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Autore: Melchan    18/04/2007    8 recensioni
Vere, pure e limpide perfezioni.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perfezione

Perfezione

All’improvviso Ed pensa a tutta quella gente che parla di tramonti, cieli immensi e foreste di ciliegi.

Si ricorda mille e uno descrizioni di bellezza, charme, fascino.

Vere, pure e limpide perfezioni., secondo la gente che non si chiama Edward Elric.

Gli viene in mente anche quella donna, la vecchia amica di sua madre che vive a Central City.

Quella reduce della guerra, che ora soffre di schizofrenia (“Troppe schifezze, ecco la sua malattia. Quella donna ne ha viste troppe, durante la guerra. Proprio troppe” ha detto il dottore che l’ha in cura) e quando sono entrati non ha capito chi fossero, nonostante gliel’avessero già spiegato ampiamente.

Non ha spiaccicato parola, vedendoli, lei che si ricorda a volte tutto a volte nulla, i tramonti li vede verdi e piange davanti ai bambini troppo piccoli.

Ha sgranato gli occhi, invece, poi si è alzata e gli ha preso il viso tra le mani.

Lei, che con quegli occhi scuri e velati di un panico anziano e stanco, le dita fredde che gli gelavano le ossa oltre che la pelle, è rimasta a specchiarsi nei suoi occhi chiari e gli ha detto:

-Prega, figliolo. Che tu creda o no, prega qualche dio di lasciartela. Erano anni che non la vedevo.-

E non ce l’aveva proprio fatta a resistere, Edward. Glielo aveva dovuto chiedere, anche se lei era malata, era pazza, era tutto. Era la guerra quando non c’è più nessuno che riesce a urlare.

-Vedeva cosa?-

E già lo sapeva, che qualunque risposta avesse dato non se la sarebbe scordata più.

-Una bellezza che è come dovrebbe essere ogni bellezza. Perfetta e un po’ triste.-

Gli aveva lasciato qualcosa nella gola, quella frase. Qualcosa di un sacco amaro, che anche se era difficile andava ributtato sempre giù.

*

Eppure in quell’istante, in quel preciso istante, Edward non ha nulla da buttare giù.

Non c’è bisogno di buttare più niente giù, perché tanto gli sta uscendo tutto dagli occhi quell’amaro.

Da quella massa di idee confusi e felici che ha in mente, invece, riesce ad emergere solo un filamento di coerenza: che la cosa più pura, la bellezza più vera e la perfezione più limpida esistenti e un po’ tristi se ne stanno su quella sedia a pochi metri dal suo letto di ospedale militare.

Se ne stanno lì, addormentate, perché finalmente un sonno vero e involontariamente caduto addosso possono goderselo.

Sono pure concentrate in una sola superficie: la pelle bianca e morbida di suo fratello.

Quando l’ha stretta forte dalle parti della mano destra, subito prima di svenire, ne è stato sicuro che era morbida.

Morbida come aveva sempre sospettato sarebbe stata, una volta recuperata.

*

-Niisan, ma stai piangendo?! E io che mi sono addormentato, accidenti! Che è successo?! Ti fanno male le ferite?! Aspetta vado a chiamare i dottori, il Colonnello ne ha fatti rimanere tanti qui vicino proprio per controllare che tu stessi bene…-

-Al, sta’ fermo. Non sto male, ero addormentato e mi si sono inumiditi gli occhi. Però…-

-Però?-

-Però ti va di fare una cosa per me?-

-Tutto quello che vuoi, niisan. Tutto quello che vuoi.-

E il nuovo sorriso grande e luminoso di cui Ed già sa non potrà più fare a meno spunta sulle labbra del suo fratellino.

Sorride anche lui, perché mai una debolezza gli è sembrata tanto dolce, e glielo chiede:

-Siediti su quella sedia, quella di prima. Dormi. Mica tanto eh, ma per un po’ fammi questo piacere. Sta’ seduto su quella sedia. Sta’ lì, Al. E lasciamela guardare.-

Fine

Nota di Melchan:

Finita.

E’ un getto da due ore ricontrollato fino alla nausea, sistemato rileggendo a voce alta, con le immagini che prima che su Windows sono finite nella testa.

Come al solito per le True Colors, è ispirata al tema ”I see you in that chair, with perfect skin” .

Ora, rileggendola un’ennesima volta, mi sorge dubbio che mai avrei pensato di avere, in tutta la mia carriera di fanwriter (w la modestia XD): ma ho scritto una cosa shonen-ai? O____O

Nel caso non mi fa problema, ma…non ne sono sicura.

Cioè, bo XD

Certamente Eddino venera Al un po’ più del solito XD, ma dite che sfocio addirittura nell’ambiguità marcata?

Vabuò, comunque sia è scritta col cuore è_é

Quindi chissene, io sono soddisfatta :P

Spero vi sia piaciuta e di ricevere un po’ di opinioni spassionate ^o^

Solita e dubbiosa ma soddisfatta

Mel

  
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