Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: gealach    19/04/2007    9 recensioni
Attenzione, grossi SPOILER, dal numero 7 in poi del manga, sino al finale, e dalla puntata 25.
Tutte le persone sono destinate a morire, un giorno. Il luogo in cui vanno dopo la morte è Mu, il nulla.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- M… morire!? Sto… sto per morire!?
- Sì. In quaranta secondi. Attacco cardiaco. Ecco qui, vedi?
- Io… morirò. N… No. Non voglio morire. Non voglio morire. Smettila. Non voglio morire. No. Non voglio morire. Fai qualcosa. Tu puoi fare qualcosa, no, Ryuk? Morirò tra pochi secondi. No… Non voglio morire. Non voglio morire. Non voglio morire. No. Non voglio morire!! Uwaaaaah! Non voglio morire. Non voglio morire…

Da… Dannazio…

Tutte le persone sono destinate a morire, un giorno. Il luogo in cui vanno dopo la morte è Mu, il nulla.

Il mio nome è Light Yagami. Ho ventitrè anni. Avrei dovuto compierne ventiquattro, a breve.
Ma non mi sono sempre fatto chiamare Light. Sono stato Kira, dio dei deboli e dei disperati, di coloro che perdono sempre- come mio padre, che è morto perché un nuovo mondo, un mondo migliore di questo, più sicuro, potesse nascere…
E sono stato anche L, identità dietro la quale, forse, mi sono rilassato più di quanto sarebbe stato saggio… Troppo sicuro, forse, di avere tutto sotto controllo…
Mi sbagliavo.
Mi chiamavo Light Yagami. Ed ora… sono morto.
Già… Morto. Quel bastardo di Ryuk mi ha ucciso. Ha pensato che i giochi fossero terminati e mi ha eliminato. Senza nemmeno un ripensamento.
Eravamo stati insieme per quasi sei anni. Avevo creduto che si fosse… come dire… affezionato a me, dopo tutto questo tempo. Avevo pensato che per lui fossi diventato una specie di amico, non un…
Ennesimo errore, Light. Ennesimo errore.
Più andavo avanti a scrivere nel quaderno, più lo usavo, più diventavo l’ombra di me stesso. Sono impazzito.
Me ne rendo conto solo ora. Quel quaderno era maledetto e mi ha posseduto. Mi ha reso un pazzo esaltato.
No. Quando ho iniziato, credevo davvero che avrei potuto rendere il mondo migliore- e lo credo tuttora. Ma ho compiuto azioni che, forse, se fossi stato nel pieno delle mie facoltà, non avrei…
Un nuovo dio per il mondo. Un dio di giustizia…
Ryuk. Bastardo.
Ed ora sono qui… in questa landa desolata, questa distesa vuota e desertica…
Me l’avevi detto, no?, Ryuk… Non esiste l’inferno, né il paradiso. Non importa cosa fanno nella vita, quelli che muoiono andranno nello stesso posto… Tutte le persone sono uguali, nella morte.
E l’aldilà sarebbe questo? Questo deserto informe e vuoto?
Se i morti finiscono qui, dove sono finiti tutti?
Ryuk! Mi hai mentito?
Dovrebbe essere questo il luogo in cui rimarrò per sempre?
No. Non può essere.

Sono giorni che vago in questo deserto. Sono giorni che cammino… E ancora non ho trovato nessuno.
Mu, il nulla. Si chiama così.
Dev’essere per questo che non c’è nessuno.
Forse sono circondato da gente, ma non la vedo. Forse nessuno dei morti qui presenti vede tutti gli altri.
Sarebbe un inferno perfetto. Una giusta punizione per i malvagi. Ma ci sono due fatti a sfavore di questa tesi.
Ryuk ha detto che l’inferno, come il paradiso, non esiste.
E soprattutto, io non sono malvagio.
E quindi? Si torna al punto di partenza. Che posto è questo?
Perché non c’è nessuno?

Basta. Non ce la faccio più. Credevo di resistere… Sono sempre stato solo, dopotutto.
Ma qui è diverso.
Dannazione, non riesco più nemmeno a pensare. Le gambe mi cedono- da quanto sono qui? Sembrano anni.

Che fine tremenda… imbarazzante e degradante.
Ironico. Io, che per tutta la vita sono stato solo, sto pregando di incontrare qualcuno… chiunque…
Giaccio in questo deserto da… Da quanto? Ho sete- sì, sono morto, e allora? Ho comunque sete…
Basta. Basta, per favore. Qualcuno… qualcuno arrivi…
Non sono più io. Non riconosco più il fiero, feroce Kira, il dio-giustizia. Non riconosco più Light, geniale e affabile.
Non trovo più le mie maschere… Dove sono le mie maschere…?
Le ho perdute…
Ah, tanto non mi servono, qui…
Dove sono le mie maschere?

