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Autore: MadAka    04/10/2012    4 recensioni
"Chris alzò la cornetta –Pronto?- disse quasi in un sussurro. –Chris?- era Dave.
La chiamata tanto attesa era arrivata e il suo cuore si fermò: o era dentro la band, oppure fuori."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando aprì gli occhi si sentì disorientato.
Ci mise un bel po’ di tempo per rendersi conto di dove fosse e mentre faceva mente locale si mise a sedere sul divano in cui aveva dormito,si tolse di dosso il panno marrone di tessuto sintetico con cui si era coperto la sera prima e si passò una mano fra i capelli spettinati.
Rimase in quella posizione per diversi minuti con il gomito appoggiato al ginocchio e la fronte appoggiata alla mano.
La testa gli pulsava, colpa dell’alcool. Riordinando i pensieri si ricordò della sera precedente, del perché avesse bevuto e del  perché si trovasse in quella stanza, che riconobbe come il salotto del suo amico che già più volte lo aveva ospitato.
Aveva incontrato i Foo Fighters, per la seconda volta. Aveva sostenuto il secondo provino per entrare nella band e la sera si era concesso un goccetto (che erano poi diventati più di uno) con Dave, Taylor e Nate. Lo aveva fatto perché rifiutare era scortese, ma soprattutto perché sperava di ottenere delle risposte.
I Foo Fighters cercavano un chitarrista, così avevano organizzato dei provini, e preso dall’euforia più totale anche lui, Chris, era riuscito ad ottenere un appuntamento.
Li aveva incontrati per la prima volta nello studio dove quei provini si svolgevano e fra una canzone e una birra, aveva finito con l’essere conquistato dalla simpatia e dalla semplicità di quei tre ragazzi, soprattutto Dave.
Dopodiché lo avevano contattato diversi giorni dopo, per dirgli che volevano sentirlo suonare ancora.
Ecco perché era lì. Venendo da un’altra città per quei provini non sapeva dove stare, e il suo amico si era gentilmente offerto di lasciargli il suo divano.
Si alzò e si diresse verso la cucina da cui sentiva provenire dei rumori. Il suo amico era là e quando vide entrare Chris lo salutò con un sorriso.                                                                                                                                                                                    
–Com’è andata allora? Sei tornato parecchio tardi ieri sera.-
-Io…in verità non mi ricordo molto. Temo di aver bevuto troppo, ho un gran mal di testa.-  si sedette di fronte all’altro che gli porse una tazza di caffè fumante.
Chris non notò il fumo e lo mandò giù in un sorso solo. Fece una smorfia di dolore e disgusto perché oltre che bollente il caffè era anche amaro, e lui non lo poteva sopportare amaro.
–Ma sul serio non ti ricordi nulla?- gli chiese l’altro.
Chris ci pensò un po’. Il provino era andato bene anche questa volta, dopo Dave gli aveva detto in quale albergo alloggiavano e lo aveva invitato là per dargli una copia del cd…il cd? Dove aveva lasciato il cd che Dave gli aveva regalato?
-Dov’è il cd?-
-Che cd?-
-Ieri sera Dave mi ha dato una copia del loro nuovo album, così potevo imparare le canzoni nuove. Solo non ricordo dove l’ho lasciato!-
-Là ce n’è uno- gli fece l’amico indicando il lato opposto del tavolo.
Chris si alzò e andò immediatamente ad afferrarlo.
La custodia era di plastica nera e quando l’aprì, sopra il disco argentato, trovò un bigliettino con un numero telefonico. Presumibilmente era il numero dell’albergo in cui i Foo Fighters alloggiavano. Lo rigirò fra le mani per poi soffermare lo sguardo sullo scarabocchio a pennarello dell’album.
Riuscì a malapena a leggere le parole “There is nothing left to lose”. Chissà poi se c’era veramente scritto così, quella calligrafia era incomprensibile.
–Allora è quello?- Chris alzò lo sguardo e sorrise all’amico –Sì, è questo.-

Nel resto della mattina cercò di fare luce sulla sera precedente. L’alcool che aveva ingerito gli aveva offuscato la mente e aveva pochi e vaghi ricordi.
