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Autore: occhidigatto    06/10/2012    1 recensioni
a forza di leggere ff su Jacob e Renesmee mi è salita la voglia di provare a scrivere anche la mia storia.. non riesco ad anticipare nulla perchè ci sono ancora "lavori in corso.." intanto questo è il primo capitolo sulla vita di questi due ragazzi.
“ e tu hai mai avuto l’imprinting Jacob?” gli avevo chiesto sfacciatamente, a quella domanda Jack si girò rapidamente verso di me, trafiggendo i miei occhi con uno sguardo così intenso da farmi rimanere senza fiato per qualche secondo.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Successivo alla saga
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Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è puramente casuale. I personaggi sono di proprietà di S. Mese e non vengono utilizzati a scopi lucrativi. La riproduzione anche solo parziale di questa ff non è autorizzata

Presentazione


L’erbetta verde che cresceva dal terreno ancora bagnato dalla pioggia serale precedente, il penetrante odore di muschio e corteccia che risaliva alle narici, il vento frizzante che accarezzava il mio volto e scompigliava i capelli ramati già abbastanza arruffati naturalmente, era un insieme armonioso ed elettrizzante che mi faceva desiderare di corre ancora più velocemente per raggiungere la meta.
Amavo correre, soprattutto quando ero sola, divertendomi a saltellare da un fusto all’altro, facendo gli agguati agli animali nascosti tra i cespugli, aumentando o rallentando la velocità della corsa a mio piacimento, ma soprattutto, correre da sola in una fresca mattinata primaverile post temporale mi faceva sentire rilassata e spensierata, libera soprattutto da menti indiscrete che cercano sempre di interferire con la mia, apprezzando l’intimità con me stassa e assaporando quello che riusciva ad offrirmi la mia terra, il mio piccolo paese montanaro, Forks.
Proprio in questa cittadina, nella penisola di Olympia, nel nordovest dello Stato di Washington vivo con la mia famiglia da quando sono nata. Un paesino dove il sole è raro e le piogge frequenti, dove le nuvole passano facendo affiorare pensieri malinconici, in cui noia e tranquillità si amalgamano, luogo per la maggior parte degli abitanti insignificante ma per me, tutto il mio mondo.
Casa mia, ecco come ho sempre considerato Forks e casa, è dove ci sono le persone che si amano, che per la sottoscritta significa famiglia, sicuramente unica, nel vero senso del termine. Le gambe energiche e frettolose mi stavano conducendo proprio da uno di loro, nella microscopica riserva indiana sulla costa, La Push, dove vive il mio migliore amico Jacob. Con la sua forza e maestosità mi è sempre stato accanto fin dalla nascita, dandomi affetto e protezione all’occorrenza, trasformandosi in padre quando doveva correggermi, un compagno di giochi per farmi divertire, in amico quando desideravo porre delle confidenze e in licantropo, quando doveva difendermi o allearsi con la mia famiglia di vampiri per sconfiggere il nemico. Ebbene si, il mio più caro amico è un licantropo che però non si trasforma quando c’è la luna piena ma, ogni volta che sia necessario. Sembrerebbe una cosa inverosimile, pura fantasia ma, se ciò fa scalpore ancora più stupefacente è la mia famiglia che sono dei vampiri e io sono il membro più giovane e particolare, un mezzo sangue più unica che rara. Che ingarbuglio vero? Peggio di una telenovela.
C’è da chiedersi effettivamente come abbia fatto a nascere mezza umana visto che i miei sono entrambi vampiri, ed è qui che casca l’asino! Quando mia madre mi ha partorito era popò di meno che umana! E da qui, sembra veramente un telefilm interminabile.