Quella voce…

No. Non l’ho sentita davvero.

Non è possibile. Sono solo qui, non c’è nessuno. Non lui, comunque.
Tutti, ma non lui!
Non l’ho sentita davvero…

Non voglio incontrarlo né parlarci. Fa male, non so perché. Ero nel giusto, no?
No?
Il mio cuore morto mi fa male.

Apro gli occhi.

Sì… sei tu.
Lo sapevo.

Sorridi… quel tuo sorriso un po’ pazzo ma dolce e quei tuoi occhi svaniti…

Il mio cuore morto fa male. Male da morire, se non lo fossi già…
Perché questo dolore?
L...

Mi tiro a sedere. Per un lungo, lunghissimo istante ci guardiamo negli occhi.
Sorridi di nuovo.

- Ciao, Light-kun.

Sussulto. Eppure ho desiderato per quelli che mi sono parsi interminabili eoni di incontrare qualcuno in questo Nulla desolato…
Eppure, eppure…
… questo dolore…

Buffo, ma in questo atipico aldilà la maschera viene al suo posto senza che io la richiami. La maschera di cera del piccolo, perfetto, giovane aspirante detective Light Yagami, indignato per i sospetti dell’amico.
E sorrido anch’io.
E fa male.
Perché io ti ho ucciso, no?
Ma io ero nel giusto.
Questo lo so.
E allora perché fa così male?

- Ciao, Ryuzaki- mormoro.

No. La maschera non funziona per niente bene. Perché, Ryuzaki, non riesco a guardarti senza provare questa fitta lì dove un tempo avevo il cuore?

Ti siedi accanto a me, in quella tua assurda posizione che tanto ci dava da pensare al quartier generale.
Sorridi ancora.

- Come stai?- mi chiedi affabile, come se stessi parlando di sciocchezze ed ovvietà, quasi che fosse una frase di circostanza, come se non fossimo nell’aldilà ma al parco.
Ti squadro, a tratti incredulo- ma no, tu sei fatto così, tu eri fatto così, e rimarrai per sempre così, strano ed assurdo, anche nella morte.

- Secondo te, come sto, Ryuzaki? Sono morto. Hai una vaga idea di quanto tempo ho passato a vagare senza meta in questo nulla?

Sorridi ancora.
- Ah, Light-kun, mi sono mancati i nostri duelli d’ingegno! Ricordi? Solo io e te e la nostra mente, e le continue, infinite battaglie tra di noi; i tuoi trucchi per non farti scoprire…

Eccola di nuovo, la mia maschera di legno.
- Di cosa stai parlando?
- Oh, suvvia, Light-kun, ormai siamo morti tutti e due, non c’è bisogno di continuare a fingere.

Come fai a stare così tranquillo, L? Come fai a parlarmi con questa pacata tranquillità, quando sappiamo entrambi benissimo cosa ti ho…
… fa male…

- Bé? Dimmi- esclami, incurante,- Cosa si prova ad essere traditi da un amico?- sorridi.

Per un attimo, lo ammetto, faccio fatica a capire di cosa stai parlando. Ma poi comprendo. E rispondo di conseguenza, rispondo quel che in fondo sapevo.
- Non ho mai considerato Ryuk come un amico. Sapevo di essere il suo giocattolo umano, da distruggere se rotto… Lo sapevo fin dall’inizio, e l’ho accettato. E’ stata tutta una questione di noia, in fondo- spiego, piatto.

Mi tocchi un braccio. Tu, che non sei mai stato facile al contatto ed ai rapporti interpersonali…
- E’ amarezza quella che sento nella tua voce, Light-kun?
- Non dire idiozie- faccio, a denti stretti. Mi scosto.

Mi lanci uno di quei tuoi sguardi maledettamente indagatori, che scavano nel profondo dell’anima come pesanti aratri la terra.

- Oh, ma fa male, vero, Light-kun? Fa così male che ti pare d’impazzire.

Ah, L, deve essere sempre così? Devi essere sempre così? Devi sempre e solo indagare, vero?
Sì. Sì, fa talmente male che vorrei morire, ma sono già morto, che vuoi farci?
Cosa posso fare?
Vuoi sapere altro?
Vuoi che urli, L? Vuoi che ti mostri quanto è umano Kira?
Vuoi che ti mostri le lacrime del dio morto?
Lacrime che non sono mai state versate se non per ottenere degli scopi, e mai per genuino dolore?

