Il principio zero della termodinamica

“Sasuke?”
Nessuna risposta.
“Sasuke, sei sveglio?”
L’Uchiha alzò gli occhi al cielo. “Adesso lo sono. Che vuoi, dobe?”
“Non riesco a dormire” piagnucolò lui. “È troppo freddo!”
“E allora? Non sono affari miei.” Ma intanto il jinchuuricki continuava a disturbarlo, e se non avesse dormito almeno qualche ora la missione del giorno dopo lo avrebbe messo a dura prova.
Sasuke sbuffò. “Dai, vieni qui” lo apostrofò, alzando un lembo del lenzuolo per fargli spazio.
Naruto arricciò il naso. “Non ci penso neanche!”
“Non farti strane idee!” esclamò lui, arrossendo nell’oscurità. “È il principio zero della termodinamica. Un corpo caldo ne scalda uno freddo.”
Naruto parve dubbioso, ma scattò fuori dal suo letto e si intrufolò tra le coperte di Sasuke, lasciandosi andare a un sospiro di soddisfazione quando vi trovò un piacevole tepore.
“Non starmi così appiccicato.” lo rimbrottò lui.
“Ma sei così caldo!” protestò Naruto.
L’Uchiha borbottò qualcosa e si girò dall’altra parte. Sentiva l’amico che gradualmente si avvicinava a lui e lo stringeva in una specie di goffo abbraccio.
Secondo il principio zero della termodinamica, un corpo ne scalda un altro cedendogli parte del suo calore.
Eppure si sentiva così bene da sospettare che fosse stato Naruto a donargli il suo.

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Sayonara.