Infatti mamma una decina di anni fa, si era trasferita dalla California dove viveva con nonna Renè a Forks per vivere con nonno Charlie, divorziato dalla nascita di mia madre Isabella; in questa cittadina ha conosciuto mio padre Edward già vampiro ai tempi, tra mille vicissitudini si sono innamorati, solo che secondo il parere di mio padre, per Bella era troppo pericoloso stare vicino ai vampiri e così aveva provato ad abbandonarla per un periodo, nella speranza che riuscisse a crearsi una vita normale. In questo frangente approfondì l’amicizia con Jake, il quale si affezionò particolarmente a Bella standole vicino durante il periodo di dolore. Ma quando Edward tornò per riprendersi mia madre e sposarla la loro amicizia si incrinò perché Jake temeva che mamma potesse soffrire ancora a causa del vampiro, tra l’altro suo acerrimo nemico. Infatti, la trasformazione in licantropi dei giovani maschi del suo popolo i Quielute, è dovuta alla presenza dei vampiri e lo scopo è difendere le persone da loro o da noi, anche se in realtà io e la mia famiglia rappresentiamo un pericolo minore rispetto ad altri vampiri, visto che siamo “vegetariani” ci cibiamo solo di sangue animale.
Tempo prima, quando il bis nonno di Jacob era vivo e giovane aveva infatti patteggiato con mio nonno Carlail, padre adottivo di mio padre, per poter continuare a vivere a Forks vietando di entrare nella riserva e mordere gli umani. Quando mamma e papà divennero coniugi Cullen questo patto diventò un enorme cruccio, perché bella voleva diventare un vampiro per poter vivere eternamente insieme a mio padre, ma ovviamente sciogliere il patto significava guerra e presumo che sotto un certo aspetto jake non aspettasse altro. Come si risolse la situazione? Ma ovviamente intervenni io!
Durante il viaggio di nozze mamma rimase incinta di me e in un mese mi diede alla luce, solo che, stava per morire dissanguata e papà a quel punto provò a scongiurare Jake, l’ alfa del branco a dargli il permesso di trasformarla, anche se l’avrebbe fatto comunque. Jacob interiormente era dibattuto su ciò che era giusto fare ma, il bene che ha sempre provato per Bella lo fece acconsentire, preferiva vederla mostro ma viva che fredda ma inanime. Ma i problemi non erano ancora finiti, ai tempi, e stiamo parlando di quando sono nata, quindi sette anni fa, Jake si era staccato dal gruppo primario con altri due compagni Seth e sua sorella Leah, unico licantropo donna, formando un branco più piccolo in cui lui era L’alfa e cioè il capobranco per due motivi fondamentali : in qualche modo voleva stare vicino a mia madre, visto che la stavo prosciugando e uccidendo, inoltre non tollerava più le oppressioni di Sam l’alfa del branco della riserva. In realtà per discendenza Jacob poteva avere più diritti di Sam a diventare Alfa.
Quando papà salvò mamma dopo il parto, iniettandole il suo veleno direttamente nel petto, Jake pensava che fosse troppo tardi per la vita di bella ed era seriamente intenzionato a eliminare la causa della sua morte. Non era il solo, anche il gruppo di Sam, preoccupati per l’incolumità del proprio popolo nei mie confronti voleva uccidermi ed escogitarono un attacco frontale alla famiglia Cullen.
A quel punto la situazione precipitò, cosa scaturì il cambiamento di Jacob non lo so ancora adesso, solo di una cosa sono sicura, gli devo la vita perché mi difese da Sam facendoli arretrare e salvandomi da morte certa. Da quel momento jake non mi lasciò più e diventò parte integrante della mia vita, altro fatto che mi stupisce perché, un ragazzo con le sue qualità dovrebbe avere altri interessi invece di usare inutilmente il suo tempo con una bambina di cinque anni, anche se riesco a confondermi bene insieme a lui e al suo gruppo grazie alle mie capacità fisiche e mentali che mi permettono di mostrare diciassette anni. Sono felice comunque che sia così perché, non potrei proprio vivere se non avessi accanto Jacob Black.
Quindi,stavo per raggiungere la casa proprio di questo lupo temerario apparentemente tenebroso ma dal cuore tenero, per passare una bella giornata in compagnia sulla spiaggia della riserva.

Intravidi dal tratto terminale del bosco, grazie alla mia vista acuta, la piccola casa di Jacob e mentre mi avvicinavo veloce come il vento, innanzi a me l immagine di una persona appoggiato alla staccionata del giardino si faceva sempre più nitida
“ hei Ness! Ce l hai fatta!” disse Jake guardando l ora e battendo con il dito sull orologio per accentuare il mio ritardo
“ ciao Jake, scusa per il ritardo” mi giustificai all’istante ma tanto sapevo che la sua arrabbiatura era apparente, in realtà mi stava pretendendo in giro, come sempre del resto.