Mi squadri a lungo, in silenzio.

- Cosa pensavi di essere, Light-kun? Un dio? O qualcos’altro del genere?

Per la prima volta non ho la risposta pronta. Non oggi, non ora.
Non ne va della mia vita: tanto sono già morto.
Non ne va della mia libertà: sono prigioniero nell’aldilà, non c’è nessuna cella ad aspettarmi.
Solo io e te, e la nostra intelligenza.
Hai ragione, sai?
I nostri duelli d’ingegno divertivano anche me. Davano sapore alla mia creazione, altrimenti troppo facile. Se tu non ci fossi stato, avrei vinto sin da subito, avrei creato il mio mondo perfetto senza nessun intoppo.
Invece così…

La tua voce si fa dura.
- Un dio, Light-kun? Il tuo mondo di giustizia era bello, e mi spaventava perché talvolta mi sorprendevo a desiderarlo. Ma era profondamente ingiusto ed immorale, era criminale. Lo hai sempre saputo, vero? Ma era così bello che lo volevi, ad ogni costo. Anche a costo di tradire chi amavi e chi ti amava… tuo padre, Misa… Anche a costo di uccidere il tuo amico Ryuzaki…

- Amici?- esplodo,- Non siamo mai stati amici, L! Ed in fondo lo sapevi! Era tutta una recita, una recita per ottenere la tua fiducia! Tutte le cose che ti ho detto quando eravamo legati da quella catena, erano perché in quel momento non sapevo di essere Kira!
- Io credevo alla nostra amicizia. Volevo crederci. Mi hai ingannato, Light-kun?
- Sì!- dico con forza,- Sì!- ripeto, con veemenza.
Forse se lo dico così forte, forse se ci credo davvero- perché mi stanno venendo questi dubbi? Io ci credo! Credo che L sia mio nemico!- forse se ci credo davvero non farà così male…

- Credi davvero a quello che stai dicendo, Light-kun? Al tuo odio verso di me e alla falsa amicizia e tutto il resto?- mi chiedi, serio.
- Sì!- urlo,- Sì, dannazione, L! Sì!

Sorridi appena.

Perché stai sorridendo, adesso? Cosa c’è da ridere?
Sei intrappolato nella morte con il tuo peggior nemico!
Cosa c’è da ridere?

- Se davvero credi a tutto questo, Light-kun, potresti dirmi cosa sono quelle? Devono essere rare, non capita tutti i giorni di vedere piangere un dio- concludi, soddisfatto.
Soddisfatto come quando risolvi un caso.
Ma io non sono un caso.
Sono un dio- sono Kira, sono la Giustizia, e…

E’ vero?
Sto davvero piangendo?
No, non è possibile. Io non piango.
Gli dei non piangono.

E perché dovrei piangere, poi? Sono bloccato nel Nulla con te, il mio più grande nemico…

Sai la cosa buffa? Che continua a farmi male.

Vuoi sapere un’altra cosa?
Tutto quel che ti ho detto è vero, L, ma c’è dell’altro.
Perché tu sei il primo con cui ho potuto parlare alla pari.
Perché tu sei il primo che mi ha chiamato “amico”, anche se solo per spiazzarmi e tentare di farmi commettere un errore.
Forse era impossibile giocare così a lungo senza indossare per sempre le maschere.
Forse ho sempre saputo che sarebbe finita così; forse ho sempre saputo che avrei finito per considerarti davvero un amico.

E forse è per quello che mi fa così male il cuore che non mi batte più; forse è per questo che sto piangendo con gli occhi che non ho più.

Perché forse, L, è vero: forse siamo amici.

Perché tu sei il mio più grande nemico… ma anche il mio più caro amico.

E questa guerra è durata troppo.

Calerò la maschera, L.
Parleremo.
Tanto abbiamo l’eternità per farlo…






******************************************************************


Bè...
Che dire. Devo ammettere che questa fan fiction non mi soddisfa fino in fondo. E' il tipico caso da "idea geniale che poi quando si butta giù su di un foglio si deperisce". Mi frullava in testa da un mesetto, da quando ho terminato di leggere Death Note con le scans, ma ho deciso di scriverla solo dopo aver visto la puntata 25. Sapete com'è, mi ha dato una bella scossa.
Forse avrei dovuto tenerla ancora un po' in testa, per farla maturare di più; ma ormai è andata.
E così mi trovo a rovinare questa splendida zona, in cui tutte le fanfiction che ho trovato sono una meraviglia. ^_^ "
Mi farebbe piacere sapere che ne pensate della mia umile opera. n_n
Baci, gealach

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: gealach