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Autore: ElloDoctor    05/10/2012    7 recensioni
Lo studente sollevò un sopracciglio, ma allungò una mano a Kurt. “Sebastian Smythe.”
Nonostante si sentisse un po’ timoroso, Kurt la strinse. “Kurt Hummel.”
AU: Cosa sarebbe successo se Kurt avesse conosciuto Sebastian invece di Blaine quando si recò alla Dalton per spiare gli Usignoli?
Traduzione di: RenoLover
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELLA TRADUTTRICE

Eccomi qui con una nuova traduzione! Ho ricevuto il permesso della cara ElloDoctor di tradurre questa long davvero adorabile che ho letto un po’ di tempo fa. L’ho chiesto perché ho pensato di voler fare conoscere anche a voi questa storia adorabile! Sono quindici capitoli epilogo incluso, quindi è già conclusa a differenza di altre traduzioni che sto portando avanti. E’ una traduzione anche più leggera rispetto ad altre quindi non mi porterà via troppo tempo. Vi riporto anche gli angoli dell’autrice di ElloDoctor, ma voi considerate, chiaramente che sono i suoi dell’epoca.
Nel caso in cui doveste lasciare un commento, mi preoccuperò di tradurli e riportarli all’autrice :3
Grazie mille per aver deciso di cominciare a leggere questa storia ed eventualmente se deciderete di seguirla o commentarla!
A presto,
xoxo RenoLover <3
PS: grazie ad Athena14
per aver riletto <3
 

Poster dal PDF di http://dannyseguel.tumblr.com/

 
ElloDoctor

Eheheh sono proprio immersa nel Kurtbastian in questo periodo, quindi dovevo scrivere una fan fiction per soddisfarmi ahah :) Non è molto concentrata solo sul Kurtbastian all’inizio perché ci sarà uno sviluppo progressivo.
I commenti significherebbero tanto!

x

 
CAPITOLO 1
Link al capitolo originale: http://www.fanfiction.net/s/7977293/1/Before-you-met-me

 
Kurt prese un respiro profondo mentre si aggiustava la borsa a tracolla. Le scale ed il corridoio intorno a lui erano pieni zeppi di ragazzi rumorosi che indossavano una giacca scura e che non stavano assolutamente prestando attenzione a lui. Pensò che fosse un’ottima cosa, visto che non voleva assolutamente essere squalificato dalle Provinciali perché aveva fatto la spia e non era neanche certo del fatto che i ragazzi della Dalton non lo avrebbero maltrattato un po’ prima di cacciarlo o farlo squalificare. Kurt deglutì nervoso a quel pensiero, considerando già l’idea di tornare in macchina e guidare fino a Lima prima di riuscire neanche a conoscere un membro degli Usignoli. Ma ha passato così tanto tempo per lavorare alla sua divisa in stile Dalton, e poi, se fosse andato via in quel momento, sicuramente i ragazzi si sarebbero arrabbiati con lui perché non aveva scoperto praticamente nulla.
 
“Fatti coraggio,” sussurrò a se stesso, sperando di non star compiendo un errore fatale, e picchiettò con la mano sulla spalla dello studente più vicino, parlando con una voce appena stridula. “Uhm, scusa.”
 
Il ragazzo si voltò e Kurt fu compiaciuto nel notare che era davvero di bell’aspetto, capelli morbidi e castani, e tratti stupendi che agitarono un po’ Kurt dentro. Questo finché il ragazzo non aprì la bocca.
 
“Posso aiutarti?” Il suo tono di voce era arrogante e seccato mentre analizzava Kurt con lo sguardo.
 
Bene. Kurt contrattaccò subito l’espressione dell’altro ragazzo con uno dei suoi sguardi omicidi. “Sì, potresti in realtà.”
 
Lo studente sollevò un sopracciglio, ma allungò una mano a Kurt. “Sebastian Smythe.”
 
Nonostante si sentisse un po’ timoroso, Kurt la strinse. “Kurt Hummel.”
 
“Come posso esserti d’aiuto, Kurt Hummel?” Gli fece Sebastian, sembrando comunque ancora seccato.
 
“Beh. Sono nuovo qui e non-” cominciò Kurt, guardandosi intorno, verso la scala a chiocciola.
 
“Ferma.”
 
Kurt mosse rapidamente la testa per guardare di nuovo Sebastian direttamente. “Cosa?”
 
“Non sei nuovo, puoi piantarla con questa scenata.”
 
Kurt sentì il sangue affluirgli al volto mentre il ragazzo continuava.
 