“ sono le dieci e dovevi essere qui per le nove e trenta. Sei proprio una lumaca” mi sbeffeggiò per farmi irritare e sistematicamente riusciva sempre
“ ti ricordo che sono molto più veloce di te” risposi secca mostrando la linguaccia.
Lui ridacchiò divertito “certo, certo ma in ripresa ti acchiappo sempre” sogghignò
Lo guardai di sbieco “ solo perché mi devo allenare di più”
“ l importante nella vita è essere convinti” ribatté con la sua voce roca deridendomi ma soffocando una risata. A quel punto non riuscii più a trattenermi e gli tirai una pacca sulla spalla per far cessare quel battibecco, lui ridacchiò tirandomi a se per un braccio e baciandomi sulla fronte, mentre mi scompigliava i capelli, il suo usuale saluto
“ sai, pensavo avessi più fretta” riprese
Corrucciai le sopraciglia “ perché? Guarda che ho corso, ho ancora il fiatone” risposi indicando il torace che si espandeva più del dovuto mostrando il fiato pesante. Una delle pecche di non essere totalmente vampiro
“ per vedere me” rispose disinvolto pavoneggiandosi
“ molto divertente, guarda ragazzo che non sei al centro dell’universo”
“ come no! Sono l unico che ti fa divertire, ammettilo” continuò a stuzzicarmi con quella sua espressione giocosa. Realmente era proprio così ma mica potevo dargliela vinta facilmente “ come credi! Ma ti comunico che anche se non ci fossi starei benissimo in compagnia dei ragazzi”. Continuammo a battibeccare fino alla spiaggia dove gli amici avevano iniziato ad accendere il falò per arrostire la carne.
C’erano proprio tutti Sam con la sua Emily, Quil con Clare, Jarred con Kim, Embry ancora single, Paul e rachel, la sorella di Jake e Seth uno dei ragazzi con cui mi fa piacere passare il tempo tanto quanto Jacob. Di questo il mio amico sembrerebbe un po’ infastidito, perché dice che di miglior amico può essercene solo uno. Ogni tanto è un po’ troppo possessivo e mi fa mancare l’aria, non capisce che mai con nessuno avrò la confidenza che ho con lui.. Però non nego che Seth mi piace molto perché mi ricorda tanto Jake.
“ ciao ragazzi” salutammo e iniziarono le feste di saluti, Emy e Kim mi vennero incontro per prime abbracciandomi e baciandomi, Claire accanto a Quil mi corse incontro per saltarmi in braccio, era impressionante quanto si era affezionata a me quella bambina, come strabiliante era il loro rapporto. Quil aveva avuto l’imprinting con Claire appena era nata, ora lei aveva dieci anni, in pratica quasi mia coetanea. “Una specie di magia” mi aveva accennato tempo fa Jake, “un colpo di fulmine molto potente in cui il licantropo si innamora a prima vista,” e per casualità o no, tutte le coppie del branco aveva avuto il proprio imprinting ed era stato sempre corrisposto. “ e tu hai mai avuto l’imprinting Jacob?” gli avevo chiesto sfacciatamente, a quella domanda Jack si girò rapidamente verso di me, trafiggendo i miei occhi con uno sguardo così intenso da farmi rimanere senza fiato per qualche secondo. Altrettanto rapidamente dopo poco distolse gli occhi dai miei guardando la sabbia dorata della spiaggia, resa sempre più ombrata dal tramonto, il suo volto s’incupì e temevo di aver detto o fatto qualche cosa di sbagliato.
Forse mi ero intromessa troppo su un argomento personale? Mi sporsi verso di lui per rassicurarlo ma anticipò la mia mossa “ no, non ho mai avuto l’imprinting” rispose cupo senza voltarsi. Ad un tratto si alzò da terra e scrollandosi la sabbia dai pantaloni rimase in piedi in direzione del mare dandomi le spalle. Rimasi sbigottita da quella reazione, quasi mi sentivo immagonata, temevo che Jake fosse infastidito con me “ scusa” mormorai.
