquillo Zayn, ti salveremo noi" sussurrarono.
Lui sorrise. "Grazie ragazzi"
 
ORE 19:45
"Buonasera signori!"
Solange era ad augurare buona cena a tutti, mentre la ragazza iniziò a distribuire gli antipasti con i suoi colleghi.
Andò apposta al tavolo dei suoi amici.
"Ehi, ragazzi!"
Poggiò due piatti davanti a Louis ed Eleanor, che risero.
"Talia, come stai?"
"Abbastanza bene, aspettate"
Tornò dentro la cucina e riuscì con tre piatti, che posò da Niall, Cher e Jessica.
"Come mai qui?" chiese.
"Siamo venuti a salvarvi!"
"Perchè al plurale?"
"C'è anche Zayn" disse Cher.
Talia si ghiacciò, ma mascherò il brivido facendo finta di spostare i capelli.
Fece un altro viaggio in cucina.
"Dove?" chiese poggiando i piatti a Liam, Danielle e Harry.
"Al tavolo di 200 persone, è con la fam..."
"TALIA!"
Scattò di corsa verso Solange, non facendo finire Liam di parlare.
"Jas ha rovesciato il piatto sulla camicia del ragazzo, accompagnalo a smacchiarla!" disse con voce stridula.
Talia alzò di poco lo sguardo per poi rimanere paralizzata.
Annuì. "Seguimi"
 
Di tutti i locali di Londra, proprio lì la incontrò anche la sera di Capodanno.
In effetti si era chiesto perchè non fosse al tavolo con i suoi amici, ma la madre che lo richiamava per il discorso lo distolse da ogni pensiero.
Entrarono nel bagno, e Zayn sentiva lo sguardo divertito del suo migliore amico sulla schiena.
Lei prese una spazzola e lo smacchiatore.
"Dove ti ha sporcato?"
Indicò sotto il colletto della camicia. "Ma non è nec..."
Non potè finire, dato che la ragazza stava già strofinando via la macchia.
Non parlava.
Zayn cercò di aprire bocca, ma Talia lo precedette.
"Hanno detto che ci salveranno, ma come?"
Zayn sospirò. "Non ne ho idea"
Il profumo del ragazzo invase le narici di Talia, scaturendo diversi ricordi felici.
Scosse la testa, per scacciare i pensieri e disapprovare il piano dei loro amici, qualunque esso sia stato.
Zayn la vide muovere i capelli in modo delicato, e ricordò tutte le notti passate con lei.
Tutto quanto non poteva essere finito cinque mesi fa.
Non era giusto. Non potevano lasciare tutto sospeso.
Lui la amava ancora, non poteva negarlo.
Cercò di avvicinarsi alla ragazza, ma lei si scostò per far vedere il ragazzo allo specchio.
"Va bene?"
Finalmente si era allontanata da lui.
Il ragazzo annuì, triste. "Grazie"
La ragazza uscì dal bagno, mettendo quanta più distanza possibile tra i due.
Gli faceva male il cuore.
Non aveva più ossigeno quando era vicino a lui. Il cervello non rispondeva ai comandi.
Doveva concentrarsi per poter "sopravvivere" con lui.
Tutta colpa dell'amore.
 
ORE 23:44
Mentre sparecchiava la tavola dopo il secondo Talia si fermò un attimo al tavolo degli amici.
"Come ci salverete?"
"Ho preso da casa il tuo vestito preferito, quello verde acqua con le maniche a farfalla, e le Converse bianche, che ci abbini sempre" disse Cher.
Sorrise.
"Ti cambierai in macchina, con le calze trasparenti. Ho portato un pò di accessori per capelli e trucchi, ti prepari e poi andiamo al Fabric insieme a festeggiare!" continuò.
"Ma quando scappo? Finisco all'una!"
"Ho parlato con Oliver" disse Niall. "Ti copriranno gli altri"
"E per Zayn?"
Disse il suo nome con un brivido.
"Si cambierà da noi, stessa tecnica tua. L'unica cosa è che a coprirlo sarà una persona inaspettata"
Talia guardò curiosa Liam, ma dovette scappare.
Solange li stava chiamando tutti nelle cucine.
"Allora ragazzi, bel lavoro"
Tutti la guardavano schifati, vedendo la ciccia uscire dal bordo del suo vestito leopardato.
"Per una volta sono fiera di voi. Adesso porterò tutti fuori, voi sistemerete i tavoli in modo da creare lo spazio per ballare, e porterete i dolci in sala. Se farete in tempo potrete venire fuori ad assistere ai fuochi e a festeggiare con tutti gli altri"
Annuirono tutti.
"Ora al lavoro"
Solange portò tutti i clienti fuori.
Talia prese dallo sgabuzzino scopa e paletta, e guardò i suoi amici uscire.
Louis si fermò e tornò indietro. "Tu non vieni?"
"Tra poco, conserva un bicchiere di spumante anche per me"
Lui le baciò la fronte e scappò fuori.
La ragazza spazzò per tutta la sala di corsa, mentre gli altri sistemavano tavoli, tovaglie, stoviglie e vettovaglie.
Dovevano fare in tempo.
 
