Papa Don't Preach
-Madonna/
Glee: Queen Febray & Noah Puckerman-
Papa
I know you're going to be upset
'Cause
I was always your little girl
But
you should know by now
I'm
not a baby
"No, questo no, non me lo sarei mai aspettato da te, ragazzina!" le urla di un'uomo si sentivano fino alla strada statale dove era situata la sua piccola villetta dove abitava con la moglie il figlio e la figlia maggiore, il suo vanto, la sua bambina.
"Smettila
papà! Finiscila, sarò sempre la tua bambina ma
devi capire non ho
più dodici anni! Ne ho diciassette!" gli strilli della
ragazzina erano così acuti da riuscire a sovrastare la voce
roca e
possente del padre.
"Adesso
basta." disse una donna dai capelli scarmigliati e gli occhi di
una bellissima sfumatura dorata; qualche ruga d'espressione si era
insinuata vicino alle sue labbra rosee, la sua voce era calma e
calda come solo la voce di una madre può essere.
"Hermione,
capisci cosa ha fatto? Capisci? Si è rovinata con le sue
mani"
sibilò l'uomo passando una mano fra i pochi capelli
rimastigli,
ancora di un rosso vermiglio come quelli della figlia.
"Mamma,
no! Non è così" sussurrò la ragazza
cercando di reprimere le
lacrime che le stavano per affiorare agli occhi cobalto, mentre
fissava i genitori con uno sguardo impaurito da cerbiatta, timida e
sfuggente.
You
always taught me right from wrong
I need your help, daddy please
be strong
I may be young at heart
But I know what I'm saying
"Pensavo che ti avessimo insegnato a distinguere le cose giuste da quelle sbagliate, Rosie, ci siamo sforzati così tanto per darti il meglio, sempre e comunque e fino ad ora sei stata meravigliosa, non una punizione, non un brutto voto e non ci hai mai fatto preoccupare e adesso torni a casa con il massimo in tutti i M.A.G.O e di seguito ci dai questa notizia? Devi fare la bambina, Rose a noi ci è stata portata via l'adolescenza ma tu la devi vivere tesoro, ti prego fai la scelta giusta"
"Non
mi conoscete abbastanza" sussurrò la giovane alle parole
dure e
confuse del padre che la fissava a occhi sbarrati.
La
sua bambina, la sua piccola Rose, la sua innocente
piccola
stella era stata così ingenua da cedere alle parole
sussurrate fra i
corridoi della scuola da un ragazzino glabro, mingherlino dagli occhi
d'acciaio. Come era possibile? Ron sentì le sue gambe
cedere, doveva
sedersi.
"Mamma, ti prego cerca di capire, lo amo. Sono piccola di età ma so quel che sto dicendo e non spazzerò via la vita del mio bambino solo perchè a voi lui non piace o solo perchè devo fare la ragazzina. Non lo sono mai stata, mamma lo sai che ti assomiglio sai che posso essere responsabile, sai che non gli farò mancare niente e sai che non ho mai voluto farvi del male nè deludervi... Mamma ti prego non piangere, papà non esser deluso da me" affermò Rose stringendo i pugni fino a conficcarsi le unghie giada nel palmo della sua delicata e candida mano.
Come
erano arrivati a quel punto? Sì, Rosie ricordava bene come
era
successo. Dal primo anno erano diventati amici poi pian piano
qualcosa era cambiato, lui le scriveva tutti i giorni e le mandava
regali di compleanno bellissimi, regali da principessa.
Poi al
sesto anno un bacio, semplice e puro aveva cambiato tutto. Non
sarebbe stato più il suo migliore amico. Da dolci baci erano
passati
a delicate carezze, senza pretese senza voler correre; volevano
godersi quei momenti splendidi passo dopo passo. Per lui non era la
prima volta e sempre le ripeteva che se avesse potuto tornare
indietro avrebbe aspettato lei, lei che lo faceva ridere che gli
faceva dimenticare la sua famiglia e da dove veniva. Tanti baci e poi
sempre più carezze, sempre più spinte. Un caldo
letto dalle
lenzuola seriche argentee e giada che stringevano i loro corpi madidi
di sudore. Tende smeraldo che cercavano di nascondere i loro sospiri
e una stanza che racchiudeva il loro segreto, il loro peccato di
lussuria, il loro amore.
Le
mani di lui erano così esperte, lei le sentiva calde sulla
sua pelle
diafana, scendevano e risalivano facendole scaturire leggeri gemiti
dalle labbra vermiglie per via dei troppi baci ricevuti. I baci di
lui erano così delicati, come seta. I loro corpi si
muovevano
all'unisono i loro occhi erano incatenati da un filo invisibile.