“Lo so perché, prima di tutto, anche io sono nuovo e non c’eri all’orientamento-” Kurt maledisse silenziosamente la sua sfortuna. “-e poi perché, nonostante il tuo tentativo di imitare la divisa sia ammirevole, non indossi il blazer e nessuno dimentica il blazer.” Terminò Sebastian, con un ghigno soddisfatto, mentre si poggiava al corrimano delle scale.
 
“Ehm …” Kurt tentò di controllare il proprio respiro, strofinandosi i palmi sudati contro la giacca, tentando di trovare una risposta che non lo mettesse nei guai.
 
L’altro ragazzo doveva star notando perfettamente il modo in cui il volto di Kurt si contraeva rivelando la sua battaglia interiore, perché continuò a parlare. “Uh, sapevo di averci preso, sei … una spia?”
 
Kurt abbassò lo sguardo in direzione dei propri piedi, tentando ancora di trovare una spiegazione credibile da fornirgli.
 
“Interessante,” stava chiaramente interpretando il silenzio di Kurt come un sì.
 
Kurt mosse la testa per guardare Sebastian, che era ancora lì e lo fissava con un misto di interesse ed arroganza.
 
“Quindi? Hai intenzione di prendermi a pugni?” Kurt odiò il tono spaventato con cui quelle parole vennero fuori dalla sua bocca.
 
“Cosa? No!” Fu però sollevato dalla sincerità nitida nella voce dell’altro ragazzo. “Suppongo tu sia qui per ascoltare gli Usignoli, giusto?”
 
Kurt annuì con decisione e rimosse lo sguardo da lui.
 
“Bene, vuoi che ti porti all’aula canto dove gli Usignoli si stanno preparando per una performance?” Suonò nuovamente seccato Sebastian, picchiettando con le dita sul corrimano.
 
Kurt gli dedicò uno sguardo interrogativo. “Sono certo del fatto che sia contro le regole.”
 
“Beh, sei qui, no?” Kurt fece spallucce mentre l’altro ragazzo continuava con un ghigno arrogante in volto. “E non sono un membro degli Usignoli, non prima della mia audizione la prossima settimana.”
 
“Come fai ad essere così sicuro di entrare a farne parte?” L’arroganza di quel ragazzo cominciava ad innervosire Kurt.
 
“Oh fidati, mi prenderanno,” pronunciò Sebastian e cominciò a camminare lungo il corridoio, invitando Kurt a seguirlo.
 
Kurt si affrettò per tenere il passo. “Devi essere bravo allora,” disse, tentando di fare il simpatico con quel Sebastian Smythe che, a sua volta, aveva fatto abbastanza il simpatico con lui da lasciargli sbirciare nella propria scuola.
 
“Oh lo sono, sono felice del fatto che tu l’abbia già notato,” sembrò totalmente serio, sorprendentemente per Kurt.
 
“Wow, talentuoso ed affascinante,” tirò fuori Kurt con sarcasmo, poco interessato a cosa potesse pensare di lui uno studente arrogante come quello che aveva davanti.
 
“Sì, sarei io.”
 
Kurt realizzò che stava davvero diventando difficile trattenersi all’istinto di passarsi una mano sulla fronte mentre veniva condotto in un corridoio pieni di ragazzi della Dalton che stavano posando i libri negli armadietti o si stavano incamminando nella stessa direzione di Kurt e Sebastian.
 
“Stanno andando tutti a guardare gli Usignoli?” Kurt era confuso visto che sembrava che tutti si stessero incamminando nella stessa direzione.
 
“Sì,” Sebastian notò l’espressione quasi scioccata di Kurt e aggiunse scherzoso; “gli Usignoli sono come rock star!”
 
Kurt sollevò le sopracciglia, domandandosi come potesse il glee club di quella scuola essere così popolare se al McKinley erano alla base della piramide sociale.
 
Si risvegliò da quella fantasticheria quando Sebastian voltò a sinistra in una stanza piena di studenti della Dalton e ammobiliata con tavoli in legno e divani in pelle.
 
“Questa è l’aula canto?” Non poté fare a meno di spalancare gli occhi Kurt, mentre la sua testa confrontava quella stanza a quella più piccola e decisamente meno elegante del McKinley.
 
“Sì,” Kurt fu sorpreso di sentire Sebastian emettere un versetto divertito. “Un spreco di soldi, eh?”
 
Kurt annuì d’accordo, osservando il gruppo di ragazzi che mormorava, molti dei quali si poggiavano alla parete, altri al centro della stanza, come se stessero attendendo qualcuno.
 