A quel punto si girò, il suo volto incrociò il mio, mostrando una venatura di incomprensione mi osservava “ per essere stata indelicata su un argomento che non mi appartiene” continuai. In quel frangente vidi il suo volto modificarsi in una miriade di espressioni indecifrabili sorpreso, infastidito, arrabbiato, furibondo, intenerito, comprensivo, fino a tornare pacato. Mi fece un mezzo sorriso che appariva quasi amareggiato e poi, tendendomi la mano per farmi alzare rispose accarezzandomi una guancia ormai rossa “ non devi dire così, tu sei.. Sei.. La mia migliore amica e tutto di me ti deve interessare, come del resto io di te.” mi stupì molto il suo discorso enfatico ma non aveva ancora terminato “ e non devi mai, mai avere paura di affrontarmi capito?”mentre esprimeva quell’ultima frase aveva preso il mio viso tra le sue mani calde e bronzee imprimendomi sicurezza.
Non riuscii a spiaccicare parola solo ad accennare un timido si con la testa. A quel punto mi abbracciò energicamente e ricambiando presimo la via verso casa.
“ Nessi sei sveglia?” mi scrollò qualcuno, persa nei miei pensieri non mi resi conto che Embry era pronto per abbracciarmi e salutarmi, sotto lo sguardo attento di Jacob, perché si sapeva che era sempre pronto per infilare le mani dov’era proibito
“ scusa Embry, mi ero incantata”
“ non me n ero accorto” disse ridendo
“ la bella addormentata” si insinuò una voce che sinceramente avevo il piacere di non sentire quella giornata, guardai oltre Embry e infatti vidi spuntare Leah, la sorella maggiore di Seth. Tra noi non scorre buon sangue, anche se, ai tempi aveva partecipato alla serie “ salviamo Nessie”.
Stavo per rispondere ma jack sempre pronto a difendermi mi anticipò “ piantala Leah” si accigliò
“ perché, altrimenti?”
La guardò con insufficienza e rispose irritato “ altrimenti te la vedrai con me”
“ UUUUH che paura grande capo” stuzzicò imperterrita e dal petto di Jake uscì un ringhio soffocato.
“ ok basta!” intervenni avvicinandomi a Jacob prima che la siyuazione precipitasse “ deve essere una bella giornata, niente liti” e gli lanciai uno sguardo d’intesa che suggeriva o la pianti o me ne vado
“ Nessie ha ragione, vale anche per te Leah” incentivò il rimprovero Seth guardando la sorella di traverso mentre che si portava una coscia di pollo alla bocca
Jake sospirò “ ok, scusa” mi stropicciò i capelli sorridendomi e dirigendosi verso il falò dove Embry gli stava per lanciare un kg di salsiccia arrotolata nello stecchino per spiedini “al volo cane!” gli urlò e con un grugnito Jake si lanciò e la prese
“ hai visto che salto? Tu non ce l’avresti fatta a farne uno così” disse all’amico e da li iniziarono le sfide dei ragazzi su chi era il più forte, il più veloce, il più ingordo, il più fico.. Io mi avvicinai al gruppo delle ragazze per aiutare a preparare per modo di dire la tavola, visto che avevano portato delle tovaglie da stendere a terra, sotto lo sguardo infastidito di Leah, ancora irritata per il rimprovero precedente Emily guardò i ragazzi e a braccia conserte gridò “ guardate che dobbiamo mangiare anche noi!” ma i ragazzi non la considerarono proprio poi si voltò verso di noi dubbiosa“ dite che rimarrà qualche cosa?” ci guardammo in volto e in coro espressimo la scontata affermazione negativa “Nooooo!”
“ fortuna che ho portato le torte salate” disse Kim tirandole fuori dalla borsa frigo
“ e io le crostate dolci” intervenne la piccola Clare radiosa“ le ha preparate mamma però” aggiunse imbronciata
“ Oh tesoro sei stata veramente gentile a pensarci” la consolò Emy prendendola e baciandola
Mi vergognai terribilmente, persino Leah aveva portato delle patatine e salatini e io niente “ oh ragazze sono veramente una schiappa, non ho portato nulla di nulla, Jake i aveva detto che avevano preso la carne.."
