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Autore: Mick_ioamoikiwi    04/10/2012    4 recensioni
Avrebbe fatto di tutto per ricongiungersi con lui.
Lo amava, nonostante un altro si fosse infiltrato nella sua vita.
Amore, com-baciamo.
Uscirono dall’aeroporto, mentre all’orizzonte il cielo si faceva rossastro, così come le sue guance.
Un’altra giornata stava finendo, mentre la sua vita ricominciava da capo con l’unico uomo che lei abbia mai veramente amato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kiss Kiss, Bye Bye.


Voleva solo dimenticarsi di lui. Non chiedeva nient’altro.
Era stanca e la testa le si stava facendo troppo pesante per reggere quel dolore atroce che si stava aprendo dentro di lei.
Non voleva crederci, troppo disperata perfino per ricordarsi le sue parole.

Piangeva. Lo stava odiando, e di questo ne era certa.
Eppure una parte di lei lo difendeva, ma lui non aveva voluto ascoltare nemmeno le sue spiegazioni.
Perché doveva continuare ad amarlo?

Sentì il rumore della carta da lettere passare da sotto la fessura della porta.
Raccolse la lettera indirizzata a lei, Jennifer Gordon.
Quella sopra era la sua calligrafia, indistinguibile.
Pensava fosse solo un altro trucco per riavvicinarsi, ma forse erano solo paranoie.
Dentro di lei sperava volesse fare pace, che volesse perdonarla.
Ma in realtà era lei che doveva chiedergli scusa per prima.
Si era comportata da vera idiota, come una stupida ragazzina viziata che pensa di avere il mondo ai suoi piedi.
Nessuna lettera, solo un foglietto bianco e un biglietto pagato dell’autobus per l’Aeroporto Internazionale.
Prese il foglio, di nuovo la sua calligrafia.

 

‘Ciao, sai dove trovarmi per l’ultima volta. Spero verrai, per dirmi anche solo addio’.

                                                                                                                                                    Alex.

 
Afferrò le chiavi della macchina e scese subito di sotto, aveva cinque minuti per prendere in tempo l’aereo di Alex mentre lei distava a quasi dieci minuti.
Percorse a tutta velocità la statale 135, invano. Arrivò giusto in tempo per sentire che l’aereo di Alex era appena decollato.
‘no maledizione!’
Si buttò le mani in testa e sentì gli occhi bagnarsi di lacrime, nello stesso istante le si avvicinò un ragazzo alle spalle.
‘perché piangi?’ – le fece la domanda quasi seccato.
‘..cosa?’
‘perché stai piangendo?’ – con un tono sempre più gelido.
‘oh..nulla, ho appena perso la persona più importante della mia vita, e non ho nemmeno avuto il coraggio di chiedergli scusa..’
‘davvero?’
Si girò per guardare negli occhi il ragazzo che le stava parlando, ormai lo aveva riconosciuto. Solo lui aveva quella voce così avvolgente.
Sentì il sangue gelarsi nelle vene, il cuore sembrava si fosse fermato del tutto.
‘tu..non sei partito..perché?’
‘dovevo sentirti ancora una volta, sapevo che saresti venuta’.
 
Si sentiva come una stupida, voleva abbracciarlo, dirgli che era stata una vera idiota e che si sarebbe fatta perdonare, ma sapeva anche che ci avrebbe messo del tempo per fare tutto ciò.
L’aveva tradito, e lui non gliel’avrebbe mai perdonato.
 
‘Alex, l’altra sera..mi dispiace..non avrei voluto ma ero arrabbiata e..disperata..’
‘Ero arrabbiato anche io, ma forse dovevo aspettarmelo. E’ stato troppo bello per essere vero, ci avevo sperato sai? Speravo che tu mi amassi sul serio.. ma l’ho capito dal primo giorno che vi siete conosciuti, che è scoccata la scintilla. Lui è diverso da me, lo so che sei innamorata di lui, e lo sai, per me sei troppo importante e se sei felice con lui sei libera di amarlo’.
 
Le sue parole erano tristi, smorzate dal un sorriso falso che nascondeva solo dolore. Dolore che aveva provocato solo lei. Era la prima volta che lo vedeva così. Ma lui non lo dava certo a vedere. No. Lui era uno di quegli sbirri orgogliosi che non si piegano mai. Ma lei avevo visto quanto fosse attaccato al mondo e alla vita. Quanto tenesse a lei.
 
‘No Alexander..è stato solo un caso, io non amo lui!’
‘Ma quel bacio non mi sembrava tanto accidentale!’
Odiava litigare con lui, non trovava mai nessun motivo particolare, ma in quella situazione l’aveva tradito e ferito. Aveva tutte le ragioni del mondo per odiarla.
‘Alexander, io amo te! Ho sempre amato te, quella sera non ero in me, non volevo farlo credimi!’
 
Lui rimase in silenzio. Non fece nemmeno una piega a quella sua spiegazione. Lui teneva lo sguardo fisso sul pavimento, poi la guardò in mezzo agli occhi.
Sentì il sangue gelarsi nelle vene, l’avrebbe incenerita se avesse potuto. La sua voce era calma, più del solito.
‘sai perché mi sono innamorato di te?’ – scosse la stessa – ‘credevo tu fossi diversa’.
Voleva mettersi a piangere, sparire lontano da lui perché sapeva che aveva ragione.
Era mortificata. Non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Abbassò lo sguardo verso il pavimento.
‘mi dispiace.. credevo anche io di essere diversa, ma adesso so che sono solo un mostro egoista. Cose che tu non sei, forse sono io che devo andarmene, non tu’.
‘forse non dovremmo andarcene, o forse dovremmo andare via entrambi, insieme’.
L’abbracciò. Le mancava da troppo tempo il suo calore sul suo corpo, era come sentirlo la prima volta.
‘perché? Perché mi perdoni così!? Dovresti odiarmi!’
‘e perché mai? Io ti amo! – rimase incredula, mentre lui la guardava come per chiederle cosa provasse per lui – bhe?’
Non sapeva che dire ma trovò una soluzione migliore. Lo baciò.
‘ti basta?’
‘tu non mi basti mai’
Sorrise, come solo lui sapeva fare.
‘allora, cosa vogliamo fare?’
‘ho lasciato la macchina a mezzo miglio da qui’
‘andiamo allora! Ho fame..’
‘certo che tu non cambi mai eh?’
‘no, a differenza di qualcuno.. – lo guardò male ma lui alzò la punta destra della bocca aprendola in un mezzo sorriso – ..scherzavo’.
Avvolse il braccio attorno alla sua spalla.
Uscirono dall’aeroporto, mentre all’orizzonte il cielo si faceva rossastro, così come le sue guance.
Un’altra giornata stava finendo, mentre la sua vita ricominciava da capo con l’unico uomo che lei abbia mai veramente amato.

   
 
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