Mercurio e acciaio. Tempesta e Oceano. Cobalto e ghiaccio. Tutt'uno.
Un ultimo gemito e poi l'uno fra le braccia dell'altra si
sussurravano parole per descrivere il loro amore proibito e infinito.
The
one you warned me all about
The one you said I could do
without
We're in an awful mess, and I don't mean maybe - please
"Ti avevamo detto di stargli alla larga, no?" le urla del signor Weasley erano ricominciate, adesso non guardava la figlia che singhiozzava con le guance rosse di virgineo pudore.
Rose alzò gli occhi e fissò la schiena del padre. Già, si ricordava que giorno, era impresso nella sua mente come un marchio a fuoco.
***
"Guarda
chi c'è" disse suo padre indicando una famiglia dinnanzi a
loro.
"E
così quello è il piccolo Scorpius, cerca di
batterlo in tutti gli
esami, Rosie. Per fortuna che hai il cervello di tua madre"
affermò di seguito guardandola con occhi pieni di speranza.
"Ron, per l'amore del cielo! Non cercare di metterli contro ancora prima che la scuola sia cominciata!" replicò la madre mettendo le mani sui fianchi, sembrava nonna Molly, pensò Rose vedendola guardare in cagnesco il padre.
"Hai ragione, scusa. Non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue" le sussurrò in un orecchio facendola ridere. *
Eppure
su treno le cose non erano andate come suo padre sperava. Lei non
voleva stare con i cugini che ripetevano quanto era meraviglioso
essere tutti in Grifondoro, lei non voleva tutte quelle pressioni da
parte della famiglia, così prese il suo libro preferito fra
le mani
e si andò a rintanare in uno scompartimento vuoto, non seppe
mai
quanto tempo era passato fatto sta che quando alzò lo
sguardo lui
aveva aperto la porta.
"Scusa,
posso sedermi con te? Giuro che non apro bocca, tanto anche io ho il
mio libro da leggere" le disse sorridendole affabile,
mostrandole il suo stesso libro.
E
i loro occhi si incontrarono per la prima volta. Lei sorrise e lui
entrò. Da quel momento era iniziato tutto. Non era come i
suoi
parenti volevano che andasse, non andò nemmeno in
Grifondoro. Il
cappello aveva scelto per lei Corvonero e per il suo nuovo amico
Serpeverde. Nessuno se ne era meravigliato ma lei sì, lei
durante
quel viaggio aveva visto quel che si trovava nella sua anima,
gentilezza, coraggio e voglia di imparare. Eppure era finito a
Serpeverde. Dopo molto tempo lei capì perchè era
finito in quella
casa. Era ambizioso e aveva la lingua tagliente e tanta
sincerità e
a volte la sua sincerità faceva male.
***
"Papà, siamo nei guai ma non così terribili, la sua famiglia ci piò aiutare" disse la ragazza cercando di calmare il padre.
"Ahaha,
davvero credi che quel furetto di Malfoy vorrà aiutare MIA
figlia?
La figlia Mezzosangue di Weasley? Rose svegliati, quell'uomo non ha
cambiato i suoi ideali"
La
rossa lo guardò con rabbia. Perchè non riusciva a
capire che
l'unico a avere pregiudizi ormai era lui?
Papa
don't preach, I'm in trouble deep
Papa
don't preach, I've been losing sleep
But
I made up my mind, I'm keeping my baby, oh
I'm
gonna keep my baby, mmm...
"Papà,
perchè non riesci a capire? Non ho dormito per settimane per
la
paura di affrontare questo discorso con voi, ma non mi farai cambiare
idea. Terrò il mio bambino. Già lo amo. Se non lo
vorrai so dove è
la porta e non sentirai mai più parlare di noi"
Quella
frase gelò il sangue nelle vene di Ron e Hermione. La loro
piccola
era determinata ma non credevano che sarebbe potuta arrivare a
abbandonarli per Lui. Malfoy era la loro rovina. Lo avevano odiato
così tanto in passato e pensavano davvero che il figlio
fosse come
il padre ma Rose non era una sprovveduta, se si era fidanzata con
lui, forse in Scorpius qualcosa di buono c'era, ma... c'era sempre un
ma...
He
says that he's going to marry me
We can raise a little
family
Maybe we'll be all right
It's a sacrifice
"Rose, sei davvero sicura?" sussurrò il giovane Malfoy guardando la ragazza negli occhi tristi e spaventati. Lui sapeva che ne era certa, gli era bastato incrociare il suo sguardo in quell'istante aveva capito. Erano fottuti.
