Prendi Harry Potter e i Doni della Morte, accendi la lampada sul comodino e guardi l’ora. È piuttosto tardi, ti dici, e non stai bene perché hai la febbre. Per concludere domani mattina alle nove e mezza devi andare dal medico, perché la febbre è alta. Eppure ti sono rimasti solo quattro capitoli da finire – due giorni appena che lo leggi- e tu odi lasciare una battaglia a metà. La curiosità di andare avanti è tanta, ma anche la paura che ben presto tutto finisca. Non sai che fare e nel frattempo ti rendi conto che sono passati 10 minuti. Oh, ma al diavolo la febbre!, pensi. Domani m’inventerò qualche cosa e rimarrò a dormire. Devo vedere come va a finire, concludi. Apri il libro dove l’avevi lasciato e vedi morire davanti ai tuoi occhi Piton, Tonks, Fred, Lupin… rivedi James, Lily e Sirius… senti il cuore di Harry che batte all’impazzata, come il tuo, perché ora ha la consapevolezza di dover morire e, quando si consegna, ti senti morire anche tu. Le lacrime scendono incontrollabili dai tuoi occhi e le pagine… be’… quelle le gire lentamente, come se questo potesse ritardare la fine. Senti il racconto di Silente e il dolore di Ginny quando vede il corpo di Harry. Ti estranei dal nostro mondo, molto più cupo di quello dei maghi, e riesci a vivere per tre ore. Vivi dei personaggi, dei luoghi, dei pensieri che in tutti questi anni ti hanno accompagnato.
E poi…
Calma inattesa.
Harry ce l’ha fatta.
Tom Orvoloson Riddle è morto.
Senti il silenzio improvviso e poi il boato, che nella tua mente cresce e ti fa venire un mal di testa che ti fa tornare bruscamente alla realtà. Ti guardi intorno, sei in camera tua. La Sala Grande di Hogwarts è sparita. Gli occhi ancora arrossati e gonfi di lacrime, confusione, paura e comprensione. Sospiri. Non puoi lasciare tutto così. Corri in bagno, prendi un’aspirina e riprendi il libro.
Non è difficile tornare ad immergersi immediatamente, grazie alle parole di zia Jo.
Tutti stanno festeggiando: vedi Neville con la spada di Grifondoro al fianco, vedi dei ragazzi che giocano con Grop… e poi vedi cose che non sono scritte nel libro. Ti immagini Sirius, Lily, James, Tonks, Lupin, Fred, Piton e tutti gli altri che sorridono, felici di essere morti per una causa più grande di loro. Fieri di aver conosciuto Harry Potter, il Prescelto. Il Ragazzo che è Sopravvissutto.
Harry ripara la sua bacchetta e ti rendi conto che l’ultimo incantesimo del libro è proprio Reparo. Non sai perché, ma la cosa ti colpisce e di nuovo le lacrime cadono sul libro. Giri lentamente pagina e leggi: 19 ANNI DOPO.
 
Sono passate tre ore, credi, e guardi l’ultima pagina del libro, ancora aperto, con un sorriso sereno stampato sulla faccia. Ti guardi intorno, tornando lentamente alla realtà. Sei sempre in camera tua, nel tuo mondo. La casa è immersa nel silenzio e sai che è molto tardi. Guardi l’ora al cellulare, con il naso chiuso e la testa che scoppia. Le cinque e quaranta. Sono passate di più di tre ore.
Una lacrima silenziosa passa sulla tua guancia e va a posarsi sull’ultima parola del libro. BENE. Sorridi: chissà se la Rowling aveva fatto caso a quel particolare? Harry lotta per sette anni contro il Male e, finalmente, in quel libro, trionfa il Bene. E proprio quella è l’ultima parola. Ti dici che sì, anzi, lo ha fatto di proposito, perchè Joanne ci tiene a queste piccole cose. Forse, non tutti i ragazzi che stanno leggendo quell’ultima frase ci hanno fatto caso, però. Respiri a fondo, poi torni alla prima pagina, quella della dedica.
                                                                           La
                                                                               dedica
                                                                               di questo libro
                                                                          è divisa
                                                                in sette modi:
                                                        a Neil,
                                                            a Jessica,
                                                                  a David, 
                                                                        a Kenzie,
                                                                                a Di,
                                                                       ad Anne,
                                                                e a te,
                                                         se sei
                                                             rimasto
                                                                    con Harry
                                                                           fin proprio
                                                                     alla
                                                                fine.
 
Sorridi, pensando che è dedicato anche a te, perché tu ci sei stata con Harry, fin proprio alla fine. Poi chiudi il libro, spegni la luce, ti soffi il naso e ti metti a dormire. Il tuo ultimo pensiero è:
Ciao Harry. Ti voglio bene.
Poi pensi… chissà come sarà il film?
Poi all’improvviso, una lacrima, l’ennesima, scende sulla tua guancia.
È tutto finito. Anche Harry ha scritto la parola fine alla sua storia. Ma noi possiamo sempre continuare a sognare, vero?