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Autore: heyseifigo    06/10/2012    0 recensioni
Meredith, ragazza di 19 anni che come lavoro fa la sua passione, vende abiti da sposa, nel negozio più bello e più grande di tutto il mondo, Kleinfeld Bridal.
Ragazza molto ritardataria, specialmente per il lavoro, ma proprio una mattina, incontrerà una persona che probabilmente diventerà molto importante per lei.. O forse no?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Maggio, il freddo diminuiva. 
Londra stava incominciando a prendere colore, mentre Meredith era sempre ogni giorno in ritardo al lavoro. La possono licenziare solo per i ritardi effettuati in quei otto mesi di lavoro.
Lavorava per un negozio di abiti da sposa, non un negozio qualunque, il negozio, quello  perfetto per ogni donna che vuole realizzare il proprio sogno.
Famoso, in tutto il mondo, Kleinfeld Bridal. 
La ‘sede centrale’, era a New York, ma ormai si era espansa da tutte le parti. 
Le città più importanti per la moda di tutto il mondo, come Londra, Parigi, Milano e molte ancora.
Questa mattina però, era un ritardo speciale.
Come ogni giorno, andava a fare colazione da Starbucks, ma questa volta, ancora più in ritardo, c’era più fila.
In un quarto d’ora sarebbe dovuta riuscir a prendere il frappé e la metro che poi l’avrebbe portata davanti alla fermata dell’autobus, che a sua volta l’avrebbe portata finalmente al lavoro, cosa complicata.
Arrivò il suo turno, grazie al cielo, ordinò, pagò e appena si girò si scontrò con un ragazzo. 
Alzò la testa ed incontrò quei suoi occhi nocciola, che davano la sensazione di essere dolci, come un peluche.
Il ragazzo scombussolato, prese i resti del bicchiere e li buttò.
- Scusami, scusami davvero! – disse.
Meredith , sconvolta dalla preoccupazione del ragazzo, si limitò a rispondere con un gesto della mano.
- Te lo prendo un altro, ovviamente, pago io – continuò.
- Eh? No, no tranquillo, davvero – rispose lei.
- Mi dispiace, ma devo! - 
Meredith lo guardò , gli sorrise timidamente e abbassò lo sguardo. 
Passarono cinque minuti e si ritrovò con un nuovo bicchiere di frappé tra le mani. 
- .. Grazie ancora – disse Meredith imbarazzata.
- E di che, anzi scusami ancora – disse lui sorridendo.
- Comunque piacere, Liam – continuò.
- Meredith – rispose lei timidamente.
Non appena spostò lo sguardo da un’altra parte, per non far notare che lo stesse fissando, si accorse che era tardi, ma davvero tardi! 
Questa volta mi licenzieranno sul serio! - Pensò. 
Prese la sua borsa presente sulla sedia e si avviò per la porta, quando si fermò e tornò indietro.
- Io vado, grazie ancora – disse sorridendogli.
Si girò, e gli ultimi istanti che lo guardò, vide il suo sorriso, il sorriso dell’angelo. 
Fu l’ultimo pensiero prima di uscire dalla porta e lasciarsi tutto l’accaduto alle spalle. 
Quel ragazzo se lo sarebbe ricordata vita. 
 
 
- Ritardo.. Ancora.. – disse Alessia, la mia capo-sala. 
- Ehm, si.. Scusa.. – risposi e mi affrettai ad andare nel camerino per lasciar poi la mia borsa.
Arrivai in sala e servii la prima cliente.
 
 
 
- Ben tornata! – urlò dalla cucina Michelle, la mia migliore amica, nonché coinquilina.
- Salve! – dissi raggiungendola dandogli un bacio sulla guancia. 
- Indovina cosa ho cucinato per stasera? – 
- Ehm, non lo so.. Cosa? - 
- PASTAA! – urlò ad un tratto, finendo con un sorriso a 360 gradi.
- Wow! - 
A Michelle, oltre alla passione del trucco, aveva la passione diciamo più bella: cucinare.
Gli piace cucinare ogni tipo di cosa, dalla più facile alla più complicata, e non solo i piatti tipici inglesi, ma anche quelli di tutto il mondo, specialmente dell’Italia.
Presi i piatti e ci accomodammo serenamente sulle sedie del tavolo.
Alzai la forchetta, l’immersi nei spaghetti, girai e li poggiai in bocca. 
Ok, dobbiamo però precisare, che non tutto gli viene sempre buono.
- Allora, com’è?- chiese euforica.
Il problema era sempre uno: come dirgli la verità.
- Bhè, ecco…- 
- Non ti piace vero? – rispose abbassando la testa. 
- No, non è quello, ma..- 
- Ma? - 
- Magari, ti potresti ricordare di mettere il sale nell’acqua! – dissi ridendo. 
Michelle alzò la testa, mi guardò e mi accompagnò nella risata. 
- Misà che hai ragione! – continuò ridendo mettendosi le mani fra i capelli , come per dire ‘sono un disastro!’. 
Ci alzammo, sparecchiammo e mettemmo tutto nella lavastoviglie, santa lavastoviglie.
Insomma, se non ci fosse stata lei,ogni giorno avremmo dovuto ‘litigare’ per decidere chi facesse i piatti, in poche parole, siamo sfaticate.
 
Space copyrights
Hii guys! 
Sono una nuova ‘scrittrice’, se si può dire, anche se non lo sono! 
Allora, questo è il mio primo capitolo, per farvi capire un po’ com’è la vita di Meredith.
Da questo primo ‘anticipo’, ci saranno varie complicazioni, o cambiamenti, dipende da come mi gira il giorno che devo scrivere in poche parole! Ahah! 
Spero che vi piaccia, e che magari lasciate qualche recensione per dirmi che ne pensate..
Ringrazio qualsiasi persone che almeno abbia letto le prime righe, davvero è importante per me.
Bene, grazie per la vostra attenzione, e grazie di aver letto fino a qui! 
Byee! :) 
Ps. Scusate, non sono molto agile in questo sito, per caso qualcuno sa dirmi come faccio a mettere un’anticipazione per le persone che magari entrano nel mio profilo e voglio leggere qualcosa su di me? 
Grazie a chiunque mi risponda! Xx
  
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