IL TERZO MONDO
 
1 capitolo
Il terzo mondo
 
Tutti dicono che  il terzo mondo è dove abitano  i poveri, e se non fosse così ?? E se ci fosse un mondo parallelo al nostro ??? Allora mi chiedo dove possa essere.
L’ho cercato in tutto il mondo, persino nei posti più impensabili ; avevo guardato in tutti posti tranne uno, dove ovviamente tu non penseresti mai che si potesse trovare … ma nello stesso tempo non c’è.
Quando ho scoperto il passaggio per il mondo parallelo avevo 15 anni e io stavo leggendo un noioso libro delle vacanze sul mio letto: come sempre con i libri noiosi sul letto finisce che ti addormenti, ma proprio in quel momento che ti stai addormentando un vortice si apre pieno di colori, un vortice che ti invita ad entrare non a scappare a gambe levate, un vortice caloroso che ti fa sentire a tuo agio …. non pensate che questo che vi racconto sia un sogno. E’ tutto vero! E lo potete vedere anche voi, ma attenzione non farvi scoprire che non state dormendo sul serio perché prima che io riuscissi ad entrare ci sarà  voluta almeno una settimana e ogni volta che non riuscivo ad entrare mi facevo sempre male alla testa e mi veniva un bernoccolo gigante, il vortice si apriva dall’altra parte e sogghignava per il modo con cui ero caduta, ma tutte quelle cadute e tutti quei bernoccoli mi hanno fatto esercitare, finché un giorno riuscii a varcare il vortice.
Dentro il vortice si vedeva tutta la gente che dormiva e intorno a loro c’ era l’omino del sonno che li faceva addormentare .
Ad un tratto ci fu una luce accecante che mi coprì tutta.
Andando più avanti la luce si schiarì del tutto e mi accorsi che stavo volando sopra a una foresta, restai poco in aria perché caddi giù verso la foresta e urlai un casino.
Stavo per toccare terra quando a pochi centimetri di distanza tra me e la terra mi fermai e vidi una specie di umano alto come me. I suoi occhi erano di un azzurro intenso che non avevo mai visto prima d’ora, il suo corpo era trasparente, si poteva vedere dall‘altra parte dove continuava la foresta. Il suo braccio destro era allungato verso di me: forse era lui che mi aveva salvato? Ero ancora sdraiata, mi fissava come se non avesse mai visto un umano, lo fissai finché gli chiesi: “ Mi puoi dare una mano a tirarmi su? Per favore ..“  Mi fissò e si avvicinò tenendo la mano allungata verso di me, si inchinò e abbassò la mano delicatamente e io iniziai a scendere piano, piano finché toccai terra e mi alzai. Lui mi guardò e disse:”Ies ihc ?”