Quando l'acqua scende.

È bagnata da capo a piedi, infreddolita, stanca e assonnata; la pioggia fuori scrosciava incessante. Lo aveva mandato a casa a forza, per farlo riposare e soprattutto per non sentirlo lamentare delle occhiaie il giorno dopo. Due settimane di “coppia” vi avevano stancato più di due di lavoro, ma fortunatamente in senso positivo. Imparare come convivere, rispettarsi e trovare la propria via era estenuante e fantastico allo stesso tempo; ancora più estenuante nasconderlo a tutti, ma riuscivano lo stesso ad avere i loro momenti. Guardò la camera da letto: dormiva profondamente, sorridendo, con una mano sul cuscino della donna.
Lei sorrise e aprì la doccia.
Quando l’acqua scorreva sulla sua pelle riusciva a togliere dal corpo tutto il male accumulato durante il giorno e riusciva a pensare a ciò che le piaceva più di tutto. Pensava al suo uomo in quel momento, a quanto la rendesse felice. A quanto da quando aveva fatto crollare il muro, non aveva più pianto.
Quando l’acqua scorreva sulla sua pelle, riusciva a pensare solo ai ricordi belli.
Quando l’acqua scorreva sulla sua pelle, riusciva a dimenticare tutto. Le piaceva sentire il bagnoschiuma scivolare sul corpo e le goccioline d’acqua creare piccoli sentieri sulle sue gambe.
Le piaceva sentire i capelli pesanti, carichi d’acqua, ma lisci, lisci come l’olio e sinuosi.
Le piaceva sapere, quando l’acqua scendeva, le piaceva sapere che il suo uomo si era accorto del suo rientro.
Ma soprattutto le piaceva sapere che lui si era spogliato velocemente ed era entrato in doccia con lei, abbracciandola stretto senza lasciarla andare, dandole il miglior bentornata che lei potesse mai immaginare.
 
Angolinomio*-*
267 parole, contate or ora. Ricomincio con una serie di shot che poi andranno a comporre il ciclo delle storie del tempo libero.
Spero che mi seguiate, anche perchè sta arrivando una nuova long fresca fresca!
E sarà un po’ particolare! A presto!
Baci,
Rebecca!