“ ma dai Nessie non ti fare problemi alla prossima ti rifarai” rassicurò Rachel la sorella di Jake
“ infatti”
“esatto” fecero eco le altre 
Facendo finta di assaporare gli stuzzichini Leah si avvicinò a me sussurrandomi all’orecchio in modo che nessun altro sentisse“ te ne sei resa conto finalmente”
“ cosa?”
Sogghignò maligna “ di essere una schiappa”
“ vai a quel paese Leah” risposi di rimando ma se ne andò verso i ragazzi altezzosa Dovevo ammetterlo, anche se aveva dei comportamenti da maschiaccio, era proprio bella.. Alta, snella e tonica con capelli a caschetto leggermente spettinati castani che cadevano su una carnagione color bronzo, d’altronde come tutti i Quielute, un viso leggermente squadrato senza stonare con la sua corporatura che inglobavano due occhi neri felini attenti e aggressivi. Anche se spesso mi dicevano che ero una bella ragazza lei mi suscitava sempre un senso di inferiorità, facendomi sentire insignificante.
Non so il motivo ma, questo fatto non ho mai avuto il coraggio di confidarlo a nessuno, solo mio padre ne era a conoscenza ma per la sua capacità di leggere nella mente.
Neanche a Jake l ho mai accennato, tante volte mi sono chiesta come mai, infondo gli dico sempre tutto, forse perché immaginando la sua reazione, mi irriterebbe il fatto di essere presa in giro da lui su un argomento per me serio, facendomi sentire una bambina, prendendo la cosa con leggerezza, senza dargli importanza. O probabilmente mi blocca la presenza del loro rapporto che, anche se non è intimo come il mio con lui, è pur sempre intenso, rinforzato dal fatto che i licantropi quando sono trasformati si possono leggere nella mente e inoltre, anche se spesso litigano e sembrano uno il contrario dell’altro sento per certo che c’è un profondo affetto tra loro.
Questo mi disturba? Non lo so, forse solo quando il rapporto Jacob- Leah interferisce con quello di Jacob- Nessie

Tutto sommato la giornata trascorse spensierata e rilassante, mangiammo fino a stare male, Jake bevve una decina di birre solo lui, seguito da Embry che non gli dava tregua. Fecimo il bagno insieme e i ragazzi tentarono di affogarci un paio di volte con successo. In meno che non si dica fu sera e giunse l’ora di tornare a casa
“ti sei divertita oggi?” chiese Jake mentre percorrevamo la via del ritorno, diretti al garage di casa sua dove aveva la macchina per riaccompagnarmi
“ molto” risposi entusiasta “ dovremmo rifarlo"
Ridacchiò anche lui divertito “ certo ogni volta che vuoi” e mi prese la mano per fare la salita, era un abitudine che aveva fin da quando ero piccola, aiutarmi nelle salite.
Uscì dalla mia voce una risatina che lo fece voltare “ che c’è?” chiese sorridente
“ c’è che non sono più una bambina Jake” dissi guardando le nostre mani. Lui la strinse ancora con più forza “ per me, sei sempre una bambina” affermò con una tonalità tenera nella voce, di chi vuole proteggere a tutti i costi qualche cosa di prezioso. Distolsi lo sguardo, e con un sorriso smorzato pensai di sentirmi incerta se apprezzare o meno che mi vedesse come un eterna bambina.
“ Hei Nessie”
“ dimmi” “perché non ti fermi a mangiare una pizza a casa?” sgranai gli occhi incredula “ Jacob, con tutto quello che abbiamo mangiato, tu hai ancora fame?”
Jake si massaggiò lo stomaco e con sguardo colpevole ma affamato ammise “ bhe.. Io un languorino..”
“ Jakeeee!” pestai i piedi “ ma piccolo piccolo..” pregò supplichevole.
Non potei non esplodere in una risata che in breve istante contagiò anche lui Telefonai a casa, dicendo a mia madre che sarei tornata un po’ più tardi e andammo a prendere due pizze ben condite maxi.
