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Autore: amnesiaL1996    06/10/2012    0 recensioni
Faberry divisa in tre parti...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You left without saying goodbbye


<< Quinn >>
La bionda si voltò con lentezza calcolata verso la mora,in modo volutamente indifferente.
Rachel si concesse qualche secondo per ammirare quella figura perfetta da capo a piedi che avrebbe saputo disegnare a memoria,dal modo in cui la divisa bianca e rossa delle Cheerios scivolava morbidamente sul suo corpo atletico alle punte dei suoi capelli raccolte in unico boccolo che scendeva dalla coda.
Quinn ricambiò lo sguardo,trattenendo un sorriso intenerito alla vista di quella specie di pulcino spelacchiato nascosto in un orrendo maglione alla Ron Weasley e una gonna a scacchi abbinata un paio di mocassini,i capelli lasciati sciolti e portati appena indietro da un cerchietto scuro.
Una,bellissima e perfetta,l’altra,mal vestita ma comunque bella a modo suo.
<< Sei arrabbiata con me >> fu con quelle poche parole che la Berry ruppe il silenzio che si era venuto a creare nel gioco di sguardi e la Fabray distolse immediatamente lo sguardo,come scottata.
Arrabbiata,disgustata…o forse semplicemente spaventata. Non sapeva bene neanche lei come classificare quella sensazione opprimente che sentiva.
<< Dovrei esserlo? >> chiese quindi,fissando intensamente l’interno del proprio armadietto come se potesse suggerirgli un modo per chiarire i suoi sentimenti.
<< Non lo so. Ma mi eviti >>
<< E non hai pensato che forse non volevo parlarne? >> la voce di Quinn si fece più fredda,mentre chiudeva con forza lo sportello di metallo e si incamminava all’aria aperta,decisa a saltare la lezione di biologia e,possibilmente,a seminare l’altra ragazza.
Ma quella la seguì,evidentemente preferendo il confronto con la cheerleader all’andare in classe,restando però zitta finché non furono fuori,totalmente sole.
La bionda inspirò a pieni polmoni l’aria fresca di gennaio,stringendosi di più nella leggera felpina della divisa,mentre la mora ribatteva:
<< Ma io invece voglio parlarne! Voglio sapere cosa ne pensi e…cosa mi rispondi >> aggiunse più piano.
Quinn sospirò.
<< Che cosa ti dovrei dire? >>
Rachel scosse la testa,poggiandole sulle spalle il cappottino rosso che teneva sottobraccio per scaldarla un po’.
<< Quinn,ti ho detto che ti amo >> le ricordò,come se la Fabray avesse potuto dimenticare una cosa del genere.
<< Lo so >> disse infatti questa,inspirando inconsapevolmente quel profumo fruttato che emanava la stoffa sulle sue spalle e avvolgendovisi,prima di porre la domanda che da un po’ di tempo aveva in mente: << Perché? Tu eri innamorata di Finn. È solo perché…sono bella? >>
La Berry sorrise dolcemente,avvicinandosi fino ad arrivare a pochi passi da lei e alzando un braccio per scostarle una ciocca ribelle dietro l’orecchio.
<< Ti amo perché sei una delle ragazze più forti e coraggiose che conosca. Con tutto quello che hai affrontato l’anno scorso,hai continuato a lottare e ti sei presto ripresa il tuo posto. Per quanto tu possa aver sofferto ne sei sempre uscita a testa alta. E poi si,sei bellissima Quinn,talmente perfetta da lasciarmi senza fiato,ma non è quello che mi ha fatto innamorare di te,ma quello che c’è sotto il tuo aspetto: la tua intelligenza,la tua dolcezza… Non so se amavo davvero Finn,ma so che ora amo te,più di qualsiasi altra cosa al mondo >>
Quinn sbatté le palpebre,colpita dal discorso della mora.
Era davvero così ai suoi occhi? Così forte e meravigliosa? Ma allora perché lei non si sentiva affatto così?
<< Io non sono forte. E non sono perfetta. E sono una stronza. >> mormorò infatti con gli occhi che le si riempivano di lacrime ai flashback dell’anno passato che le passavano per la mente.

Rachel scosse la testa con serietà.
E poi la stupì,alzandosi in punta di piedi e baciandola dolcemente a fior di labbra.
Fu un secondo,ma bastò.
Bastò perché Quinn si sentisse proprio come doveva.
Forte,bella e coraggiosa.
E innamorata.



<< Ehi,volevi vedermi? >>
Quinn si voltò verso il palco dell’auditorium con un sorriso malinconico.

