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Autore: Kiyara    05/10/2012    2 recensioni
Il 29 aprile 1943 un prigioniero speciale, dopo lunghe riflessioni, riceve un regalo inaspettato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tremo nella cella
non per il freddo, non per paura
non per Lili Marleen che non c'è più
sostituita da canti di gioia
Per cosa allora?

Per l'ansia di non sapere
cosa accade là fuori, al mio popolo
che mi ha voltato le spalle
Per quei canti che non sono per me
ma per la mia disfatta

Per l'ansia di non sapere
dove sono le persone che amo
mia moglie, i miei figli
la mia dolce Claretta
con la sua famiglia

Per la rabbia e la tristezza
verso i miei gerarchi e il re
che mi hanno cacciato
per i < fascisti della prima ora >
dove sono adesso che ne ho bisogno?

Per i traditori che si annidano nelle strade
o si nascondono nelle loro case
Per i traditori che sono al governo
e distruggono quello che ho fatto
in venti lunghi anni

Per le persone che lottano per sopravvivere
che non hanno più punti di riferimento
che mi odiano perché non sono con loro
perché ho iniziato questa guerra assurda
e li ho lasciati morire nel fango

Perché l’ho fatto?
Per ingenuità, gelosia, voglia di rivalsa
per essere un uomo di guerra
Me ne pento adesso?
Non lo so, non lo credo

Pensavo che non avrei ricevuto regali
Il giorno del mio compleanno
Mi sbagliavo, lo avrei voluto
Il dono è un libro di Nietzsche
di quelli che non si vedono spesso

Vedo la dedica scritta a mano
un augurio che non volevo
al < suo caro amico >
Ho degli amici sul serio, io?
Poi vedo la firma

Quel gesto mi consola un poco
mi distoglie un istante dal mio abisso nero
Solo allora realizzo davvero chi è a mandarlo
Mi chino sul libro e piango in silenzio
per non farmi sentire

Dunque vuol dire
che l'unico a non avermi dimenticato
a potermi raggiungere seppur lontano
è l'alleato infido
Adolf Hitler?



NOTE:
In seguito alla seduta del Gran Consiglio del Fascismo la notte tra il 24 e il 25 aprile 1943, da cui Mussolini uscirà sconfitto, il duce viene fatto arrestare e tenuto prigioniero a Ponza. Hitler, ricordandosi del suo compleanno, affida il regalo al maresciallo Kesselring che si rivolge a Badoglio chiedendogli il permesso di consegnarlo direttamente al duce. Ovviamente Badoglio non è stupido, ha capito il gioco dei nazisti che sperano così di scoprire dov'è tenuto prigioniero Mussolini e liberarlo, e dopo una lunga discussione Kesselring se ne va a mani vuote con la magra consolazione (strategicamente parlando, perchè sono convinta che il pensiero di Hitler fosse sincero) di sapere che il regalo verrà comunque consegnato.
Mi spiace se ho dipinto il duce in modo un po' troppo umano (è lo stesso problema che ho avuta col racconto su Stalin) ma io ce lo vedo così in quei giorni difficili. Chissà come se lo vedrebbe un fascista...
In effetti mi rendo conto che non è un granché, però ho fatto del mio meglio.
Comunque, grazie se siete arrivati fino a qui e - vi prego - recensite, ci tengo tanto.
  
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