E quando vidi te, provai l'immensa paura dell'infinito.

 

 

Emily contò lentamente fino a dieci. 
 

L'impulso di avvicinarsi a quella delicata creatura le divorava le pareti dello stomaco, donandole un leggero retrogusto amaro. 

Si sentiva strana, diversa... incompresa. Quante, prima di lei, si erano sentite a quella maniera?

Desiderava toccare quell'essere, baciarlo, sfiorarlo... desiderava stringere quella fragile figura tra le proprie braccia, nella smania di averla solo per sé. 
 

Conosceva il piacere carnale, ma ostentava ad avvicinarsi a quello emotivo; cosa sarebbe successo se fosse davvero accaduto? Quel briciolo di credibilità che le era concesso sarebbe finito nella pattumiera... o peggio ancora, nelle menti perverse degli stolti bigotti. 

Fu solo quando la vide muoversi, che si rese davvero conto di quanto fosse affascinante e pura la figura umana. In particolare, la sua figura. 
 

Pareva una ninfa dai tratti delicati a camminare e non un'appena quindicenne dal carattere brusco e dall'apparenza incredibile. Era bionda, dal profumo irresistibile e il corpo invidiabile. 

Portava bellezza e serenità con sé, in un'ascesa fluttuante verso la popolarità eterna. 

Chi poteva immaginare che quel corpicino coperto da un solo abito di pura seta, potesse far andare in estasi la piccola e sciocca Em? Nessuno avrebbe mai sospettato dei suoi pensieri. Nessuno avrebbe mai immaginato che lei, così educata e frigida, desiderasse un corpo femminile, sul proprio. Seni turgidi, dita morbide, carni intrecciate, sospiri loschi e profumi inebrianti.

 

No, nessuno avrebbe mai immaginato che Emily Fields, nel guardare Alison DiLaurentis, si sarebbe innamorata del corpo femminile.