<< Si >> disse semplicemente,andando a sedersi nella prima fila di poltroncine nere e osservando la mora con amore.
<< Quinnie,che succede? >> chiese questa,portandosi indietro i lunghi capelli mossi e scuri e aggrottando un po’ le sopracciglia preoccupata.
La bionda quasi sorrise a quella vista.
Come la conosceva bene la sua Rachel. Già prima che potesse dire o fare qualcosa,lei aveva già capito che qualcosa non andava.
Che qualcosa stava per essere distrutto.
Per sempre.
<< Rachel…penso che dovremmo rompere >> disse senza girarci intorno.
Vide l’ebrea vacillare appena per il colpo che quella frase le aveva inflitto e aggiunse:
<< Ho fatto domanda per Yale. E tu andrai a New York. In qualsiasi caso ci dovremo separare,e io credo che sarebbe meglio farla finita ora,prima di unirci ancora di più e rendere più dolorosa la separazione >>
In quel momento,mentre diceva quelle parole con voce calma e composta,si accorse di aver fatto proprio la scelta giusta nel scegliere di fare il corso di teatro di Yale: doveva essere una brava attrice per riuscire a fare quel discorso senza che la sua voce si spezzasse o piangesse,dato che ogni singola cellula del suo corpo urlava perché smettesse di parlare,corresse su quel palco e prendesse possesso di quelle labbra che amava.
Ma non poteva.
Non se voleva che Rachel fosse felice e non dovesse soffrire più di tanto.
Quello che desiderava per lei era qualcuno che le potesse sempre stare accanto,disposto a rinunciare a tutto per accompagnarla ad inseguire i suoi sogni a NY.
E quel qualcuno non era lei.
Forse era egoista,ma per quanto potesse amare la Berry,non poteva rinunciare alla sua vita per lei,proprio come la mora non avrebbe rinunciato alla NYADA per la loro storia.
<< Mi stai lasciando >> sussurrò incredula Rachel,guardandola ad occhi spalancati,chiaramente ferita.
<< Abbiamo deciso di intraprendere due strade diverse,Rachel,dobbiamo accettarlo >>
Calò il silenzio e la Berry chinò il capo.
Passò un minuto,poi due e Quinn stava per impazzire,quando la mora alzò la testa e la fissò con la sua solita aria determinata e coraggiosa.
<< Va bene. E comunque resteremo amiche Q >> disse.
La bionda annuì e l’altra sorrise appena,prima di sparire dietro le quinte.
La Fabray aspettò qualche secondo.
Poi urlò.
E sul volto di Quinn cominciarono a scivolare copiose le lacrime.



Quel vestito era davvero brutto. Lei,certo,era meravigliosa come sempre,un angelo del paradiso,ma quell’abito,né smanicato né con le maniche,con quell’orrenda gonna in tulle che arrivava a malapena alla caviglia,era davvero uno dei peggiori abiti da sposa che avesse mai visto.
O forse,semplicemente le sembrava così brutto solo perché con quell’abito Rachel avrebbe sposato qualcuno che non era lei.
E in teoria,in quel momento avrebbe dovuto essere nella saletta con le altre ragazze e Kurt,indossando un altrettanto brutto vestito fucsia,pronta per fare la damigella d’onore.
Eppure era lì,in fondo a quel corridoio,e osservava Rachel da lì mentre si dirigeva verso il suo futuro.
Il suo futuro lontano da lei e dal loro amore,che faceva troppo male per sopportarlo.
La Berry si fermò e chinò il capo,e la bionda si chiese cosa stesse passando in quella testolina petulante.
Chissà,forse quello che pensava lei,forse immaginava che a sposarsi fossero loro due e non lei e Finn.
La Fabray già se la vedeva,nella sua mente,quella scena: lei sarebbe stata ad aspettarla all’altare con indosso un semplicissimo abito bianco come quello che portava in quel momento e i capelli ugualmente raccolti,e la mora le sarebbe andata incontro con un vestito principesco e bellissimo che avrebbe fatto scegliere a Kurt.
Ovviamente non sarebbe stato a Lima,magari a New York,dato che Rachel amava da morire quella città.
Ogni cosa sarebbe stata perfetta e loro sarebbero state felici.
Insieme.
Ma quello era solo un sogno,e nella realtà Rachel Berry stava per sposare Finn Hudson.
Ma lei non sarebbe stata a guardare.
Quinn si voltò e prese il manico del trolley.
Aveva deciso. Non poteva sopportare di vedere la fede al dito della persona che amava,perciò doveva andare.
Lontano,per una nuova vita.
E mentre Rachel entrava nella stanza verso il suo futuro marito,Quinn saliva in macchina e partiva.
Senza voltarsi indietro.
E senza dire addio.
  
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