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Autore: BeeMe    04/10/2012    9 recensioni
#Annie - Athazagorafobia - Paura di essere ignorati, o di dimenticare.
#Effie Trinket - Chromofobia - Paura dei colori sgargianti
#Haymitch - Phasmofobia - Paura dei fantasmi
#Gale - Filofobia - paura dell' amore
#Enobaria - Fobofobia - paura di avere una fobia, di avere paura.
#Pollux - Laliofobia - paura di parlare, paura delle parole.
#Johanna -Dendrofobia - paura di alberi, foreste e legno
#Alma Coin -Atomosofobia- paura delle esplosioni atomiche.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Annie - Athazagorafobia - Paura di essere ignorati, o di dimenticare.

 

 

Dimenticare è così semplice.

Ti svegli la mattina e il sogno che hai fatto svanisce con la luce del sole.

Puoi chiudere gli occhi, sperare di ricordarselo, ma se n’è andato.

E non tornerà mai.

Ad Annie un tempo piaceva essere invisibile, si nascondeva nell’ombra di se stessa e camminava silenziosa cercando di non farsi notare.

Aveva conosciuto Finnick Odair prima che lui fosse estratto, prima che Capitol City lo rendesse il ragazzo più ambito di Panem.

Lui era il suo opposto, sembrava fosse nato per essere al centro dell’attenzione. Eppure fra lui e Annie era stato amore a prima vista.

Lui riusciva ad essere ignorato tanto facilmente, persino più della piccola ragazza dai capelli scuri che adorava scomparire, e a volte la seguiva nell’ombra dei suoi nascondigli, lontano da tutti.

Annie aveva amato quei momenti rubati al mondo, quei minuti dove esistevano solo loro due.

Era stato quando la donna dai capelli verdi aveva estratto il suo nome che Annie aveva desiderato per l’ultima volta di scomparire. In quel momento desiderava solo che nessuno la vedesse e che Capitol City portasse via un’altra ragazza.

Nell’arena non ci si poteva nascondere.

Ti trovavano sempre e quando succedeva eri spacciato.

Finnick gliel’aveva sussurrato poco prima che venisse portata via. Le aveva raccomandato di fare bella figura, di non venire ignorata dagli sponsor.

Perché se scompari sei morta.

Annie ci aveva provato, aveva trovato il suo compagno di Distretto ed era sopravvissuta con lui, ma non era bastato.

L’avevano trovata comunque eppure lei era riuscita a scappare.

Era salita su un albero e aveva pregato Finnick di aiutarla, di farla brillare davanti agli sponsor. 

E lui l’aveva fatto. Nessuno aveva potuto ignorare la povera pazza del Distretto 4 e lei era tornata a casa.

Annie sperava di poter tornare di nuovo alla sua vecchia vita, quella fatta di ombre e silenzio, ma una volta che splendi la luce non ti abbandona più.

La luce di Finnick era troppo abbagliante, ma Annie non veniva accecata. Lei lo vedeva per come era e il loro idillio era ricominciato, stavolta alla luce del sole.

Annie si era resa conto che la luce non nasconde le persone come le ombre quando il presidente Snow l’aveva portata via.

Lui si ricordava di lei, non l’aveva dimenticata e l’aveva rinchiusa nel buio.

E Annie aveva iniziato ad odiare le ombre.

Aveva paura di essere dimenticata, di essere lasciata lì in eterno. Quando Finnick era venuto a prenderla e l’aveva portata al sicuro Annie non l’aveva lasciato un attimo.

Lui mandava via le ombre, lui era la sua luce.

Annie non aveva più bisogno di nascondersi, aveva paura di scomparire per sempre, e allora si aggrappa alla mano di Finnick.

Quando c’era lui Annie non doveva avere paura.

Eppure un giorno la sua luce si era spenta.

Le ombre avevano vinto su Finnick e l’avevano portato via.

A volte Annie le sentiva nella sua testa mentre cercavano di portarsi via anche gli ultimi bagliori che lui le aveva lasciato.

Lei combatteva perché non voleva dimenticare.

Aveva paura di restare sola, di restare al buio. Eppure sentiva di non essere sola, di non essere stata dimenticata anche lei.

Quando suo figlio era nato si era resa conto che la luce di Finnick non si era mai spenta perché ora la luce brillava in lui.

E nessuno avrebbe mai più potuto dimenticare.

  
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