Uno solo non era vago, al contrario, era definito e preciso. Si ricordava che Dave aveva detto che sarebbe andato a dormire e che si sarebbero sentiti il giorno dopo.
Si ricordava anche che prima che scomparisse lui gli aveva urlato “Hei! Aspetta un momento, che significa?”. Dave allora si era girato per guardarlo e lui aveva continuato “Avete preso una decisione oppure no?”. L’altro allora aveva alzato le spalle e con tono vago aveva risposto “Dobbiamo ancora discuterne, ti chiamo io domani.” ed era scomparso. Di più Chris non riusciva a ricordarsi e decise di non pensarci.
Si rivolse poi al suo amico: -Io oggi aspetto una chiamata. Ho dato ai Foo Fighters il tuo numero perché sapevo che sarei rimasto qua..-
l’altro lo guardò con l’espressione di chi aveva già capito tutto e con un cenno gli indicò un punto della casa: -Il telefono è là.-
Deciso ad aspettare la chiamata che Dave gli aveva promesso, Chris rimase tutto il giorno accanto a quel telefono.
Si rese conto di essersi anche addormentato quando il suo amico lo svegliò per proporgli il pranzo che lui rifiutò. Non se la sentiva di mangiare, era troppo agitato.
Così l’altro gli portò una tazza di caffè ed un giornale, dicendogli che lo avrebbero aiutato. Lo aiutarono, sì, ma per poco tempo.
Terminato il caffè Chris ricominciò a tormentarsi. Nella sua testa si accavallavano tutte le speranze che quei due provini gli avevano dato, ma contemporaneamente la paura di non essere abbastanza per Dave, Nate e Taylor, di non essere abbastanza per essere un Foo Fighters.
Appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si mise le mani fra i capelli, era seduto lì da sei ore, se non di più e non riusciva a pensare ad altro.
Quando furono le 17.35 iniziò a perdere le speranze. Non sarebbe mai diventato il chitarrista dei Foo Fighters, il suo sogno non si sarebbe mai avverato.
Fu proprio mentre faceva quelle riflessioni che il telefono squillò e lui si voltò incredulo a guardarlo. Non sapendo come comportarsi lo lasciò squillare finchè dal salotto non giunse l’urlo del suo amico –Allora vuoi rispondere o no a quel dannatissimo affare?!-
Chris alzò la cornetta –Pronto?-  disse quasi in un sussurro.
–Chris?- era Dave. La chiamata tanto attesa era arrivata e il suo cuore si fermò: o era dentro la band, oppure fuori.
–Sono io…- rispose
-Hei amico sono Dave!- disse quello allegramente, mentre sotto la voce di Taylor gli faceva eco con un “Hei Chris!”
-Ciao Dave. Allora?-
-Hai ascoltato l’album?-Gli chiese mentre Chris sperava arrivasse direttamente al punto.
–No, non ho avuto tempo oggi, mi dispiace…- un po’ era vero. Aveva lo stomaco talmente sottosopra  che non se l’era sentita proprio di ascoltarlo. Dall’altra parte della cornetta ci fu un momento di silenzio.
–Be, dovrai farlo allora!- riprese Dave sempre di buon umore.
–Che significa?- volle sapere. Voleva sapere tutto, non ce la faceva a stare così sulle spine. Sentì Taylor che cercava di trattenere le risate.
Quei secondi durarono secoli per Chris.
Finalmente Dave aprì bocca:
-Significa che devi salutare i tuoi amici bello. Stai per partire in tour con noi e non li rivedrai per un bel po’!- Il suo cuore parve quasi fermarsi.
Riusciva a stento a credere a quello che aveva sentito e dal suo viso non si riusciva più a cancellare il suo sorriso.
Ce l’aveva fatta. Era riuscito a diventare il chitarrista dei Foo Fighters. La band che lo aveva conquistato in pochissimo tempo ora era diventata anche la sua band.
Lui e Dave si accordarono per trovarsi quella sera all’hotel per discutere meglio del programma.
Quando mise giù il telefono il suo amico era lì che lo guardava e insieme scoppiarono a ridere.   
 
  
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