"Hype,
io..." la Corvonero non sapeva che dire, guardava il ragazzo e
sperava che non le chiedesse di buttar via il frutto del loro amore.
"Cosa
Rosie? Non ti devi preoccupare, ci sono io con te tesoro, ne usciremo
insieme. Tranquilla" le disse stringendola fra le braccia,
immergendo il naso fra i capelli color fiamma della giovane, sapevano
di buono, di lei.
"No,
non posso non preoccuparmi, mi diranno di..." la giovane
lasciò
la frase in sospeso, lui avrebbe capito
"No
non lo faranno, se te lo chiedono ti porterò via, te lo
giuro. Non
dovrai mai fare quello che non vuoi amore mio. Potermmo sposarci se
questo facesse cambiare idea ai tuoi. Non fraintendere non lo dico
solo per calmare le acque, te lo avrei chiesto comunque entro la fine
dell'anno..." affermò lui con voce decisa mentre lei si
stringeva al suo petto.
Ecco
perchè lo amava.
***
"COSA?!
Stai scherzando vero? Rose Weasley, dimmi che stai scherzado! Non ti
lascerò mai sposare un Malfoy, fosse l'ultima cosa che
faccio. Non
lo sposerai mai, ragazzina!" Ron si
voltò e guardò la
figlia con cipiglio assassino. No, non lo poteva fare, era una
bambina non poteva... No.
"Perchè?
Sono adulta posso prendere le mie decisioni! Vuoi che tuo nipote sia
un bastardo? Eh?" strillò Rose alzandosi dal divano. Avrebbe
sposato Scorpius, questo era certo.
Se lo immaginava, una casa intima lei, Scorpius e il loro bambino, felici lontano da tutto e tutti.
Scorpius
aveva già parlato ai suoi gentiori e loro non avevano preso
benissimo la notizia ma di fronte a un nipote non erano riusciti a
dire no anche se la madre era una Weasley. Lui lo diceva sempre che i
suoi genitori erano duri ma infondo non erano poi così
cattivi come
la gente li descriveva. Avevano vissuto anni difficili anche loro,
quindi la loro tempra da Purosangue si era un pò allentata
ed erano
diventati molto più aperti a tutte le differenze fra mago e
mago,
Purosangue o Mezzosangue che fosse.
La
madre di Scorpius aveva già preparato una stanza per il
piccolo e
stava riarredendo la stanza del figlio per fare spazio alla ragazza.
Li voleva vicino, aveva sempre desiderato una figlia femmina, le
aveva confessato il fidanzato.
"Papà,
non ti sto chiedendo il permesso. Ti sto solo dicendo che io ho
scelto, e ti prego solo di non abbandonarmi e di supportare la mia
decisione."
"Papà,
andrà tutto bene, te lo giuro" sussurrò la bambina
e il
padre si sciolse. Sì sarebbe andato tuto bene.
But
my friends keep telling me to give it up
Saying I'm too young, I
ought to live it up
What I need right now is some good advice,
please
"Che
pancia enorme che hai Rosie" le disse Lily una domenica a casa
dei nonni per il pranzo settimanale. In famiglia alla fine avevano
accettato le cose e pian piano Scorpius aveva iniziato a far parte
della vita di tutti i Potter-Weasley.
Rose
sorrise alla cugina mentre lei e Roxanne le accarezzavano il ventre
enorme.
"Ma
non te ne sei pentita?" le domandò Dominique sedendosi di
fianco a Lily, seguita da Vitoire e Louis.
"No,
nemmeno per un secondo" rispose la rossa sorridendo in direzione
della sua pancia.
"Ma siamo giovani, Rose dovremmo divertirci non pensare a fare i genitori" affermò James addentando una mela. Anche a lui e alla sua ragazza era successa la stessa cosa solo che loro avevano deciso per non portare avanti la gravidanza così in famiglia quasi nessuno lo sapeva e loro potevano ancora divertirsi come prima.
"Jamie,
ognuno reagisce come vuole e ognuno può prendere le proprie
decisioni e io ho scelto. Ho scelto la mia bambina" replicò
calma Rose
"Allora
è una femmina?" chiese Hermione arrivando alla tavola
assieme
al marito.
Ron
continuava a non essere entusiasta della cosa ma comunque non
provò
più a contestare la decisione di Rose.
"Sì...
Papà mi aiuti a scegliere un nome? Logicamente anche Hype ne
dirà
qualcuno ma io voglio sentire quale piace a te" disse la ragazza
sorridendo al genitore che la guardò fra l'imbarazzato e il
colpevole. Non voleva quella nipotina ma non voleva neppure perdere
la sua bambina.