“Quando cominciano? Cosa stanno aspettando?” Kurt non poté trattenere le domande dallo sfuggire alla suo bocca; l’aria che si respirava era così diversa da quella del McKinley.
 
“Cominceranno quando saranno tutti qui, stanno ancora aspettando il solista,” ghignò Sebastian, mentre i suoi occhi si illuminavano per una ragione che Kurt non riusciva a comprendere.
 
Kurt fece appena una smorfia, immaginando una versione maschile e con il blazer di Rachel Berry. Aprì la bocca per fare un’altra domanda, ma non appena le porte alle loro spalle si aprirono in un’esplosione drammatica, ne venne fuori un ragazzo basso dell’età di Kurt, con i capelli evidentemente ricci nonostante fossero stati modellati con del gel che avrebbe dovuto tenerli. Stava sorridendo sicuro di sé mentre si incamminava verso il centro della stanza.
 
“Chi è quello?” Sussurrò Kurt a Sebastian, anche lui fisso su Blaine, con una smorfia da predatore stampata in volto.
 
“E’ Blaine Anderson, solista principale degli Usignoli,” sorrideva Sebastian, con un tono di voce leggermente più tranquillo.
 
“Ah.” Non era di certo come se lo aspettava Kurt.
 
“Terribilmente sexy,” prese una pausa Sebastian, concedendo a Kurt un ghigno di traverso. “Con una voce da sogno, il migliore in questa scuola a mio parere. Ma non prenderti nessuna cotta per lui, Kurt Hummel, è mio.”
 
Kurt spalancò gli occhi. Sebastian era gay e sapeva che Kurt era gay. Wow, era davvero un bel colpo da subire, tutto insieme.
 
“Oh quindi state … insieme?” Tentò di continuare la conversazione in maniera più normale possibile, tentando di nascondere quanto lo confondesse la situazione.
 
“Io non sono un tipo da stare insieme.” Mormorò Sebastian, incupendosi, tanto che Kurt lo guardò con aria interrogativa.
 
“In che senso?”
 
“Non sono il tipo da relazioni, sono per il rimorchiare, ma non sono il ragazzo di nessuno.” Gli fece un occhiolino Sebastian, sorridendo maliziosamente alla smorfia di Kurt.
 
“E’ una cosa piuttosto triste.” Rispose Kurt, scuotendo la testa.
 
“Non per me, almeno quando Anderson si deciderà a capire che sono degno di una conversazione con lui.”
 
Kurt ridacchiò, tentando di trattenere un sorriso.
 
“Sto ancora tentando di sedurlo, non se ne rende assolutamente conto.” Si difese Sebastian, incrociando le braccia.
 
“Buona fortuna allora,” rispose Kurt ironicamente, meravigliato dalla strana piega che aveva preso quel giorno.
 
Gli sembrò che Sebastian volesse dire qualcosa, ma non appena aprì la bocca, Teenage Dream di Katy Perry cominciò a risuonare e sia Kurt che Sebastian si voltarono per guardare mentre Blaine cominciava a cantare in tonalità melodiose e regolari. La sua voce era stupenda, Kurt doveva ammetterlo, e guardare gli Usignoli esibirsi in perfetta sincronia cominciava a preoccuparlo sul serio riguardo il fatto che le Nuove Direzioni non avessero neanche cominciato a prepararsi. Quei ragazzi avevano talento, si fondevano bene insieme ed il loro leader era brillante e carismatico, mentre le Nuove Direzioni al momento erano divise, impazzite e avevano il professor Schuester come loro coreografo principale. Almeno avrebbe avuto qualcosa da riferire quando sarebbe tornato, cioè che sarebbero stati spacciati se non cominciavano a prepararsi decentemente.
 
Quando la performance fu terminata, Kurt applaudì insieme agli altri studenti della Dalton e quando cominciarono a muoversi per la stanza per congratularsi con i vari Usignoli, Kurt guardò al proprio fianco, pronto a ringraziare Sebastian per non averlo preso a pugni e per avergli permesso di assistere alla performance, ma Sebastian era andato via. Si guardò intorno e lo vide accanto al solista principale, con un sorriso ammaliante in volto, che gli faceva i complimenti mentre il ragazzo più basso sembrava leggermente a disagio. Kurt rise a bassa voce e si fece strada tra la folla, invisibile agli occhi dei tanti ragazzi che si stavano affollando all’ingresso, e scivolò silenziosamente attraverso la porta.
 

   
 
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