Jacob faceva schifo quando si trattava di cibo, ma io lo seguivo a ruota “ non c’è Billy?” chiesi curiosa, di solito il padre di Jake era sempre a casa anche perché se non c’era qualcuno che gli offriva un passaggio era complicato per lui muoversi visto che si ritrovava su una carrozzina
“ no è da tuo nonno Charlie a vedere la partita” disse posando le pizze sul tavolo e affrettandosi a prendere due bicchieri e la birra
“ io non posso bere birra lo sai” lo rimproverai, ma scosse la mano “ e dai Ness, non guidi, sei con me, fammi compagnia” Sospirai “ va bene, ma poca perché non sono abituata. Potrei ubriacarmi” Sogghignò divertito “ una vampira ubriaca, mi piacerebbe vederla”
“ ti ricordo che sono mezza quindi l alcool potrebbe avere degli effetti collaterali”
“tranquilla ti soccorro io” disse sicuro “ come sempre”
“ presuntuoso” dissi e sghignazzò mentre spalancava le fauci per assaporare il primo pezzo di pizza
Restammo in silenzio per tutta la cena, quando mangiava Jake non riusciva a fare più cose contemporaneamente, era completamente assorto nel cibo e la cosa mi divertiva parecchio perché era sempre uno spunto per prenderlo in giro
“ sei un ingordo” dissi finito di mangiare
“ anche tu non scherzi dolcezza, se continui così diventerai una balena” iniziò a deridermi
“ tra i due quello gigante sei tu” alto più di un metro e ottanta grande e muscoloso potevo capire come mai avesse bisogno di così tanto cibo
“ eh già tu sei la minimei” Sbuffai fingendomi irritata
“ ah si, però ti piace la compagnia dei nani a quanto sembra” e incrocia le braccia
“ certo, ho più spunti per sfottere” rise
“ bene, allora è ora di alzare i tacchi” feci per alzarmi dalla sedia e andare verso la porta quando mi sentii afferrare il braccio “ dove pensi di andare, la serata non è finita”
“ che programmi hai” “ un po’ di tele, ti va?” i nostri battibecchi erano sempre così come nascevano sparivano.
Guardai l’ora “ ma non devi fare la ronde questa sera?” erano già le undici passate “ no, questa sera è il turno di Leah” senza prestare attenzione non feci nulla per mascherare il fastidio che mi procurava il suo nome e Jake se ne accorse
“ proprio non ti è simpatica eh?” Non lo guaedai in volto per mascherare la bugia “ no, non è quello..” tentai di dire
“ lo so è un carattere complicato” la giustificò Jake “ ma non è una cattiva persona” perché la difendeva? Il discorso mi irritò e innervosita risposi
“ guarda che è lei che non mi può vedere non io”
“ so che è irritante spesso e volentieri” continuò Jake “ ma cerca di non prestare attenzione, è un po’ isterica” un po’? direi che le soglie dell’isterismo le ha passate da un po’.. non riuscivo a comprendere perché mi facesse questo discorso infondo ero sempre quella che non attaccava mai anzi, cercavo sempre di smorzare qualsiasi battibecco
“ perché mi stai dicendo questo Jake? Lo sai che cerco sempre di non litigare con lei. Anzi forse è il contrario. Lei cerca sempre spunto per litigare con me” Jacob mi trascinò sulle sue gambe abbracciandomi
“ lo so piccola, proprio per questo te ne volevo parlare. Non voglio che tu stia male per la sua linguaccia, a volte ho voglia di strapparle la lingua a morsi”
“ veramente?” mi voltai sorridente e sollevata a quelle parole, il pensiero che fosse dalla mia parte mi rendeva forte “ certo che si, lo sai che non sopporto chi ti tocca, solo che penso anche non valga la pena di litigare tutti i giorni per niente, non pesi?” annuii con la testa
“ bene, quindi, visto che non sono ceco e vedo quando ci rimani male un consiglio che mi sento di darti è fregatene” sorrisi a quelle parole e appoggia la mia mano sulla sua guancia per ringraziarlo mentalmente e facendogli vedere la bella giornata trascorsa insieme Terminata la visione mi guardò intensamente con i suoi occhi neri profondi per un momento che sembrava interminabile, mi baciò leggero sulla fronte e poi disse
“ prona per un film dell’orrore?”
“ certo a patto che sia di vampiri”
“ ovvio” affermò

  
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