Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Antanasia85    05/10/2012    3 recensioni
Quando tutto sembra andare per il meglio, non è detto che sia bello.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sally era seduta a terra, guardava fuori dalla finestra le gocce di pioggia che scendevano sul vetro rincorrendosi ed a volte unendosi tra di loro. La sigaretta che bruciava lenta nella sua mano, unica valvola di sfogo di quella giornata storta.
Quella mattina si era svegliata di buon umore, si era alzata e aveva preparato cornetto e caffè per il suo unico grande amore: Dylan. Tornò in camera da letto con il suo bel vassoio curato nei minimi particolari, una rosa bianca a fare da decorazione a quello che sembrava un piccolo giardino di delizie, cornetto fumante, caffè profumato, e succo di frutta al pompelmo, il suo preferito; lui dormiva sempre, il suo leggero russare e il corpo nudo coperto solo dalle lenzuola di raso dalla vita in giù, la fecero sussultare al ricordo di quella notte. Poggiò il vassoietto sul comodino, e si apprestò a svegliarlo, sussurrandogli parole dolci all'orecchio, lui si mosse impercettibilmente, e piano piano aprì gli occhi:
«Buongiorno principessa» disse.
Quanto la fecesse sentire bene quella frase lei non riusciva a spiegarselo, sembrava quasi che quei due si amassero da sempre, senza mai un litigio, senza mai un’incomprensione, ma, purtroppo, non era così. Conosciuto in un bar, Dylan era diventato quasi subito il suo "uomo", ma con l'andare del tempo, lui si era concesso sempre qualche scappatella di troppo, puntualmente scoperta da Sally; le litigate che ne seguivano, finivano sempre allo stesso modo, a letto, notti indimenticabili e il mattino dopo tutto era dimenticato. Dall'ultima litigata erano passati sei mesi, a quanto pareva lui si era dato  una calmata, la loro vita procedeva beatamente, così liscia che a Sally non pareva nemmeno vera.
Dopo aver fatto colazione Dylan si infilò nella doccia e Sally fischiettando allegramente si mise a rassettare la stanza, e mentre stava piegando il jeans di Dylan, dalla tasca cadde un foglietto, il cuore le balzò al petto, possibile che lui ci fosse ricascato? No, sicuramente no, doveva essere qualche scontrino di qualche bar... Sally lo aprì piano, trattenendo il fiato, era uno scontrino, fece un sospiro di sollievo ma proprio mentre stava per gettarlo via, un dettaglio attirò al sua attenzione, l'intestazione dello scontrino, non era quella di un qualche bar di quartiere, era uno scontrino di una gioielleria, la più costosa della città e riportava prezzo e denominazione di un anello, un costosissimo solitario di diamanti.
"Che si sia finalmente deciso a sposarmi?" pensò la ragazza quasi su di giri, ma poi guardò bene e il foglietto riportava la data di tre mesi prima, non era possibile, perché in tre mesi ancora non si era fatto avanti? No... un attimo... Se quell'anello non era per lei, allora per chi?
Le lacrime le bruciavano gli occhi, ma non si lasciò andare allo conforto, non questa volta, frugò nella altre tasche e trovò il portafogli, era pieno zeppo di soldi, e quando vide il documento non credette ai suoi occhi, nonostante fosse un anno e mezzo che si frequentavano, lui aveva continuato a mentirle, il suo nome non era Dylan, il suo nome era Daniel, Daniel Flint. Sally corse al pc, e cercò su google qualche informazione, e quello che vide le raggelò il sangue nelle vene: Daniel Flint, ricco rampollo di casa reale, promesso sposo ormai da 3 mesi alla ragazza più bella, più ricca e più snob del paese. Le lacrime iniziarono a scenderle sulle guance, ricadendo con tonfi sordi sulla scrivania, ad un tratto sentì una mano calda poggiarsi sulla sua spalla, si voltò lentamente, il volte furente, ma fiero, quanta volta non sarebbe finita come sempre, questa volta sarebbe stata forte. Dylan, o meglio, Daniel la guardò e le disse:
«Te l'avrei detto prima o poi, vedi io...» Sally non gli fece finire la frase, con il volto impassibile si alzo dalla sedia, andò verso l'armadio e tirò fuori, con molta calma e compostezza, tutta la roba di Dylan, la mise in un borsone, il suo borsone, tutto questo mentre lui, vestito solo da un asciugamano stretto intorno alla vita, la guardava sbigottito, chiuse il borsone, glielo adagiò ai piedi. 
Dylan cerco di abbracciarla, ma lei si divincolava, cercò di baciarla ma lei sfuggiva alla sua presa, allora Sally prese il borsone, glielo porse e disse la prima frase della giornata, con una calma quasi inumana
«Via da questa casa». 
La bocca di Dylan si spalancò dallo stupore, mai in un anno e mezzo, aveva sentio Sally usare quel tono risoluto, ma prese la decisione più saggia, prese in mano il borsone, i jeans e le scarpe e sparì per sempre da quell'appartamento.
Sally rimasta sola si abbandonò sul pavimento a piangere, pianse silenziosamente per tutto il giorno ripensando a tutte le bugie che quel bastardo aveva osato dirle. un tuono rimbombò nell'appartamento, stranamente troppo vuoto, e cominciò a  piovere. Sally si alzò, non era più tempo di piangere, non era più tempo di rimuginare su quello che poteva essere, era venuto il tempo di reagire, era giovane, bella, aveva un buon lavoro che adorava, si sarebbe sicuramente fatta una vita, degna di essere vissuta. Si sedette sul pavimento e si accese una sigaretta, guardava le gocce di pioggia che si rincorrevano sul vetro, proprio come i pensieri nella sua testa, ma questa volta Dylan non sarebbe riuscita ad ucciderla!
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Antanasia85