Speciale. Diverso. Era questa la parola adeguata per descrivere Inuyasha. Diverso. Non era ne demone ne umano: era un mezzo demone.
Diverso.
Era così che lo vedevano le persone, una feccia che doveva scomparire, un essere inutile che avrebbe rovinato tutto. Diverso. Anche suo fratello lo disprezzava perché era in parte umano,e per questo futile motivo aveva provato più volte ad ucciderlo. Diverso. Era così che si vedeva: un essere vivente a cui avevano rubato,ingiustamente, l’ infanzia.
Inuyasha per anni aveva sopportato il peso della solitudine, ed ogni giorno esso lo schiacciava.
Aveva imparato a conviverci. Ormai vivere da solo e non fidandarsi di
nessuno era diventato il suo modo di vivere. Amato. Gli unici,pochi, momenti in cui si sentiva amato era tra le braccia di sua madre, che gli
faceva dimenticare come il destino si fosse preso gioco di lui. Speciale. Solo una persona riusciva a farlo sentire unico nel suo genere:Kagome.
Non le importava che lui fosse mezzo demone, a lei bastava poterle stare accanto
ed alleviare tutti i suoi dolori.
Adesso non era più solo poiché lei non l’avrebbe mai abbandonato perché quella diversità
Che lui odiava, a causa degli altri, era diventato uno dei tanti motivi per cui Kagome si era
innamorato di lui.
Per Kagome lui era sempre stato speciale,ma non l’aveva ancora capito, e lei sarebbe stata accanto a lui fin quando non l’avesse compresso da solo:perché l’amava.