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Autore: Rose of Blood    04/10/2012    1 recensioni
Asya. Una quindicenne nata in Persia circa due mila anni fa. Si ritrova sola sulla strada col fratellino e una clessidra magica con l'unico scopo di raggiungere Rhgae dove poter vivere e nascondere l'oggetto dalle persone che lo bramavano. Una serie di incontri che le cambieranno la vita e le faranno cambiare "strada".
ciao a tutti, dovevo assolutamente pubblicare questa storia!!!
comunque è la prima originale che scrivo quindi abbiate pietà...Aggie
Genere: Fantasy, Storico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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Me ne stavo seduta in un angolo a capo chino. Era incredibile come la mia vita fosse cambiata negli ultimi sei mesi. Dal giorno in cui mi ero ritrovata sulla strada col mio fratellino Ashvin e un prezioso involucro con l’unico scopo di portarli entrambi in salvo a Raghae , Ma da quando quell’essere spregevole mi aveva presa non potevo più farlo. Mi sentivo come il più miserabile dei servitori, io che ero cresciuta nella modesta ricchezza. A vedermi nessuno mi avrebbe mai riconosciuto, Asya la ragazza che amava andare a cavallo e combattere con il fratello maggiore adesso vestita di stracci al servizio di un uomo cui interessava solo il potere, capace di qualsiasi azione pur di ottenere quello che voleva. Io custodivo un segreto. Lui mi faceva frustare mi faceva provare tutto il dolore del mondo pur di scoprirlo. Sopportavo tutto e non fiatavo dovevo resistere per poi riuscire a scappare alla prima occasione favorevole. Intanto il padrone era a tavola che cenava con un signore importante proveniente da lontano. Parlavano del commercio e dei prezzi di stoffe.Ogni tanto alzava su di me uno sguardo carico di disprezzo chiedendosi fino a quanto avrei resistito a dirgli il mio segreto, perché era solo per quello che mi teneva, voleva la clessidra. E io non avrei mai ceduto. Poi ad un tratto si rivolse a me.
- Ehi tu maledizione, portami quella brocca!
Mi alzai e andai a prenderla.
-Veloce, non sto qui tutto il giorno ad aspettare te!   Tu e la tua maledetta famiglia! Sei fortunata ad avermi, trovato, chi vorrebbe la figlia di un maiale?
Ero indignata, me ne stetti sempre a capo chino, se avesse visto i miei occhi carichi di odio!
Mi sorrise beffardo mentre gli versavo il vino. Pensai ad Ashvin, il mio piccolo fratellino finito chissà dove.  Sopportavo tutto per lui, per poter un giorno andare a riprenderlo ovunque fosse finito, ma doveva arrivare in fretta quel giorno!
Avrei voluto che tutto quello non fosse mai iniziato, invece ecco che il grande tiranno, sovrano di Persia venne a sapere dagli occhi e le orecchie del re che la mia famiglia possedeva qualcosa che la rendeva più potente di chiunque altro. Qualcosa di magico che avevamo tenuto nascosto per generazioni finché non si era sparsa voce della sua esistenza. Io e i miei fratelli non ne eravamo a conoscenza finché quel giorno me la ritrovai tra le mani chiuso in un involucro...
                                                                                        

                                                                                              ***
(flashback)
Urla. Grida di donne e bambini. Mia madre mi disse di  correre, scappare. La nostra città, la nostra casa erano state attaccate. Nel cortile le case andavano a fuoco. C’era tanto fumo e Ashvin non smetteva di tossire.C’era rosso, c’era sangue. C'erano soldati tutti grigi, senza vita, anche il loro cuore è grigio. Distruggevano tutto, uccidevano tutti.
 Rividi per un attimo quel volto, il ragazzo dagli occhi neri che ho conosciuto quest’estate a una festa in paese. Alto, capelli scuri, quasi adulto ma con il viso ancora di un ragazzino. Ecco, il pensiero si faceva lontano secoli e ogni momento che passava in questa disperazione lo faceva sentire sempre più lontano.
Presi per mano Ashvin e corsi via verso la periferia, in una strada secondaria che porta fuori città. Ashvin, il mio tenero fratellino taceva e correva ma le sue gambette erano corte. Cercavo di tirarlo per la mano ma non riusciva a starmi al passo. Lo presi in braccio e raggiunsi dopo un po’ la strada deserta. Il cuore mi batteva forte e avevo il fiatone.
 
Stridori di lame, urla, pianti disperati. Ripensai a mia madre e a mio fratello maggiore ancora dentro al caos. Forse li avranno presi. Forse non li avremmo mai più rivisti.
 
Ricacciai quei pensieri anche se le lacrime mi rigavano il viso. Dovevo farcela per Ashvin, dovevo proteggerlo. Ci sedemmo su un masso e me lo presi sulle ginocchia. Poverino era così piccolo.
-Adesso dove andiamo Asya? Io sono tanto stanco-  mi chiese guardandomi con i suoi occhioni scuri. Me lo strinsi al petto.
-Non lo so piccolo, cercheremo di arrivare a Raghae.
Mi faceva pena.
Dovevo viaggiare, arrivare a Raghae dai nostri parenti che di sicuro ci avrebbero ospitati. Dovevo farcela, dovevo essere forte. Dovevo scappare,  ed avevo paura perché eravamo noi quelli che cercavano. 


                                                                                             ***

Quel giorno scoprii il mio destino legato alla clessidra.  Quel giorno che mi avrebbe cambiato la vita per sempre.





XDXD angoletto autrice XDXD

forse non è molto chiaro quest'inizio ma cercherò di spiegare meglio nei prossimi capitoli...
ciao scusate non so se adesso è un po' meglio, comunque fatemi sapere anche se non vi è piaciuto... 

 

  
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