"A
me piace Lyra"
"Anche
a me papà" replicò semplicemente la rossa.
Daddy,
daddy if you could only see
Just how good he's been treating
me
You'd give us your blessing right now
'Cause we are in love,
we are in love, so please
"Papà perchè hai detto quelle cose a Scorpius?" strillò la ragazza in direzione del padre che era stravaccato sulla poltrona con un Firewhisky in mano con gli occhi fissi sul muro candido di fronte a sè.
"Se
lo è meritato"
"Ma
cosa dici? Papà non ha fatto niente, ha solo detto che sono
stata
sciocca a non pensare che forse suo padre avrebbe voluto poter metter
bocca per il nome della nipote come ho chiesto di fare a te!"
"Ti
ha trattato male"
"Papà ma ti senti? Cerchi in tuti i modi di metterci i bastoni fra le ruote! Non mi ha mai fatto male, mi ha sempre trattato benissimo. Mi abbraccia, mi dice cose dolci e sò che sarà un padre magnifico. Ti prego papà, chiedi scusa fallo per me e per tua nipote oppure sai che non ci rivedrai. Io ho scelto Scorpius papà, ti prego non esser cocciuto. Ci amiamo e anche tu sai quanto può esser forte l'amore" disse la ragazza appoggiando le mani sulle ginocchia del padre , abbassandosi fino a incontrare gli occhi dell'uomo.
Lui annuì e si alzò con passo funebre. Non era da lui chiedere scusa.
Oh,
I'm gonna keep my baby, ooh
Don't you stop loving me daddy
I
know, I'm keeping my baby
Il
giorno del matrimonio era arrivatò così in
fretta. Rose era incinta
di sette mesi e la pancia era sempre più prominente, il
vestito le
stava preciso, scendeva dolce e delicato da sotto il seno fino a
terra lasciando molta stoffa sul pavimento.
"Così la pancia si noterà meno" disse nonna Molly con le lacrime agli occhi quando erano andate alla prova dell'abito qualche settimana prima.
Rose era così concentrata a controllare di essere pronta che non si accorse del padre che era entrato in silenzio nella stanza e la stava fissando con occhi dolci, con una doclezza che ormai erano mesi che non le riservava.
"Rose.. E così ci siamo. Oggi ti lascerò nelle mani del nemico" sussurrò guardandosi i piedi con aria colpevole.
"Papà
non ricominciare!"
"No,
Rose, non ricomincio. Bambina mia sei meravigliosa. Questo giorno mi
sembra essere arrivato troppo presto, vorrei che tornassi bambina
piccola, vorrei poterti prendere in baccio la sera e leggerti le
fiabe..."
L'uomo
sospirò mesto e sorrise debolmente e si girò per
uscire.
"Papino,
ti prego... Non smettere di amarmi, non adesso, ho bisogno di te"
Ron si voltò di scatto. Stava piangendo, avrebbe rovinato il trucco e sua madre l'avrebbe ucciso ma... Chi se ne fregava? In pochi passi attraversò la stanza e la strinse a sè.
"No,
bambina mia non smetterò mai di amarti, piccola sta
tranquilla. C'è
papà per te" le sussurrò cullandola.
***
"Tanti
auguri a te, tanti auguri a te..."
Un applauso riechecciò nel maniero dei Malfoy.
"Brava, soffia le candeline tesoro!" disse Ron alla piccola dai capelli biondo rame seduta su un seggiolone di legno scuro che batteva le manine felice e rideva.
"Bravissima
amore di papà" affermò Scorpius prendendo la
bambina
stringendola a sè per poi farla volare nelle braccia
protettive del
nonno materno.
Tutti ridevano ed erano felici, Lyra aveva compiuto un'anno. Un anno difficile, un anno meraviglioso dove due bambini erano diventati grandi, erano diventati genitori. Un anno dove un padre e una figlia avevano ricucito un rapporto difficile, un anno dove due famiglie una volta in lotta avevano trovato la pace e la serenità solo grazie a uno sbaglio, solo grazie a una bambina.
Seduta
su una sedia Rose guardava la sua bambina ridere fra le braccia del
padre mentre Draco le faceva dei versetti e sua madre e Astoria
parlavano civilmente con il resto della famiglia Weasley-Potter.
"Grazie Lyra" sussurrò fra le lacrime mentre andava a riprendersi la sua bambina, la sua stella, la sua principessa. Semplicemente il suo miracolo personale.
* Questo pezzo è ripreso dall'epilogo si Harry Potter e i Doni della Morte di J.K.Rowling e poi l'ho modificato un pò in base a quello che volevo scrivere io =)