Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Harriet_    07/10/2012    2 recensioni
Lima, Ohio. 1821.
Blaine Anderson, ricco e potente re. Ha tutto ciò che potrebbe desiderare dalla vita: un bel palazzo, soldi, amici e una bella fidanzata, la principessa Rachel, che presto sposerà.
Kurt Hummel, povero e mendicante. Non ha niente, tutto quello che aveva gli è stato portato via la notte in cui uccisero i suoi genitori. Vive sotto i ponti insieme ad altre persone che condividono la sua stessa sorte.
Blaine e Kurt. Due persone diverse, due storie completamente diverse.
E se il caso li mettesse sulla stessa via, facendo nascere in loro quel sentimento che non si aspettavano di provare?
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"E’ sempre piacevole trascorrere del tempo con te, Sam, senza dover pensare agli affari del regno e alle mie responsabilità di re” disse Blaine smontando da cavallo e riportandolo nelle stalle, seguito dall’amico Sam Evans.

“Il piacere è tutto mio, Blaine, non è certo privilegio di tutti poter dire di passare i pomeriggi in compagnia di Sua Maestà Blaine Anderson, re dell’Ohio” rispose con un sorriso Sam.

Le famiglie Evans e Anderson si conoscevano da generazioni, e Sam e Blaine sin da piccoli avevano sempre trascorso il loro tempo insieme. Erano entrambi di sangue nobile, ma mentre Sam era uno dei tanti ‘potenti’ dell’Ohio, Blaine era molto più di questo. Lui era re. Lo era diventato dopo la morte di suo padre, avvenuta diversi anni prima, nel 1815.

Da allora il suo potere era aumentato sempre di più, e il popolo lo amava non solo perché governava egregiamente; ma anche perché non era arrogante e dispotico come il padre, anzi, era vicino alla gente ed apriva le porte della sua reggia a chiunque volesse parlargli. Per questo erano tutti molto soddisfatti di lui.

Blaine conduceva una vita che molti avrebbero considerato perfetta. Non gli mancava nulla, aveva tutti gli agi e le comodità che il suo potere gli assicuravano, il suo regno era felice e aveva una bella fidanzata, la principessa Rachel Berry, con cui presto sarebbe convolato a nozze.

Nonostante questo, Blaine rimaneva un ragazzo (sì, in fondo aveva solo diciannove anni) umile e con i piedi per terra, perciò era ammirato e venerato da tutti.

“Allora… Come vanno i preparativi per il matrimonio?” domandò Sam mentre si ripulivano gli stivali dal fango.

“Ottimamente, Rachel sta facendo un lavoro meraviglioso, quella donna non smette mai di stupirmi per tutte le capacità che ha” sospirò innamorato Blaine.

Anche Rachel era un’amica di famiglia con la quale si conosceva da quando erano bambini. Crescendo, tutti notarono l’alchimia che si andava creando fra loro, e ben presto si innamorarono, per la felicità di entrambe le famiglie.

Suo padre non avrebbe sopportato se Blaine si fosse innamorato di una giovane campagnola scapestrata come accadeva a molti principi della sua età, quindi fu ben lieto di dare la sua benedizione alla coppia.

Blaine e Rachel si amavano sinceramente, e una sera di luglio il ragazzo le fece una romantica proposta di matrimonio al chiar di luna, che la principessa innamorata accettò
.
Blaine ripensava a quel momento con le lacrime agli occhi, non vedeva l’ora che la sua principessa diventasse la sua regina, e ascoltava estasiato i racconti di come Rachel immaginava il matrimonio.

Sarebbe stata sicuramente una cerimonia appariscente – in fondo erano nozze reali – che si sarebbe svolta nell’imponente chiesa della reggia dove gli sposi sarebbero arrivati su una carrozza, per poi proseguire nei giardini reali, terminando con un ballo in maschera a palazzo.

Gli occhi dei due giovani luccicavano di felicità e aspettativa, mentre immaginavano il loro futuro insieme.

“E’ molto interessante sentire i tuoi discorsi su quanto sia bella, dolce e simpatica la tua amata Rachel, ma se permetti avrei un po’ di fame, senti lo stomaco quanto mi borbotta!” disse Sam, portando il dito davanti alla bocca per mimare a Blaine di tacere, affinché sentisse i rumori provenienti dal suo stomaco.

Blaine fece una smorfia.

“D’accordo, d’accordo. Andiamo. Senti che profumino celestiale! La cuoca deve aver cucinato il tacchino con le prugne!” esclamò Blaine, chiudendo gli occhi per inalare a fondo il profumo, poi sorrise estasiato, facendo strada a Sam dentro il palazzo.

Arrivati in sala da pranzo (anche se molti dei cittadini avrebbero considerato una reggia solo quella sala) i due giovani si avventarono su tutto il ben di Dio che si trovava in tavola, senza preoccuparsi delle buone maniere che le loro famiglie cercavano di inculcargli da quando erano neonati.

“Blaine, Sam! Ma che modi sono questi?!” esclamò indignata Rachel, portandosi una mano davanti alla bocca dall’orrore
.
“Scu-scusami amore, abbiamo camminato tanto e stiamo morendo dalla fame…” farfugliò Blaine con la bocca piena di pollo. Si sporse per dare un bacio sulle labbra di Rachel, ma questa si allontanò strillando.

 “Siete due maiali! Non posso credere di star per sposare un uomo che mangia in maniera così vergognosa!” disse incrociando le braccia al petto.

Blaine fece ruotare gli occhi, poi si pulì la bocca con il tovagliolo e si avvicinò a Rachel prendendole entrambe le mani e guardandola fissa con i suoi famosi ‘occhi da cucciolo’.

