Tetre
novelle
Vieni
dolce Alice,
viaggia
insieme a me
andremo in
un luogo felice
nell’isola
che più non c’è.
Nella
terra incantata
Immemore
al mondo
Smarrita
e disperata
Nel
sogno più profondo.
Ascolta dolce
Alice,
le
senti le sirene
in un
mare color pece
cantar le
loro pene?
Si
è rotta la loro voce
È
sfiorita la bellezza
Non
rimane che la morte precoce
In
tutta la sua tristezza.
Colpa
del petrolio
E
delle scorie industriali
Che
con fare autoritario
Hanno
inquinato tutti i mari.
Hai
saputo bella Alice
Della
povera Biancneve?
In
giro si dice
Che un
principe lieve
L’abbia
abbandonata
Per
la strega crudele
Che
si è rivoluzionata
E ,abbandonate le mele,
dando
prova di grande ingegno
con
l’aiuto del bisturi
ha
conquistato tutto il
regno.
Hai
visto ingenua Alice
La
piccola Cappuccettorosso?
Quatta,
quatta dietro un salice
Attende
il lupo fosco.
La
lama nella piccola mano
Lancia
freddi abbagli
Gliel’ha
data un umano
Affinché
nessuno sbagli
A
giudicar la vita cara
Soprattutto della nera
fiera
Che,
acquattata nella tana
Attende
furtivo la sera.
Cosa cerchi piccola
Alice?
Aspetti forse le
fate
Che di quel fiore il
calice
Abitavano
incantate?
O mio dolce
tesoro
Invano
attendi!
L’uomo col suo stuolo
Di nuove realtà
dirompenti,
Le ha tutte
tramutate
In polvere e
inganni
E le ali
spezzate
Si prostrano ad un
domani
Tetro e senza
sogni
Oscuro e
disperato
Che si perde in
questi fogli
Del tutto
abbandonato.
Non
piangere mia cara,
non
disperare mio amore!
Ormai
giunge la sera
anche nel
mio cuore.
La
mia storia l’ho detta
ho
tessuto vere novelle
ma è
solo una disdetta
che poi
non sian belle.
Ma
suvvia mia dolce amica,
non
prestarmi attenzione
io sono
il cappellaio,
matto per
passione,
di quel
giorno
né
vicino né lontano
in cui
ogni sogno
sarà
riconquistato.