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Autore: Lycoris    03/10/2012    3 recensioni
Amy fissa il soffitto macchiato di umidità, e pensa che quell’essere infernale gli ha strappato la sua infanzia, il suo migliore amico. Ha rischiato di perdere entrambi. Il Dottore e il Centurione. La statua rimane nel cimitero. Era un uomo, prima di diventare pietra.
[POST The Angels Take Manhattan]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anywhere Titolo: Anywhere
Fandom: Doctor Who
Pairing:  Amy/Rory
Rating: PG
Chapter: Unico
Beta: Nooope.
Genere: Introspettivo,  
Warning: Missing moments e angst, angst a palate. Io vi ho avvisati.
Summary:  Amy fissa il soffitto macchiato di umidità, e pensa che quell’essere infernale gli ha strappato la sua infanzia, il suo migliore amico. Ha rischiato di perdere entrambi. Il Dottore e il Centurione. La statua rimane nel cimitero. Era un uomo, prima di diventare pietra.


Anywhere


Amelia Pond inizia a rimuginarci su la mattina dopo -settantaquattro anni prima- aver detto addio al suo uomo stropicciato.


La luce polverosa di New York filtra attraverso le persiane chiuse, e lei ha aperto gli occhi fra le braccia di Rory.


Stringe istintivamente la presa, nel cuore ancora la paura di vederlo sparire davanti ai suoi occhi.


L’aveva trovato nell’ingresso dell’appartamento di R. Williams, vissuto a New York, invecchiato a New York, morto a New York, sepolto a New York.


E ora avrebbero vissuto tutto insieme.


Finché morte non ci separi.


Lui aveva le unghie seppellite nella moquette polverosa, lacrime calde gli bagnavano le guance.


Quando l’aveva sentita la testa aveva avuto uno scatto violento verso l’alto, i loro occhi si erano incontrati, riconosciti, e innamorati una volta ancora.


Avevano parlato fino ad addormentarsi in un letto che non era il loro.


Prima di cedere al sonno lui aveva sussurrato qualcosa con la voce impastata.


“Non sono nemmeno riuscito a dirgli addio”.


Amy fissa il soffitto macchiato di umidità, e pensa che quell’essere infernale gli ha strappato la sua infanzia, il suo migliore amico.


Ha rischiato di perdere entrambi.


Il Dottore e il Centurione.


Perché niente, niente le assicurava che sarebbe finita nella stessa insulsa frazione di tempo e di universo in cui aveva mandato suo
marito.


Eppure si erano trovati. Nonostante tutto l’avrebbe ritrovato, sempre.


Si chiama matrimonio.



Settantaquattro anni più tardi un uomo fugge su una cabina blu, una donna al suo fianco e un’altra nel cuore. Sul naso ha un paio di occhiali tondi leggermente troppo stretti alla radice. Non li farà allargare, serviranno a ricordargli qualcosa che non c’è più, e a vedere qualcosa di nuovo.


La statua rimane in quel cimitero, il braccio allungato ad indicare il sole che piano piano tramonta.


Nessuno lo guarda, le braccia scendono sui fianchi, l’espressione assume toni spaventosamente umani.


Era un uomo, prima di diventare pietra.


Aveva una moglie, prima di diventare pietra.


Anche lei ora è pietra. Ha un occhio sfregiato, ed è legata dietro un tendone, e grida, e soffre, e implora.


Anche lei aveva i capelli rossi.


E se non poteva lasciarla libera, almeno ha fatto in modo da non far più attendere la ragazza che ha aspettato.


Avrebbe potuto mandarla ovunque, ovunque nello spazio e nel tempo, ma non l’ha fatto.


Perché questo si chiama matrimonio.





NdA:


Io questo episodio non lo supererò mai. Sono passati cinque giorni e ancora non riesco a non scoppiare a piangere ogni volta che
vedo/leggo qualcosa Pond-related. Oggi mi sono arrischiata a guardare il riassunto degli ultimi giorni di Karen e Arthur sul set e mi sono sentita morire.

Traumatico, assolutamente traumatico.
E boh, fan fiction di stesura più veloce nella storia della mia carriera, dato che di questi tempi 500 parole le scriverò sì e no in una settimana! Idea malsana, malsanissima che mi è venuta sotto la doccia, mi sono scapicollata fuori con una spalla ancora piena di schiuma e sono pure scivolata rischiando l’osso sacro. C’era la santissima ispirazione che urlava “CORRI, figliola, che poi dimentichi tutto!”, scusate eh.
Parliamo della decisione di umanizzare gli angeli. Uhm.
Decisamente antipopolare, me ne rendo conto, ma perché no? Abbiamo visto che anche gli umani possono diventare angeli,  no? Non sarò l’unica a chiedermi com’è possibile che siano finiti nello stesso anno, vero? Sempre che non siate sostenitori del “don’t let him see the damage” perché non voglio nemmeno pensarci!
Evvabbè, sì, svariono. Ho scritto più NdA che fan fiction.
Spero abbiate tempo/voglia/ispirazione per lasciarmi una mini recensione, significa davvero tantissimo per me!
Un bacio, adorabili creature!
Lycoris.
   
 
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