Tre giorni dopo

Draco si passa la lingua sulle labbra, con una strana luce negli occhi, un po’ divertita un po’ maliziosa. «E se non smetto che mi fai? Uhm, mi picchierai? O mi sodomizzerai?»
Harry lo afferra bruscamente per la collottola, con occhi pregni di furia. «Sei una schifosa viscida lurida Serpe, non ti scoperei neanche con l’uccello di un altro!», abbaia Harry, colpendolo al volto con un pugno deciso, talmente forte da farlo cadere a terra.
«Sei patetico... Già, proprio come me… Tu sei assurdo, e lo sai. E io so che ti piace tutto questo, ti piace il sangue, il dolore, la luce che lentamente scompare dagli occhi… Ti piace perché sei un fottuto depravato, un pervertito, un…», sibila, toccandosi con due dita il naso rotto e leccando successivamente la vernice rossa che imbrattava i suoi polpastrelli soffici. Il suo stesso sangue ferroso.