04/10/2012
3 recensioniPairing: NiChu / Giappone*Cina / Kiku*Yao ONESIDED
Genere: Angst
N/A: Questa NiChu è ispirata ad una fanart trovata in rete
N/A 2: Il titolo della fic significa letteralmente "fiori di loto rossi" e viene dal cinese. In Cina i fiori di loto sono molto diffusi e sono famosi per il loro colore bianco, che simboleggia la purezza (infatti sono spesso accostati al Buddha e al buddhismo).
.: hong liánhuā :.
Si voltò e tornò sui propri passi, guardandosi intorno.
Il giardino di Cina era immenso, se paragonato al suo. Lui era ancora così piccolo!
E si era perso. Non ricordava più da quale parte era venuto… intravide un piccolo ponte di legno, fra le lunghi siepi di fiori.
In quel periodo il giardino di Cina era ancora più bello, perché fiorivano i fiori di loto, ed erano bianchi e profumatissimi e Kiku non poteva che sentirsi rilassato mentre li osservava.
Ne colse uno e lo strinse al petto.
Era bellissimo.
Poi sentì la voce di Yao e lo vide dall’altra parte del ponticello; lo sentiva chiamare e, anche se non riusciva distinguere bene le parole, era comunque contento di vederlo.
Non gli dispiaceva la solitudine, ma stare in sua compagnia stranamente lo confortava.
Sorrise e gli corse incontro, chiamando anche lui il suo nome.
Voleva stargli vicino, essere stretto fra le sue braccia e sentire il suo profumo, il profumo dei fiori di loto.
Solo che a metà del ponte, inciampò e il fiore gli cadde di mano.
“Oh…” mormorò, e si piegò a raccoglierlo.
“Che peccato. Si è tutto rovinato.” disse Yao, la sua voce era scura e priva di sentimento.
Kiku alzò gli occhi, sorpreso.
Yao era in piedi di fronte a lui, ma era diverso da come lo aveva immaginato: indossava la divisa militare e fasciature sporche gli coprivano braccia e gambe e anche metà del viso. Una di esse scivolò via, scoprendo occhi color terra pieni di lacrime, uno sguardo spezzato dal tradimento e dall’odio.
Aprì la bocca e disse qualcosa, ma nonostante stesse urlando Kiku non lo capì.
Nella sua mente c’era solo una fastidiosa vibrazione, che andava inghiottendo il giardino, il ponte, i fiori e loro… Il vento portava cenere e polvere e Kiku non riusciva più a vedere bene il volto del fratello.
Gridò il suo nome. Il fiore di loto si era tutto rovinato, e i suoi petali bianchi stavano cadendo…
Si tingevano di rosso sangue.
--- Si svegliò, di soprassalto.
Aveva ancora addosso la sensazione di sporco e di freddo. Si guardò intorno, confuso, e sospirò.
Si era addormentato sulla veranda, che sciocco…
Alzò una mano e ne osservò il profilo. Fu in quel momento che le immagini gli tornarono in mente.
Yao. Suo fratello.
Erano passati mille anni da quando aveva visto quello sguardo, eppure continuava ad essere il suo tormento.
Kiku si premette la mano sul volto e le lacrime scivolarono via attraverso le sue dita.
Non era la prima volta che faceva quell’incubo maledettamente vero.
E odiava quella sensazione.
Perché voleva ancora stargli vicino, essere stretto fra le sue braccia e sentire il suo profumo,
il profumo dei fiori di loto.
Ma non era permesso. Non a lui. Era stato lui a versare il suo sangue.
Era stato lui a tradirlo.