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Autore: biebermypride    06/10/2012    1 recensioni
"Ricordi? E' cominciato tutto da quel 7 gennaio, ed ora eccoci qui, dopo un anno e mezzo piu' uniti di prima, ne abbiamo superate tante, e sai cosa ti dico?" mi sorrise.
E in quel momento mi accorsi che il suo sorriso mi sarebbe mancato piu' di qualsiasi altra cosa, il sole non splendeva abbastanza, non abbastanza come quel sorriso, capace di illuminare l'intera Terra vittima di un black-out.
"Cosa?" dissi tra i singhiozzi.
"Supereremo qualsiasi ostacolo, anche la distanza, tanto è solo un numero, noi due insieme possiamo farcela, e poi sono solo 63 giorni, se tutto andrà bene io ti porterò con me, girerai il mondo con me." disse con occhi sognanti.
In fondo quello era sempre stato il suo sogno, e io non ero nessuno per distruggerlo, così sorrisi, forse l'unico sorriso sincero che avevo fatto in quel momento.
Ci abbracciammo.
"Inizia a fare il conto alla rovescia, in men che non si dica sarò a casa." disse avvicinandosi.
"Oh non vedo l'ora."
Mi baciò, oh le sue labbra, altro che droga, quelle erano peggio.
"A preso amore mio." mi sorrise allontanandosi.
"Ciao amore mio." sussurrai tra me e me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Swing comes up on every morning.
My mind never wakes up with that you wanted.
And it's crazy to me, I even see you in my dreams.”
 

 

Capitolo 1.

“Jeeeess, ti prego svegliati o perderemo l'aereo.” continuava a ripetere mia madre dalla cucina.
“Jessica Marie Thomas se ora non ti alzi da quel fottuto letto vengo a prenderti a pedate.” la signora Brown versione mafiosa, olè.
Eccola la sentivo, i suoi passi si facevano sempre piu' vicini alla porta. “Ora è la volta buona che mi ammazza.” risi al mio pensiero.
Vidi la maniglia girare piano, tipo film dell'orrore quando poi entra l'assassino e tutti muoiono AHAHAHAAH, no ok mi nascosi sotto le coperte, fino a quando le mie amate coperte non finirono a terra e il vento di inizio gennaio mi congelò le vene.
“Mamma cavolo fa freddo, chiudi questa balcone, lo sai che le vecchiette non dovrebbero fare abuso di droga? Fa male.” le mandai un bacio, e lei mi incenerì con lo sguardo, eccola versione mafiosa parte due AHAHAHAHA.


Mi piaceva darle della vecchietta, così lei si incazzava, odiava essere chiamata così, anche perchè non lo era. Vi presento la signora Isabel Brown nonchè moglie del famoso Jason Thomas, colui che possiede piu' case discografiche dell'intero pianeta, mio padre è un tosto yoyo. (?) AHAHAHAH. No dai, mi presento, io sono Jessica e bla bla bla, ma per gli amici Jess, nome troppo lungo e quel Marie mi sta sul culo, comunque tornando a noi, ho 16 anni ancora per 8 giorni, poi i 17 faranno capolinea nella mia vita(?), ho due occhi, due braccia, due mani, due gambe, due orecchie, un naso e una bocca, SONO UN ESSERE UMANO. 
Non mi piace descrivermi capitemi, però lo farò per voi perchè so che mi amate già eheheh.
Ho i capelli castani, quasi biondo cenere, un po' ricci e un po' lisci, in confidenza vi dico che alle volte sembro Alex il leone di Madagascar AAAARGH AHAHAHAHAHAH, che simpyyyy che sono. Ja presto presto, ho due occhi (giura..) grandi (per osservarvi meglio piccine mie AHAHAHAHA) no, non è vero non sono grandi ho degli occhi come qualsiasi altra persona su questa faccia della terra, sono azzurri ma con sfumature di grigio, si lo so invidiatemi perchè io PUOOO'. Sono una spostata mentale, e credo l'abbiate capito, ma so essere seria, giuro ahaha. Sono in tutto e per tutto uguale a mio padre. 
Basta però soffermarsi su di me dai, aggiungo solo di avere un fratello di vent'anni, Mattia, l'amore della mia vita. Si perchè c'è gente che litiga di continuo con i fratelli, io e lui litighiamo raramente, che poi non è neanche litigare, lo amo da morire, fosse per me lo sposerei ma poi andremmo contro la legge, non siamo ragazzi così trasgry dai ahahah.
“Porca muovi quel culo e vestiti che dobbiamo andare, papà ha appena chiamato.” dice Mattia entrando in camera.
“Va bene, va bene ora mi lavo e mi preparo, come rompete.” urlo entrando in bagno.

