Un gioco di sguardi


Entrambi erano concentrati sui loro sguardi, sguardi di sfida, di ricerca di qualcosa, sguardi di studio, ma probabilmente anche di malizia, sguardi che avrebbero fatto rabbrividire chiunque osasse insinuarsi in mezzo e intralciarli, sguardi che aspettavano impazientemente qualcosa, ma ancora nessuno aveva il coraggio di fare la prima mossa.

In quel momento c’erano soltanto due occhi che fissavano profondamente altri due occhi i quali facevano altrettanto con i primi, non c’era modo di porre fine a quel circolo, era una piacevole attività della quale nessuno dei due avrebbe voluto fare a meno.

Gli occhi di Bill sembravano solcare quel celeste cristallino che emanavano gli occhi di Avril, e cercavano di capire attraverso di essi quali pensieri potesse avere la sua proprietaria, e lo stesso faceva Avril con quel nocciola intenso proveniente dalle iridi del giovane, sembravano sarcastici, sicuramente nascondevano qualcosa, c’era qualcosa di interessante da conoscere, quegli occhi glielo suggerivano palesemente.

La situazione si stava facendo imbarazzante, ma solo per gli spettatori che, non stando più nella pelle, avevano bisogno di una reazione almeno di uno dei due, loro due invece sembravano decisi, per entrambi non esisteva nessun altro in quell’istante, che forse si stava dilungando troppo.

C’erano solo loro due.

Bill ed Avril.

Avril e Bill.

Gli occhi di Bill sugli occhi di Avril.

Gli occhi di Avril sugli occhi di Bill.

Era una continua ipnosi, un filo invisibile che legava costantemente i loro sguardi, c’era ben poco da dire.

Ma all’improvviso, Bill con un’aria fin troppo sicura di sé:
- Full… Tris di Kappa e coppia di Q. Eh!eh!-

Ma Avril ancora più decisa:
- Poker d’Assi! E adesso sgancia la grana, damerino!-.