“E’ inutile Anderson che provi ad intenerirmi” disse evitando il suo sguardo, quello sguardo al quale avrebbe perdonato tutto.

Passarono altri secondi, poi la principessa si sciolse in un sorriso. “Oh, al diavolo! Torniamo a mangiare!” esclamò, prendendo la mano del suo re.

Blaine credeva che niente al mondo avrebbe mai potuto separarlo da Rachel.




“Kurt, ho tanta fame…” mormorò con un filo di voce Brittany, mentre tremava infreddolita tra le braccia di Kurt.

“Lo so tesoro, lo so” cercò di cullarla Kurt, ma sapeva che era tutto inutile.

Era logico che Brittany avesse fame, lo sapeva. Anche lui aveva fame, tutti l’avevano lì.

Era questo che univa quelli come loro, in fondo.
La fame e la povertà.

Si alzò in piedi per avviluppare meglio Brittany tra le coperte, sperando che si addormentasse presto, perché ogni lamento e ognisinghiozzo dell’amica gli riducevano il cuore in mille frantumi.

“Maledetto re. Riesci a sentirmi? Che tu sia maledetto” sibilò a denti stretti.

Kurt odiava il loro re. Da quando era salito al trono quel buono a nulla, la situazione non faceva altro che peggiorare.
Certo, i borghesi stavano bene perché avevano da mangiare e un lavoro stabile, non erano più attaccati dai barbari perché le mura erano state fortificate; ma dal punto di vista di Kurt, re Blaine non era altro che un moralista pallone gonfiato, tanto bravo a chiacchierare ma che di concreto e utile per loro non combinava nulla.
Si diceva che chiunque bussasse alla porta della reggia venisse accolto a braccia aperte, perché ‘il re è disposto ad ascoltarti!’. Tsk, buffonate.

“Noi non abbiamo bisogno di una consulenza psicologica, abbiamo bisogno di un pasto al giorno e un tetto sopra la testa, perché quell’idiota non vuole capirlo?” pensò irritato Kurt.

Non che quella non fosse la normalità, per lui.

Era abituato a vivere sotto i ponti, tra l’immondizia, al freddo e al gelo.

Era abituato a dover andare ogni giorno in città per chiedere l’elemosina, sentendosi profondamente umiliato quando i passanti lo guardavano con compassione.
A lui non serviva la compassione di quegli ipocriti.

Era abituato a dover andare in giro con niente più che stracci logori addosso, sopportando i figli dei nobili che si prendevano gioco di lui e lo cacciavano a calci fuori dalle loro proprietà.

Oh, come avrebbe voluto Kurt diventare re per distruggere la vita di tutti loro, cacciarli via dalle loro case, uccidere le loro madri, bruciare i loro indumenti, spezzare i loro sogni; affinché capiscano cos’è che si prova ad essere trattati come se fossi l’essere più disgustoso e inutile della Terra.

Kurt questo lo sapeva. Dovette impararlo alla tenera età di sette anni.


L’età che dovrebbe essere delle coccole, dei giochi, della spensieratezza.

L’età che era diventata per lui dell’orrore.

Viveva in una modesta casetta di città, con suo padre e sua madre. Era felice come ogni bambino a quell’età dovrebbe essere. I suoi lo coccolavano e viziavano e, anche se non poteva avere tutto, si accontentava.

Ma poi il padre cominciò a uscire sempre più frequentemente la sera. A volte tornava la mattina presto ubriaco, urlava come un pazzo e picchiava la mamma.

Kurt si tappava le orecchie per non sentire, e quando lui usciva di nuovo, andava a consolarla.


Poi arrivò una sera. La sera che cambiò tutta la sua vita. La sera che sarebbe stata per sempre il suo peggior incubo.

Sfondarono la porta. Tre uomini incappucciati, con lunghe tuniche nere.
Avevano dei fucili. Kurt si nascose nell’armadio terrorizzato.


Poi sentì un colpo, poi un altro. Delle urla, dei tonfi. Poi più nulla.
Se n’erano andati.

Kurt uscì tremante dall’armadio, bisbigliando “Mamma… Papà…”.

Poi li vide. Stesi per terra, un coltello conficcato nelle loro carni. Sangue ovunque, occhi sbarrati, viso gonfio e violaceo.

Urlò in preda al terrore, ma nessuno poté sentirlo.

Così balzò fuori dalla finestra, e corse più veloce che poté, corse a perdifiato, finché le gambe non gli cedettero.

Sollevò lo sguardo da terra, e vide decine di occhi curiosi che lo scrutavano.
Fu tentato di urlare un’altra volta, ma non ne ebbe la forza.

Poi, quelle decine di occhi diventarono decine di sorrisi, mani e piedi.

Persone.

Persone come lui, che lo capivano.

Persone che, senza dire niente, lo accolsero nella loro famiglia.

Kurt si svegliò di soprassalto, notando che il sole stava sorgendo e Brittany si era finalmente appisolata tra le sue braccia.

Anche gli altri parevano addormentati.

Così si alzò, strinse i pugni e si incamminò verso la città, in cerca di qualcosa con cui sopravvivere un giorno in più.


ANGOLO DELL’AUTRICE

 
Ciaaaao, piacere di fare la vostra conoscenza (:
Mi sono cimentata in quest’AU, che ve ne pare? Voglio sentire la vostra opinione, su!
Uhmm, essendo il primo capitolo non saprei cos’altro dirvi, scusate sono timida xD
Ah, sì: secondo voi, dato che c’è una scena di violenza (anche se non così dettagliata) nella parte finale, dovrei mettere il rating rosso o non ce n’è bisogno? Fatemi sapere u.u

XOXO
Harriet_
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Harriet_