Dove cavolo deve andare questa? vi starete chiedendo, beh come ho detto prima mio padre ha tanti case discografiche, un po' da tutte le parti.
Dovremmo partire per Los Angeles, la città dei miei sogni dopo New York ovvvvvvvio, vvvvvvv, comunque ahahah, papà è lì già da un mese, ha fatto un contratto con un paio di nuovi ragazzi e ci stabiliremo lì, di solito non dobbiamo seguirlo ma questa volta ha detto che ci sarà da fare quindi dobbiamo stare lì con lui, il fatto sarà luuuungo. In conclusione andremo via lasciandoci alle spalle la nostra amata Napoli. Si, anche se ho sempre sognato vivere lì, mi dispiace lasciare il mio liceo, le quattro ochette della scuola, le mie amiche, insomma la mia vita. Ma per ora devo accontentarmi di seguire loro, quindi vado e zitta.
“Finalmente sei pronta.” fa un sospiro di sollievo mia madre.
“Ma dove devi andare? Non sai vestirti piu' come una donna?” interviene mio fratello.
Ma cosa voleva? Dovevamo andare a prendere un aereo, non fare un pranzo con la regina Elisabetta.
“Senti non devo andare a spasso con la regina, noi dobbiamo arrivare lì poi Dio ci pensa, e ora sbrigatevi mi avete costretta ad alzarmi presto.” dissi uscendo.
Le valigie erano già pronte in macchina da ieri sera, guarda caso mia madre già sapeva stamattina si fosse fatto piu' tardi e quindi ha preparato tutto lasciando fuori solo le cose necessarie, quelle che ci saremmo preparati una volta pronti, che donna perspicace ahahah.
 

Ho il terrore dell'aereo, ve l'ho già detto? Tutti quei film sugli aerei che si schiantavano nelle montagne non mi hanno di certo fatto bene.
Sono seduta in mezzo a mia madre e mio fratello, e sto facendo venire una crisi nervosa ad entrambi se non la smetto di mettere ansia, ma cosa vogliono ognuno ha le sue paure.
“Jess mi stai facendo esaurire.”
 disse la donna a voce bassa per non disturbare il vecchietto vicino a lei che dormiva, che a parer mio manco un'orchestra o un terremoto l'avrebbe svegliato.

“Dai Jess svegliati, mi si è addormentata la gamba e poi stiamo atterrando.”
“Jess, Jess, Jeeess daiiii.”
“Jessicaaa l'aereo aiuto, moriremoooo.” 
mi alzai velocemente soffermandomi sull'ultima frase di mio fratello.
“Dimmi che scherzi ti prego.” dissi in fretta, mi si congelò il sangue nelle vene.
Rideva come un deficiente. “Era solo per farti alzare, oppure saresti rimasta in aereo, dai rilassati.” disse continuando a guardarmi divertito, credo fosse per la mia faccia bianca cadaverica.
“Cazzo Mattia, potrei morire d'infarto.” ok dai, dovevo calmarmi.
“Siamo arrivati?” continuai.
“Oh sisi, tuo padre ci sta aspettando.” disse la mamma, sfoderando uno dei suoi sorrisi piu' belli. Devo dirlo, era un regalo della natura quella donna, era meravigliosa, anche papà lo era, insieme erano perfetti.

“Papaaa'.” corsi da quell'uomo che non vedevo da ben 31 giorni.
Mi prese in braccio e mi fece girare, tipo principessa.
Che bello che era.
“Jaaason. Papaa'.” dissero all'unisco la mamma e Mattia.
Finiti i saluti prendemmo tutte le valigie e ci dirigemmo fuori l'aereoporto.
Ero sopravvissuta, cosa poteva esserci di piu' bello?
“Jess devo farti conoscere una persona, andrete molto d'accordo, ne sono sicuro come sono sicuro di avere una figlia che da quanto è bella qui a Los Angeles me la ruberanno.” sorrise mio padre.
 

 

 

 

 

Weilà bellissime! allora, questa è una storia un po' diversa dalle solite, non voglio fare un dramma, cioè tipo la vita di una ragazza depressa, Justin un puttaniere o cose del genere, voglio vivere questa storia in prima persona, ecco perchè Jess, sono io, o almeno caratterialmente ahah.
Justin non è famoso, o almeno all'inizio non lo sarà, tutto da scoprire vi aspetto nella prossima puntata sul canale sei, non lasciateci.(?) NOOO OK AHAHAHA.
Spero vivamente che vi piaccia. Magari fatemi sapere, ne sarei davvero felice. :)
Alla prossima.<3
ps. vi chiedo scusa se trovate qualche errore, ma sono tipo le undici e mezza e di rileggere il capitolo proprio non mi va ahahah. çç

  
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