ORE 23:55
Entusiasti per aver finito i camerieri si gettarono tutti fuori.
Solange storse il naso, ma fece finta di nulla.
Talia cercò i suoi amici, e quando intravide i ricci di Harry, si fiondò da loro.
"Eccola!"
Iniziarono ad esultare tutti in cerchio.
Zayn da lontano incrociò lo sguardo di Liam.
Guardò la madre, che parlava con il signor Thompson.
"Vai Zayn"
Si girò stupito verso il nonno.
"Ma..."
"Ti copro io, vai dai tuoi amici"
Sorrise e lo abbracciò.
Zayn scappò da quei vecchiacci e andò di corsa dai suoi amici, che lo accolsero nel cerchio ed esultarono.
Liam guardò il suo migliore amico. "Sono felice che siamo tutti insieme, adesso"
Sorrisero.
"In alto i bicchieri, signori, mancano venti secondi al nuovo anno!"
I ragazzi si misero tutti in cerchio.
Cominciarono il conto alla rovescia.
Diciannove secondi.
Talia guardò tutti i suoi amici.
Louis stringeva la mano a Eleanor e la guardava dolcemente.
Si ricordò quando Harry li fece conoscere: erano entrambi imbarazzati e dolcissimi.
Diciotto secondi.
Harry, al fianco di Louis, fissava Jessica con un sorriso malizioso, mentre lei sorrideva imbarazzata.
Diciassette secondi.
Niall e Cher già si abbracciavano. Quei due non si sarebbero mai lasciati, ne era convinta.
Sedici secondi.
Liam si staccò da Zayn per correre da Danielle, accanto a me. Anche di loro Andrea era convinta che sarebbero arrivati al matrimonio.
E per ultimo guardò Zayn.
Quindici secondi.
Lui si avvicinò alla ragazza, che sorrideva.
Inaspettatamente le prese la mano.
Alla ragazza cominciò a battere forte il cuore.
Quattordici secondi.
Quel lieve contatto scaturì ricordi potenti.
La loro prima uscita insieme. Il primo bacio. La prima notte di lei.
Zayn era stato il primo ed unico vero ragazzo di Talia.
Era il suo scoglio, la sua casa.
A Zayn faceva male sapere di non averla più sua.
Era l'unica capace di capirlo con uno sguardo ben attento.
Ma c'era un problema irrisolto: la fiducia.
La fiducia che nessuno riponeva nell'altro.
Colpa delle vecchie delusioni, che porta le persone a diventare diffidenti.
Talia non voleva essere un'estranea per Zayn.
Voleva essere sua. E voleva sapere che lui era suo.
Ricambiò la stretta.
Nove secondi.
'Al diavolo la paura di essere rifiutato' pensò Zayn.
La tirò a sè, stringendola forte.
Talia imbarazzata ricambiò l'abbraccio, mentre sentiva il fiato congelarsi.
Appoggiata al petto di lui sentiva il battito del cuore, irregolare tanto quanto il suo.
Otto secondi.
Il ragazzo le alzò il mento, facendo incrociare i loro occhi.
"Ti ricordi la tradizione di Capodanno?"
Come scordarla? A mezzanotte si bacia qualcuno.
Talia avvampò.
Sei secondi.
Zayn avvicinò ancor di più il suo viso a quello della ragazza.
"Ti amo ancora. Come ti amavo otto mesi fa, anche di più"
La ragazza sorrise.
Cinque secondi.
"Promettimi che mi darai tutto, anche la fiducia. Io farò lo stesso" disse.
"Lo prometto" rispose il ragazzo, circondandole la vita con un braccio.
Quattro secondi.
Le loro fronti si sfioravano, i respiri erano un tutt'uno.
Tre.
Due.
Uno.
  
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