Under the rain

Mentre lei correva per scappare alla pioggia e a Lui, quest'ultimo la inseguiva con in mano un ombrello sopra la testa, intento a raggiungerla il più velocemente possibile per coprirla. “Aspettami ragazzina!” le gridava, ma lei non ascoltava; continuava a correre e saltare dentro alle pozzanghere come una bambina, mentre teneva la bocca aperta per gustarsi le gocce di pioggia che le scivolavano sul viso.
“Ho detto- sospirò spazientito- di aspettarmi! Lucinda!”. Dopo queste parole, la ragazza si fermò e si girò verso di lui aprendo i suoi meravigliosi occhi blu. Lui si fermò davanti a lei e velocemente le portò l'ombrello sopra la testa.
“Che c'è?” chiese lei, sbuffando e mettendo il broncio. Arrossì dopo aver visto il suo viso e subito distolse lo sguardo per qualche secondo, per poi tornare a guardarla negli occhi. “È da dieci minuti che ti rincorro perché ti devo parlare!- esclamò tra un respiro e l'altro- Potresti fermarti un attimo?”.
“No!” rispose e ricominciò a correre ridendo e saltando nelle pozzanghere, facendo schizzare l'acqua da tutte le parti.
“Fermati!” le ripeteva incessantemente, ma lei non voleva.

Che bambina!

“Cosa mi vorresti dire?” chiese la ragazza, continuando a correre e girando la testa a lato per sentirlo meglio.
“Se ti fermi te lo dico!” rispose il ragazzo affrettando il passo.
Lei si fermò e subito si girò verso di lui, sorridendo come un angelo. Cosa che lo fece arrossire di nuovo -per poco tempo, intendiamoci. “Allora?” chiese lei sporgendosi verso di lui.
Per poco rimase in silenzio, balbettando qualcosa di incomprensibile, poi pronunciò quelle parole che da tempo il suo orgoglio teneva nascoste dentro di sé.
Due parole. Niente di più, niente di meno. Due parole che lei aspettava da tempo, ormai, e che finalmente aveva sentito. Due parole che lei ripeté sotto voce per poi esplodere in una risata.
“Cosa c'è da ridere?” chiese il ragazzo con tono serio, anche se si capiva che era imbarazzato.
“Niente, niente..-rispose sorridendo e soffocando una risata con la mano- Era questo che volevi dirmi?”
“Sì” rispose, guardandola negli occhi, mentre stropicciava un fazzoletto dentro la tasca dei pantaloni, segno che era impaziente di sentire la risposta.
“Non c'era bisogno di rincorrermi per mezza città per dirmi questo. Dopo tre mesi di fidanzamento era impensabile che tu non lo facessi” concluse, sorridendo. Lui annuì.
Improvvisamente, lui si trovò le labbra della ragazza poggiate sulle sue e, senza pensarci due volte, le strinse la vita forte, come se potesse scappare da un momento all'altro. Poi lei si staccò, indietreggiò di qualche passo e, guardandolo negli occhi e sorridendo, sussurrò: “Ti amo anche io, Paul”.

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Debutto su questa fandom per la prima volta con questa flash scritta di getto.
Avevo voglia di scrivere qualcosa di romantico, così l'ho fatto uwu
Spero sia piaciuto.

Jen.